Impianti a pompa di calore per risparmiare il gas. Il metano, si sa, inquina, e riuscire a ridurre il consumo utilizzando le energie rinnovabili è da tempo un obbiettivo irrinunciabile. In vista della stagione fredda è dunque il momento, per chi non l’avesse ancora comperato, di valutare l’acquisto di un climatizzatore a integrazione dell’impianto di riscaldamento. E se c’è una ristrutturazione in vista e la famiglia è numerosa si può pensare anche ad uno scalda acqua con la stessa tecnologia.
Meno CO2 con la pompa di calore
Gli impianti a pompa di calore consentono di ridurre le emissioni di CO2, in quanto utilizzano per funzionare il calore dall’aria esterna. Le prestazioni sono misurate dai parametri COP e il EER. Il COP, Coefficient Of Performance, indica l’efficienza elettrica di un climatizzatore mentre funziona in riscaldamento ed è dato dal rapporto tra resa termica (calore ceduto al mezzo da riscaldare) ed energia elettrica consumata, mentre l’EER, Energy Efficiency Ratio indica l’efficienza elettrica di un climatizzatore mentre funziona in raffreddamento. Un climatizzatore con valori di EER e COP uguali a 4 produrrà quattro unità di energia termica per ogni unità di energia elettrica prelevata dalla rete, in quanto le altre tre unità vengono dal prelievo di calore dall’ambiente esterno. Il risparmio energetico, dunque, è assicurato, ed è questo il motivo per cui gli impianti con questa tecnologia sono ampiamente incentivati.
Climatizzatore a integrazione della caldaia
Chiaramente quando l’obbiettivo è il risparmio energetico la scelta dell’impianto va ristretta a quelli con la miglior efficienza, in modo da assicurarsi il minimo del consumo elettrico. Per chi ha una caldaia autonoma il climatizzatore può sostituire completamente quest’ultima all’arrivo dei primi freddi, mentre abbinando i due impianti il risparmio è assicurato dal fatto che il climatizzatore consente di riscaldare una stanza in pochi minuti. Si può avere quindi la casa a temperatura gradevole rientrando dal lavoro programmando l’accensione solo qualche minuto prima, senza necessariamente attendere che si scaldino tutti i termosifoni. Risparmio anche per chi ha il riscaldamento centralizzato, proprio grazie alla possibilità di programmare l’accensione dell’impianto.
I vantaggi del boiler
Risparmio sull’energia elettrica fino al 75%, invece, in caso di installazione di uno scalda acqua a pompa di calore. Il costo della bolletta, però, si può tagliare a fronte di un investimento iniziale di un certo peso. Di base, infatti, questi impianti hanno un costo piuttosto elevato, non meno di tre quattro volte rispetto ad un boiler elettrico “tradizionale” ad alta efficienza, e quindi è fondamentale potar contare sugli incentivi fiscali. L’agevolazione di base è quella del 65%, mentre in caso di Superbonus la sostituzione del vecchio boiler con uno a pompa di calore rientra a pieno titolo tra gli interventi trainati. In caso di abbinamento con un impianto fotovoltaico il vantaggio in termini ambientali è complessivamente più consistente, e, ovviamente, anche il risparmio in bolletta che si può ottenere.
Le agevolazioni
Fino al 31 dicembre prossimo per chi sceglie un impianto a pompa di calore al di fuori del Superbonus è possibile ottenere anche lo sconto in fattura. L’agevolazione è al 65% per la sostituzione dei vecchi impianti. Per chi compra un climatizzatore per la prima volta, invece, lo sconto è quello del 50% in quanto la nuova installazione rientra tra gli interventi di ristrutturazione, e in questo caso si può usufruire anche del bonus mobili. Questo, però, è destinato a scadere a fine anno, salvo proroghe nella legge di Bilancio.
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