Con gli attuali fondi previsto stop a ottobre, altri Paesi europei prevedono risorse nei loro PNRR
[7 Giugno 2021]
Motus-E, un’associazione che raggruppa circa 70 stakeholders del mondo automotive, utilities e servizi riconducibile alla mobilità elettrica, ha scritto una lettera aperta al ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, nella quale si legge che «L’andamento del mercato delle auto elettriche (BEV) e ibride a ricarica esterna (PHEV) sta registrando una crescita superiore alle aspettative anche in questo secondo anno di pandemia. Nel solo mese di maggio si sono raggiunte le 12.790 unità, toccando la quota di mercato dell’8,93% (su un singolo mese la più alta di sempre), nello specifico con 5.117 BEV e 7.663 PHEV. Dal punto di vista dei bonus utilizzati, si rileva un consumo di circa il 40% dei fondi previsti per l’intero 2021 in meno di cinque mesi di erogazione, anche considerando la recente integrazione di 56 milioni. L’attuale tasso di crescita, oltre che fornire forti segnali di ottimismo per la transizione tecnologica e sostenibile della mobilità, fa ipotizzare che i bonus non permetteranno di raggiungere la fine dell’anno, con il rischio che addirittura si esauriscano ad ottobre».
Motus-E non nasconde le sue preoccupazioni: «Le conseguenze di un tale prematuro esaurimento dei fondi per i veicoli elettrici porterebbero inevitabilmente ad una distorsione negativa del mercato, come già riscontrato all’inizio di questo anno quando gli incentivi sono stati erogati solo a partire dal 18 gennaio 2021. Il combinato disposto dell’esaurimento anticipato dei fondi e dell’incertezza sulle intenzioni del governo di mettere in campo politiche strutturali di supporto alle immatricolazioni di veicoli elettrici, come avviene negli altri paesi UE, porterà al raffreddamento della domanda con ripercussioni negative sul lato dell’offerta e della produzione di veicoli elettrificati, penalizzando in particolare l’industria nazionale. Evidenziamo che l’aumento di vendite prodotto dal bonus genera comunque positivi introiti fiscali attraverso l’Iva. Inoltre, l’attuale norma Ecobonus non prevede di erogare gli incentivi ai mezzi ordinati nel 2021 ma immatricolati nel 2022. Ricordiamo che, infatti, i tempi di consegna, specialmente per le BEV, possono superare anche i tre mesi di attesa. Questo sarà fonte di ulteriore incertezza per il mercato, clienti e venditori, negli ultimi mesi dell’anno».
Per questo la lettera conclude: «E’ inoltre importante che questa strategia diventi strutturale e che si distingua rispetto ai provvedimenti “emergenziali” di supporto al mercato delle auto convenzionali. A conferma di ciò, nazioni come la Germania, la Francia e la Spagna hanno già esteso oltre il 2021 e rafforzato con nuove risorse gli incentivi all’acquisto di auto elettriche anche attraverso le risorse previste dal Next Generation UE e definite nei rispettivi Recovery Plan. Pertanto, con lo scopo di continuare a supportare la diffusione della mobilità elettrica in Italia, Motus-E esorta le Istituzioni Italiane e, in particolare, il dicastero da Lei rappresentato, a provvedere: ad un secondo rafforzamento del fondo Ecobonus a copertura dei mesi di novembre e dicembre 2021; all’adeguamento dell’attuale normativa Ecobonus al fine di garantire l’effettiva erogazione dei fondi per tutti i mezzi ordinati nel 2021 e targati nel 2022; all’istituzione di un nuovo fondo Ecobonus, esclusivamente riferito alla categoria di autoveicoli compresi nella fascia 0-60 g/km CO2, per il triennio 2022-2024».
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