“Le continue modifiche al provvedimento stanno rendendo la misura inutile. Se da un lato dal 7 marzo 2022 è stata riattivata la piattaforma per la cessione del credito, dopo lo stop del decreto anti frode, dall’altro Poste Italiane, per esempio, pare abbia introdotto limiti e condizioni più stringenti. Tra questi, pare vi sia lo stop all’acquisto di crediti maturati a fronte di spese sostenute nel 2021.
Questione di cui abbiamo chiesto chiarimenti al Governo con un’interrogazione, perché lo Stato se da un lato sblocca, dall’altro blocca.
Il problema che ci viene segnalato da molte imprese e famiglie è che con la ripartenza dell’attività da parte di Poste Italiane, società guidata a maggioranza dal Mef, non si accetterebbero più crediti successivi al primo cessionario, creando così nuovi stop alla gestione delle cessioni. La verità è che non si possono cambiare in continuazione le regole del gioco – in tre mesi la cessione del credito è cambiata ben due volte 2 volte – ma anzi occorre agevolare la misura e prorogare la scadenza, ad oggi troppo stretta, del 7 aprile.
Per le regioni colpite dal sisma del 2016, come le Marche, la difficoltà di accedere al bonus aggrava le già complesse procedure di ricostruzione. La confusione dello Stato non la possono pagare imprese, famiglie e professionisti costretti a rincorrere gli umori del Governo.”
Così dichiarano i deputati di Fratelli d’Italia Emanuele Prisco, coordinatore regionale per le Marche, e Lucia Albano, parlamentare marchigiana componente della Commissione Finanze.
Source: ascoli.cityrumors.it
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