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La questione del coprifuoco non va giù alle Regioni
AGI – Regioni all’attacco sulle riaperture decise dal governo. Il presidente della Conferenza delle Regioni, il leghista Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, usa già parole pesanti per commentare le decisioni assunte dall’esecutivo e sostiene che “si è incrinata la leale collaborazione tra lo Stato e le Regioni”. Il punto più contestato, in particolare dai presidenti leghisti, è quello legato al coprifuoco alle 22. “Rischia di essere una presa in giro”, aggiunge Fedriga. “Il fatto che nel testo del decreto varato ieri non sia stato riprogrammato il coprifuoco, non significa che durerà fino al 31 luglio. Questa è una lettura distorta del provvedimento che abbiamo preso”, replica Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie. “Sappiamo che – se non faremo errori e se i comportamenti saranno responsabili – i dati dei contagi, dell’occupazione delle terapie intensive, dei decessi, continueranno a migliorare. E in aggiunta a questo abbiamo cominciato a correre con la campagna vaccinale e nei prossimi giorni accelereremo ancora. Quindi io sono assolutamente certa che presto il coprifuoco sarà solo un brutto ricordo. È lo stesso decreto a dirlo, precisando che il Consiglio dei ministri potrà intervenire nelle prossime settimane, con tagliandi periodici al dl, modificando sia le regole per le riaperture che gli orari del coprifuoco”. Ma per Fedriga “c’è un problema politico e istituzionale importante: in Consiglio dei Ministri è stato cambiato un accordo siglato tra istituzioni e questo è un precedente molto grave. Se si cambia idea si convocano le parti con le quali si erano trovati gli accordi e si rimodulano”, aggiunge sottolineando di essere in stretto contatto con i sindaci e i presidenti delle Province. Comunque, aggiunge, “Sono convinto che alle prossime settimane ci potrebbe essere una revisione di questo decreto. Ci auguriamo che i contagi siano in miglioramento. Gia’ oggi i numeri vanno in questa direzione”. Anche il presidente del Veneto, il leghista Luca Zaia incalza: “Il governo deve rivedere nei prossimi giorni le sue posizioni”, ribadisce e ricorda che la Lega “si è assunta la responsabilità di portare le istanze di enti e categorie economiche. Non è un gioco al rialzo, il segretario Salvini ha scelto di sostenere con responsabilità questo governo e penso che Draghi sappia che ha una forza politica di riferimento che porta le istanze del popolo”. E proprio Salvini si schiera al fianco dei suoi governatori: “Il Decreto ha avuto solo una modifica – sostiene – quella che ha aumentato dal 60 al 70% la presenza in classe obbligatoria degli studenti. Il governo ha disatteso l’accordo raggiunto con gli enti locali, mettendo in difficoltà presidi, sindaci e studenti: migliaia di studenti ammassati sui mezzi pubblici non corrono rischi, mentre due persone in palestra o al bar rappresentano un problema. Perché?”, chiede. Per Giovanni Toti, presidente della Liguria, “la conferma del coprifuoco alle 22, l’apertura di cinema e teatri e il divieto di mangiare all’interno di un ristorante, come invece prima era consentito fare in zona gialla, sono decisioni che oltre a essere incoerenti colpiscono sempre gli stessi”, afferma e promette che nel pomeriggio le Regioni faranno sentire la loro voce “che è la stessa di chi in queste ore protesta per i provvedimenti presi. Così non va. È il buonsenso che lo dice”, conferma.
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