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Automotive, una ripresa in salita. La crisi dei chip frena il mercato lombardo – Il Giorno


In Lombardia l’automotive conta oltre 1.000 aziende per un totale di 50mila dipendenti
In Lombardia l’automotive conta oltre 1.000 aziende per un totale di 50mila dipendenti

Legnano (Milano) – In Lombardia una delle conseguenze dell’emergenza Covid è stato il crollo del mercato dell’auto. Il settore ha perso, rispetto al 2019, circa il 22% nel nuovo e quasi il 15% nell’usato. Una situazione grave, che si affianca alla crisi dei semiconduttori che sta mettendo in ginocchio l’intero comparto. A consolare sono i dati del mercato delle auto green: nel 2020 in Lombardia sono state immatricolate 6.394 auto elettriche, rispetto alle 1.943 del 2019. Un punto di partenza importante, anche in vista degli ecobonus previsti dalla Regione e dal Governo.

Prospettive dell’automotive, mobilità sostenibile e tendenze di mercato sono stati al centro di “Mobilita 2021”, l’evento di Federmotorizzazione Confcommercio che quest’anno si è svolto al Museo F.lli Cozzi a Legnano, che espone i modelli di auto prodotti da Alfa Romeo dal 1955 al 2015. Mobilita 2021 è stato condotto dai ragazzi di Caffè Design, influencer social con il terzo podcast più ascoltato d’Italia.

«Il comparto – spiega il presidente di Federmotorizzazione, Simonpaolo Buongiardino – bloccato dall’arrivo della pandemia, ha saputo gradualmente ripartire ed era avviato a recuperare quest’anno una parte delle pesanti perdite subite nel 2020, fino a quando il problema dell’approvvigionamento di semiconduttori ha rallentato la produzione”. Tra gennaio e ottobre di quest’anno le immatricolazioni di autoveicoli in Italia sono state 1.279.208, maggiori rispetto allo scorso anno (1.131.466), ma ben lontane dal dato del 2019: 1.633.593. Il calo, nei primi 10 mesi di quest’anno, è del 22% rispetto all’anno pre-pandemia.




Numerosi gli spunti e gli interventi dal palco di Mobilita: Sergio Savaresi docente del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, ha delineato gli orientamenti di produzione nel 2030, con lo sharing per le esigenze più frequenti di mobilità e l’auto personale con caratteristiche “emozionali”; Pierluigi Ascani di Format Research ha presentato uno studio sul settore della mobilità nell’era post Covid : “La pandemia – ha detto – ha riportato il comparto ai livelli del secondo dopoguerra ed ora si sta cercando di recuperare, ma la capacità di produrre reddito del cittadino medio italiano è ancora modesta. Servirà del tempo per tornare ai livelli medi pre-Covid”.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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