(Teleborsa) – Risalgono le immatricolazioni di auto ad agosto, il primo segno positivo dopo 13 flessioni consecutive. In base ai dati pubblicati dal MIMS, state immatricolate 71.190 autovetture, il 9,9% in più rispetto allo stesso periodo 2021 (64.767 unità). Da inizio anno sono state immatricolate 865.044 auto, in calo del 18,4% rispetto a 1.060.373 unità del 2021 (-34,7% sul periodo ante pandemia di gennaio-agosto 2019).
I trasferimenti di proprietà sono stati 283.920, in crescita del 39,3% rispetto ai 203.844 passaggi registrati ad agosto 2021. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 355.110, ha interessato quindi per il 20,05% vetture nuove e per il 79,95% vetture usate.
Il Gruppo Stellantis, che include anche la Peugeot, ha immatricolato ad agosto 25.228 auto in crescita del 16,5%, per una quota di mercato che sale al 35,4% dal 33,5% di agosto 2021. Negli otto mesi, le vendite di Stellantis sono state pari a 317.813 unità, in calo del 23% rispetto allo stesso periodo dello scorso, con una quota di mercato in calo al 36,7% dal 38,9%.
Secondo Federauto, l’aumento delle vendite è “attribuibile soprattutto al notevole contributo dell’inflottamento a noleggio a lungo termine di alcuni operatori ma, al netto di questa circostanza, il mercato resta in grande ritardo e le prospettive di una effettiva risalita sono molto incerte”. Pesa – si afferma – la crescita esponenziale dei costi energetici “con il rischio concreto di assistere ad un peggioramento della situazione economica del Paese nel secondo semestre dell’anno”.
L’Anfia ricorda che il mercato ha performato bene “per le due novità introdotte dal governo a inizio agosto relativamente all’ecobonus, che si attendono in GU a breve: la possibilità anche per le società di leasing e noleggio – segmenti trainanti nell’orientamento alla mobilità elettrica (BEV e PHEV) – di accedere ai bonus ed il sostegno alla diffusione di punti di ricarica nei condomini, così da accelerare lo sviluppo delle infrastrutture private, elemento portante per la diffusione della mobilità elettrica in Italia.
Per l’UNRAE è necessario che il governo “definisca un puntuale cronoprogramma che indichi tempi, luoghi e tipologie di colonnine pubbliche da installare, nonché i soggetti incaricati di effettuare gli investimenti, oltre ad incentivare in ottica pluriennale la diffusione di infrastrutture di ricarica privata. L’Italia – sottolinea il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci – continua a soffrire di un ritardo penalizzante nella diffusione dei punti di ricarica pubblici, pari – a fine giugno – a 6,1 punti per 100 Km rispetto ad una media europea di 8,2 punti, un numero che ci colloca al 14° posto nel ranking del continente, a grandissima distanza da Paesi leader come Norvegia, Olanda e Svizzera”.
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