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Avanti con le auto elettriche: abbattono gas serra, inquinanti e consumi – L’Eco di Bergamo

Colonnine di ricarica: tempi, card, applicazioni


Di quali detrazioni fiscali si gode per l’installazione di colonnine di ricarica in un box privato o in un parcheggio condominiale?

«L’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli alimentati a energia elettrica nei condomini beneficia di una detrazione del 50 per cento, da calcolare su un limite di spesa variabile fra 1.500 e i 3mila euro. L’installazione delle colonnine beneficia anche del Superbonus 110%, ma solo se è eseguita congiuntamente agli altri interventi previsti per l’efficientamento energetico dell’immobile. Talvolta le Case automobilistiche offrono wall box in omaggio o a prezzi agevolati a chi sceglie un’auto elettrica».

A che punto è oggi in Italia la diffusione di colonnine di ricarica in luogo pubblico? E in Lombardia? Com’è la situazione sulle autostrade?

«Secondo le ultime rilevazioni aggiornate al 31 marzo 2021, sul suolo nazionale oggi sono presenti 20.757 punti di ricarica in 10.351 stazioni accessibili al pubblico, distribuiti fra strade, supermercati e centri commerciali. Il 57 per cento circa sono nel Nord Italia, il 23 nel Centro mentre il restante 20 fra Sud e isole. La Lombardia è la regione con più punti di ricarica, il 17 per cento con 3.555 installazioni. Seguono Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio, Veneto e Toscana. Purtroppo la disponibilità nelle aree di servizio lungo le autostrade è ancora scarsa, un problema per chi vuole utilizzare un veicolo elettrico anche fuori dalla città».

Spieghiamo come avviene la ricarica alle colonnine. Sono necessarie una card e un’applicazione su dispositivo mobile per ogni gestore?

«Molte case automobilistiche offrono le proprie tessere per la ricarica con relativa app da installare sul telefono. Le colonnine pubbliche non sono come il benzinaio: non si possono usare né contanti, né carte di credito. I pagamenti sono possibili solo tramite app e grazie alle diverse tessere associate al profilo nella applicazione, ognuna con le relative informazioni di pagamento. Chi possiede un’auto elettrica può, dunque, utilizzare sia gli strumenti di ricarica proposti dalla Casa automobilistica o affidarsi a network a diffusione nazionale come Enel X, Duferco, Be Charge, A2A e Ionity».

Parliamo dei tempi di ricarica.

«Facciamo un esempio concreto: un’auto con una batteria da 50 kWh (come la nuova Opel Corsa-e, 337 km di autonomia dichiarata) può essere ricaricata all’80 per cento in 30 minuti presso una stazione di ricarica rapida pubblica. Con una wall box servono circa 5 ore, che diventano una notte intera con la presa domestica».

E l’autonomia chilometrica?

«La media dei modelli attuali si aggira attorno ai 350 chilometri, con un minimo di 200 chilometri e picchi di oltre 500 per modelli premium. Si tratta di valori medi, ottenuti considerando ciclo urbano, extraurbano e autostradale, ma che non considerano “variabili” importanti come stili di guida esuberanti, uso intenso del climatizzatore, temperature basse o percorsi in salita, tutti aspetti che possono incidere anche molto sull’autonomia dichiarata».

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