“Dai dati dichiarati dai costruttori, un veicolo diesel euro 4 emette mediamente:
– PM 10: 0,025 gr/Km
– CO2: 145 gr/km
Un taxi percorre in media 50.000 Km/anno ed emette quindi:
– PM 10: 0,025 x 50.000 = 1.250 gr/anno
– CO2 (Anidride Carbonica): 145 x 50.000 = 7.250.000 gr. = 7,25 tonnellate/anno.
Secondo questa analisi solo a Roma 7.800 taxi emettono ogni anno:
– PM 10: 1.250 x 7.800 = 9,75 tonnellate/anno
– CO2: 7,25 x 7.800 = 56.550 tonnellate/anno.
In tutta Italia 30.000 taxi emettono ogni anno:
– PM 10: 1.250 x 30.000 = 37,5 tonnellate/anno
– CO2: 7,25 x 30.000 = 217.500 tonnellate/anno.
Altrettanto avviene per le emissioni delle auto adibite al servizio di noleggio con conducente. Queste emissioni avvengono prevalentemente all’interno dei centri urbani, che sono i luoghi più frequentati da taxi e ncc e più esposti al problema dell’inquinamento. Come è noto, le emissioni di CO2 causano notevoli danni all’ambiente e alle persone”. Così Loreno Bittarelli, Presidente dell’Unione Radiotaxi Italiani (Uri).
“Alcuni anni fa, ci fu uno studio di Arpa Lazio che quantificava i costi per il Servizio Sanitario nazionale dei danni alla salute delle persone causati dalle emissioni di CO2, dove venivano fuori delle cifre impressionanti”, aggiunge.
“La proposta di URI – Unione Radiotaxi Italiani, è di estendere l’Ecobonus che prevede il credito d’imposta cedibile del 110% agli operatori del trasporto pubblico non di linea che immettono in servizio autoveicoli nuovi totalmente elettrici. Ciò – sottolinea Bittarelli – consentirebbe a tassisti e autonoleggiatori di rinnovare velocemente l’attuale parco auto circolante, sostituendolo con veicoli a emissioni zero e determinando così un notevole miglioramento della qualità dei mezzi adibiti al servizio pubblico e dell’ambiente”.
“Nel contempo – prosegue ancora Bittarelli – in questo particolare momento di crisi dovuta alla pandemia, potrebbero beneficiare di una notevole riduzione di costi di esercizio della propria attività, in seguito agli incentivi sull’acquisto e ai minori costi di manutenzione dei veicoli elettrici rispetto a quelli a propulsione termica. Conseguentemente si determinerebbe anche un contenimento delle tariffe del servizio pubblico non di linea per tutti i cittadini, mentre per le case automobilistiche che producono auto elettriche, ormai quasi tutte, potrebbero aprirsi nuove opportunità di mercato”.
“Se c’è veramente la volontà di avviare quella transizione ecologica che, almeno a parole, tutti sembrerebbero volere, riteniamo – conclude Bittarelli – che questa sia una bellissima iniziativa da portare subito avanti da parte della politica”.
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.