Il mercato automobilistico non riesce a ripartire neppure con l’avvio, il 2 agosto, dell’ecobonus da 2 mila euro. Secondo i dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ad agosto, mese peraltro tradizionalmente di magra», sono state immatricolate appena 64.689 autovetture, con un calo del 27,3% rispetto alle 88.973 dello stesso mese del 2020, peraltro fortemente condizionato dalla misure restrittive per fronteggiare la pandemia di Covid-19, che segue il meno 19,36% di luglio. Si tratta del secondo calo consecutivo del mercato.
Gli ultimi 8 mesi
Resta positivo il saldo sui primi otto mesi. Nel complesso, sono state infatti immatricolate 1.060.182 vetture, il 30,9% in più rispetto alle 809.978 vendute nel corrispondente periodo del 2020. Ma rispetto ai primi otto mesi del 2019, l’ultimo anno prima della pandemia, il calo , rispetto alle 1,325 milioni di immatricolazioni, è di circa il 20%. Sotto la media la performance di Stellantis che ad agosto ha venduto in Italia 21.636 auto, il 36,3% in meno dello stesso mese del 2020. Negli otto mesi le immatricolazioni del gruppo sono state 412.580, in crescita del 31,3% sull’analogo periodo dell’anno scorso. In crescita nel complesso invece il mercato dell’usato con un aumento di oltre il 30% dei trasferimenti di proprietà, da 155.727 a 203.844.. Il dato segue il -19,4% registrato a luglio. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 268.533, ha interessato per il 24,09% vetture nuove e per il 75,91% vetture usate.
Le più vendute
Nella classifica delle 10 auto più vendute in Italia, anche lo scorso mese Fiat Panda si conferma al primo posto con 3.009 unità. Seguono Fiat 500 (2.444 unità) e Lancia Ypsilon (2.056). Al quarto posto c’è Ford Puma (1.857), quindi Jeep Renegade (1.723), Toyota Yaris (1.690), Jeep Compass (1.619), Renault Captur (1.429), Fiat 500X (1.386) e al decimo posto Dacia Sandero (1.300). Tra i pochi marchi che ad agosto hanno segnato un aumento delle immatricolazioni figurano Maserati (+63,16% a 62 unità), Tesla (+57,14% a 308 unità), Dr (+37,28% a 383 unità), Subaru (+22,99% a 107 unità) e Kia (+13,02% a 2.890 unità).
Le ragioni del calo
La caduta del mercato di agosto è dovuta «al venir meno del sostegno alle vendite dato dagli incentivi alla rottamazione previsti per il primo semestre del 2021 per le vetture con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 gr/km» e «all’estendersi della crisi nelle forniture di microchip con ripercussioni pesanti sull’attività produttiva e quindi sui tempi di consegna delle autovetture», secondo il Centro Studi Promotor. «Ciliegina sulla torta è poi il fatto che negli ultimi giorni di agosto si è esaurito anche lo stanziamento per gli ecobonus per l’acquisto di vetture con emissioni di CO2 da 0 a 60 gr/km. Rimangono ancora 57 milioni disponibili per gli extrabonus alle stesse vetture, ma questi extrabonus sono erogabili soltanto a chi beneficia di un ecobonus. Per cui al momento lo stanziamento non è utilizzabile. Si è prodotta così una situazione che definire tempesta perfetta sull’auto è assolutamente appropriato».
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, «la ripresa dell’economia italiana non può prendere ulteriore slancio se il settore dell’auto si rivela una palla al piede. È dunque necessario che il Governo e il Parlamento intervengano immediatamente per superare la tempesta di agosto. Questo vuol dire rifinanziare immediatamente gli ecobonus per le auto verdi. Rifinanziare anche gli incentivi per le auto da 61 a 135 gr/km di CO2 che dovrebbero esaurirsi entro ottobre e utilizzare poi la Legge di Bilancio 2022 per creare le premesse di una politica per l’auto che dia una concreta prospettiva alla transizione verso l’auto elettrica: ormai è una scelta irreversibile per la Ue, per le case automobilistiche, per i governi nazionali e locali e deve diventare una prospettiva concreta anche per la gente. Occorre bandire le soluzioni episodiche e varare una politica di incentivi permanenti in favore della transizione ecologica».
Il commento di Unrae
Anche secondo il presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, Michele Crisci, la situazione del mercato italiano dell’auto nei prossimi mesi «non può che peggiorare visto il rapido esaurimento dell’Ecobonus stanziato dal dl Sostegni bis a favore delle auto elettriche pure e ibride plug-in con emissioni 0-60 g/Km CO2». «In questo modo – osserva – si sta di fatto bloccando l’acquisto dei veicoli più in linea con gli impegni del Pnrr di accelerare il percorso di decarbonizzazione dei trasporti e lo svecchiamento dell’obsoleto parco circolante italiano. La soluzione è un immediato rifinanziamento dell’Ecobonus per le fasce 0-20 e 21-60 g/Km CO2 attraverso un qualsiasi veicolo normativo disponibile in tempi brevi, oppure, in via emergenziale, con un trasferimento parziale nell’Ecobonus delle risorse ferme nell’Extrabonus, facendo così ripartire immediatamente il meccanismo degli incentivi e rilanciando le vendite delle auto elettriche pure e ibride plug-in».
L’Unrae invita «a rifinanziare sin d’ora pure gli incentivi per le fasce di emissioni superiori, 61-135 g/Km di CO2, che finora hanno consentito di ottenere eccellenti risultati per rinnovare il vecchio parco circolante»: «anche per le auto di questa fascia – avverte Crisci – si prevede il precoce esaurimento dei fondi nella prima settimana di ottobre, mentre per i veicoli commerciali non Bev i fondi stanziati si sono già esauriti in questi giorni. Auspichiamo pertanto un urgente intervento del Governo per dare concretezza alle buone intenzioni finora dimostrate, e continuiamo anche a insistere perché siano adottate misure strategiche di lungo periodo per l’intero mercato, a partire dal 2022 che è ormai alle porte, abbandonando la logica degli interventi stop and go».
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