I mesi corrono e il 2021 sta volgendo al termine. Un anno contrassegnato da tante svolte. Dal vaccino, alla ripresa economica, ai cambi al vertice di tanti comuni. Ma anche un anno ricco di bonus e dell’innovativo assegno temporaneo ai figli.
Resiste ancora un bonus che può essere ottenuto da tutti, in quanto non necessita di ISEE e riguarda lavori che si possono fare sia negli appartamenti e pertinenze private, ma anche nei condomini.
In un mondo che deve prestare attenzione all’ambiente e favorire il verde, nel nostro piccolo possiamo contribuire allestendo a verde i terrazzi di casa, oppure effettuando manutenzioni straordinarie nei giardini.
E’ questa la finalità del bonus verde che scade il 31 dicembre 2021, e che al momento non sembra sarà rinnovato per il prossimo anno non essendoci traccia nel NADEF, la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza. Anche se non è detta l’ultima parola visto che il primo passo è stato fatto con la riconferma del superbonus 110%. Da tempo si discute di come armonizzare i bonus edizili, che oggi mostrano ognuno una propria aliquota. L’idea era quella di fare una sintesi su un’aliquota al 75%. Ma non è c’è traccia formale di questa possibile strada e quindi nulla all’orizzonte sul rinnovo bonus verde.
Ancora 90 giorni per usufruirne, e godere così di una detrazione da 1.800 euro. Per chi ancora non ha pensato a rifare il terrazzo a verde, o a piantumare nuovi alberi in giardino, ripercorriamo insieme i punti rilevanti di questa misura.
Bonus verde: in cosa consiste
Per essere precisi si tratta di una detrazione fiscale sull’Irpef. Non è nè un voucher da scontare, nè un rimborso da attendere. Ma una semplice detrazione che si riconosce in dichiarazione dei redditi sull’Irpef lorda versata nell’anno di riferimento della spesa sostenuta.
Essendo una detrazione fiscale sull’Irpef, questo bonus può essere utilizzato solo dalle persone fisiche oppure da soggetti con partita IVA, purchè i lavori sono effettuati sulla propria abitazione o sull’immobile promiscuo, in cui non solo si vive, ma si svolge anche la propria attività. In ogni caso ci deve essere la base fiscale su cui effettuare la detrazione, quindi l’Irpef.
L’obiettivo del bonus verde è quello di mettere del verde in una parte dell’immobile di proprietà, già esistente. Un giardino verticale, oppure un prato sul terrazzo sono esempi di lavori che danno diritto al bonus verde.
Ma per una definizione corretta del bonus verde, non resta che far riferimento alla legge istitutiva, che recita all’art.1 comma 12 che il bonus verde serve per
sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Bonus verde: chi sono i beneficiari
Tutti i titolari di un diritto su un immobile già esistente e quindi non di nuova costruzione, o demolizione e costruzione, possono avere accesso al bonus verde, nato con la legge di bilancio n.302 del 2017 e poi rinnovato con le diverse leggi di bilancio fino al 2021. Entro novembre dovrà essere presentata la legge di bilancio 2022, ma nel NADEF non si fa cenno al rinnovo di questo bonus. Ma attendiamo l’ufficializzazione con l’approvazione della prossima legge di bilancio.
Possono beneficiare del bonus verde i proprietari di abitazioni residenziali o pertinenze in cui decide di sistemare a verde un’area dell’immobile stesso. Ma sono abilitati a godere di questo bonus anche gli inquilini, avendo un titolo di godimento, ma anche i soggetti che hanno l’immobile in comodato d’uso sia esso gratuito che a titolo oneroso.
Tra i beneficiari ci sono anche i condomini. In questo caso i lavori devono essere fatti su parti comuni del condominio, ma con una novità che vedremo più avanti.
Requisiti per godere del bonus verde
Rispetto ad altri bonus dedicati alla casa sulle parti esterne, come il bonus facciate oppure il superbonus 110%, il bonus verde non richiede particolari requisiti, nè procedure burocratiche farraginose. Anzi l‘iter è molto semplice.
Si sostengono le spese per realizzare aree verdi in parti esterne dell’immobile su cui c’è un titolo di godimento, si portano in detrazione queste spese nella misura massima del 36% di 5.000 euro nella dichiarazione dei redditi, ed il bonus è servito.
Ma vanno seguiti alcuni accorgimenti per evitare di perdere il bonus.
Primo: l’immobile su cui si effettueranno i lavori deve essere già esistente.
Secondo: avere un titolo di possesso sull’immobile.
Terzo: essere un soggetto passivo Irpef.
Quarto: effettuare lavori straordinari di messa a verde.
Molto importante, non c’è alcun requisito ISEE per godere di questo bonus.
Sulle novità ISEE si legga l’approfondimento all’articolo ISEE 2022: arriva la rivoluzione. L’Inps cambia tutto!
Bonus 1.800 euro: quali lavori verdi sono ammessi
Non è difficile cadere nella trappola del bonus verde, pensando che, per chi ha un giardino annesso alla propria abitazione, la potatura degli alberi possa essere considerato lavoro agevolabile con il bonus verde. Niente di più sbagliato.
