Approvato in Consiglio dei Ministri il decreto legge bollette e automotive: si tratta di una misura di complessivi 8 miliardi di euro, 5,5 dei quali destinati al caro energia ma senza la necessità di ricorrere a nuovi scostamenti di bilancio. Infatti, saranno utilizzati i margini “che derivano dagli ottimi risultati sul fronte della crescita e della finanza pubblica ottenuti lo scorso anno, descritti anche dal governatore della Banca d’Italia nel suo intervento più recente“, ha affermato il premier Draghi in conferenza stampa.
Cosa cambia sulle bollette
Gli interventi del decreto sulle bollette a favore delle famiglie totalizzano circa 5,5 miliardi. È questa la somma delle cifre indicate dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, così ripartiti: 1,8 miliardi serviranno per gli interventi sugli oneri di sistema che le famiglie si ritrovano in bolletta, circa 400 milioni di interventi sull’Iva e 2,6-2,7 miliardi sarà l’intervento sul bonus sociale. “Sul lato dell’impresa – ha spiegato il ministro – c’è la restante parte degli oneri sistema sull’elettricità e sul gas, l’intervento sulle energivore, l’ultimo intervento sulle ‘gasivore’ per 2,8-2,9 miliardi“. A questi interventi si dovranno poi sommare circa 700 milioni ripartiti fra Regioni, servizio sanitario e servizi degli enti locali.
Nello specifico, come riporta AdnKronos, il governo è già intervenuto per ridurre la pressione per il “caro bollette” con 1,2 miliardi nel terzo trimestre 2021, 3,5 miliardi nel quarto trimestre 2021 e 5,5 miliardi nel primo trimestre 2022. Con questo nuovo decreto saranno prorogate le misure già esistenti come l’azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW e tutte le utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW.
Cosa cambia sul gas
Come accennato, bollette non significa soltanto elettricità ma anche consumo di gas. “Interveniamo in maniera strutturale per aumentare la produzione di gas italiano e per velocizzare e semplificare l’installazione di impianti di energia rinnovabile“, ha affermato il premier Mario Draghi. Il governo interverrà sulla produzione nazionale di gas “per arrivare a circa cinque miliardi di metri cubi” di produzione nazionale dagli attuali 3,2 miliardi, “su un totale di consumi nazionali di circa 70 miliardi”, ha affermato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, spiegando l’intervento “in quattro colonne” varato oggi dal Consiglio dei ministri: oltre all’aumento della produzione nazionale, si punta a una “formidabile semplificazione per gli impianti rinnovabili“, a un intervento “per la sicurezza nazionale” portando al massimo gli stoccaggi, e a “una misura innovativa sui biocarburanti“.
Le novità sull’automotive
Rivoluzione per il mercato dell’auto: verrà stanziato un miliardo all’anno per otto anni per accompagnare il processo di transizione. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri sottolineando che si tratta di una iniziativa “importante” da parte dello Stato ma che “questo serve soprattutto a convincere tutti i soggetti della filiera investire e affrontare questa sfida con a fianco lo Stato“. A breve, il ministro Cingolani ha affermato che sarà fatto un decreto ad hoc per l’incentivo ad acquistare vetture ecologiche, non solo elettriche ma anche ibride.
Cosa cambia con il Superbonus
Come ci siamo occupati sul Giornale.it, novità anche in materia di bonus edilizi e soprattutto Superbonus: chi mente rischia il carcere perché, oltre alle multe, il tecnico dovrà controllare le asseverazioni necessarie per ottenere i bonus edilizi. Se dichiarerà fare informazioni oppure omette di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione, può finire in galera per un periodo compreso tra due e cinque anni e una super multa tra 50 e 100mila euro. L’altra novità rispetto agli ultimi giorni quando si era paventata l’ipotesi di un’unica cessione del credito per evitare le frodi è data da “due ulteriori cessioni” nel caso in cui vengano effettuate a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo. Inoltre, è stato stabilito che debba esserci un codice identificativo univoco per ogni credito, da indicare nelle eventuali successive cessioni, così da evitare qualsiasi tipo di frode ai danni dello Stato. Le disposizioni si applicheranno alle cessioni inviate all’Agenzia delle Entrate a partire dal 1° maggio 2022.
Source: ilgiornale.it
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