(Teleborsa) – Con il ritmo di crescita degli acquisti di auto elettriche registrato in Italia nel primo semestre del 2021, è possibile “ipotizzare che, seppure con la recente integrazione di 56 milioni di euro, i bonus non dureranno fino alla fine dell’anno. Dato l’andamento di spesa dell’ecobonus con immatricolazioni ben al di sopra delle normali curve di mercato, la situazione si fa sempre più preoccupante. Il rischio di esaurimento dei fondi con largo anticipo rispetto al 31 dicembre è ormai una certezza e secondo gli ultimi scenari di spesa è presumibile che ciò avvenga addirittura a metà settembre“. È quanto sottolinea Motus-E, associazione che raggruppa vari stakeholders della mobilità elettrica, analizzando i dati dei primi sei mesi dell’anno.
Le vendite delle PEV (le auto alla spina Plug-in Electric Vehicle, somma di BEV e PHEV) hanno raggiunto le 14.105 unità a giugno, toccando un nuovo record sul singolo mese, in termini di quota di mercato pari al 9,4%. A livello aggregato dall’inizio dell’anno si è registrata una quota di mercato pari al 7,7%, più che raddoppiata rispetto allo stesso semestre del 2020. Se si fossero mantenuti i volumi totali di mercato del 2019, le PEV avrebbero raggiunto il 6,3% del mercato, più del doppio del semestre dello scorso anno.
Motus-E evidenzia inoltre che nei primi sei mesi del 2021 le immatricolazioni PEV (67.000) hanno già superato le immatricolazioni totali di tutto l’anno 2020 (59.000). Nello specifico a giugno 2021 si registrano 7.005 BEV (auto elettriche a batteria) e 7.100 PHEV (ibride plug-in), con un risultato sul semestre di 30.252 BEV e 37.881 PHEV, il triplo delle BEV e 7 volte le PHEV registrate nel primo semestre 2020.
Dalla rilevazione trimestrale dell’associazione emerge anche che, al 30 giugno 2021, in Italia risultano installati 23.275 punti di ricarica in 11.834 stazioni (o colonnine) e 9.453 location accessibili al pubblico. Rispetto alla precedente elaborazione di marzo 2021, che riportava 20.757 punti in 10.531 infrastrutture, si registra un significativo aumento dei tassi di crescita (su cui incide anche l’uscita dalle restrizioni pandemiche): 2.518 punti (+12% contro un +8%, +1.433 nel trimestre precedente) e 1.303 infrastrutture (+12% contro un +8%, +822 nel trimestre precedente).
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