C’è anche un sulmonese nell’operazione “Bomb” che la procura della Repubblica di Milano ha portato a termine nei giorni scorsi con la notifica di cinque avvisi di garanzia e quattro misure cautelari, tra cui tre agli arresti domiciliari. Tra queste anche quella che riguarda Claudio Pallotta, settantaquattro anni, domiciliato tra Milano e la Spagna, nei confronti del quale il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano, ha disposto gli arresti domiciliari nella sua abitazione di Sulmona.
Bancarotta fraudolenta è l’accusa che viene mossa ai cinque, per aver cioè distratto milioni di euro, fino a decretarne il fallimento, dalla società Refresh che gestiva il locale “Bomb” di Milano: duecento metri quadrati nel cuore della movida meneghina, a due passi dal frequentatissimo corso Como, in via Pasubio.
Pallotta, che era stato amministratore unico
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