Per non cadere in errore ci si deve porre la domanda: i lavori fatti per mettere a verde la propria unità immobiliare o una porzione di essa, oppure allestire a verde una parte comune del condominio, sono di natura ordinaria o straordinaria? Se la risposta è che si tratta di lavori straordinari allora si è sicuri di poter portare in detrazione il 36% su una spesa massima di 5.000 euro nelle dichiarazioni dei redditi a partire dalla prima nell’anno successivo al sostenimento della spesa.
Qualche lettore ha chiesto se tagliare l’erba del giardino è una spesa agevolabile. La risposta è no, in quanto il taglio dell’erba, come la potatura di alberi, o il cambio di vasi, sono lavori ordinari. Se però per irrigare il giardino si pensa ad installare un sistema di irrigazione automatizzato, oppure la creazione di pozzi, queste spese sono ammesse al bonus verde. Anche la piantumazione di nuovi alberi, oppure la chiusura con strutture a verde di un porticato, oppure di una loggia o di un terrazzo, sono spese per le quali si può godere della detrazione fino a 1.800 euro.
Ma oltre alle spese per l’acquisto materiale dei beni utilizzati per i lavori, e ai costi sostenuti nei confronti di chi i lavori li esegue, si possono portare in detrazione anche le spese per la progettazione dello spazio verde. La parcella di un architetto che arreda a verde il proprio terrazzo rientra tra le spese detraibili.
Bonus verde: chi ne beneficia nel condominio
Il condominio come entità singola è il beneficiario del bonus verde. Tuttavia la detrazione del 36% su una spesa massima di 5.000 euro, spetta ai singoli condomini in base alla tabella millesimale.
Per poter procedere con i lavori abilitanti il bonus verde, è necessaria la delibera del condominio con le maggioranze previste per i lavori straordinari. Infatti si ricorda che il bonus verde non è ammesso per i lavori di ordinaria manutenzione, come la potatura della siepe o il taglio dell’erba. Ma piantumare a nuovo il giardino oppure piantare nuovi alberi, installare un nuovo sistema di irrigazione, sono tutti lavori che danno diritto al condominio di avere fino a 1.800 euro in detrazione da suddividere tra tutti i condomìni proprietari in base alle quote dei millesimi di proprietà.
Poichè il condominio è un soggetto dotato di codice fiscale, sarà intestatario della fattura o delle ricevute dei lavori svolti dai professionisti per mettere a verde alcune aree comuni. Toccherà all’amministratore di condominio espletare le pratiche per poter poi assegnare ai singoli condomini la quota parte del bonus verde.
Ma c’è una novità. La spesa per la messa a verde del condominio o la creazione di un gazebo per l’intero condominio può essere sostenuta anche da un solo condomino, a patto che ci sia la delibera condominiale ad effettuare quei lavori. In questo caso la detrazione del bonus verde spetterà al condomino che avrà sostenuto la spesa.
Bonus verde: quando non si può usare
Il bonus verde è dedicato prevalentemente alle persone fisiche soggetti passivi di Irpef. Chi effettua lavori tra quelli ammessi al bonus verde, ma non ha Irpef, non potrà portare in detrazione le spese. Chi ha una partita IVA e non genera Irpef, non potrà godere del bonus verde.
Se si cerca di far passare una spesa di taglio dell’erba del giardino come spesa straordinaria fa un grosso errore. Il bonus non è ammesso. Viceversa acquistare un nuovo prato invece fa scattare il bonus da 1.800 euro.
Quindi si deve prestare molta attenzione alla tipologia di spesa che si vuol portare in detrazione, perchè l’occhio vigile del Fisco potrebbe sempre contestare in futuro la detrazione. Il meccanismo di detrazione delle spese per il bonus verde non prevede controlli a priori. Saranno tutti posteriori e si baseranno sulla documentazione che il titolare della spesa deve conservare per dieci anni, quanti sono quelli ammessi per la detrazione.
Se gli interventi sono di natura straordinaria perchè intervengono a migliorare alcuni spazi di abitazioni, giardini o pertinenze anche condominiali, allora sono sicuramente annoverabili come costi eleggibili al bonus verde.
Bonus verde: come avere 1.800 euro
La detrazione fiscale è la modalità con cui si usufruisce del bonus verde. Si tratta di una detrazione del 36% sulla spesa massima ammessa di 5.000 euro, da sostenere entro il 31 dicembre 2021. Non è importante se i lavori proseguano anche nel 2022. Ma rileva che la data della fattura o della ricevuta fiscale con cui si acquistano i materiali per sistema a verde le aree esterne, sia antecedente al 31 dicembre 2021.
La prima dichiarazione dei redditi utile in cui riportare la detrazione è quella del 2022. Poi ne seguiranno altre 9. Quindi ogni anno, la detrazione ammessa è di 180 euro massimo.
Appare dunque immediato che per poter ottenere il beneficio fiscale del bonus verde si deve essere titolari di una posizione Irpef. A conferma dal sito Agenzia Entrate si legge che la detrazione massima è di 1.800 euro (36% di 5.000) per immobile.
Esperto di etica e controlli, aspirante giornalista, classe 1976.
Sono laureato in Economia Politica presso l’Università Bocconi, ed ho un Master in Management nei settori di “public utilities” presso il MIP. Dal 2001 mi sono occupato di audit, compliance e risk management all’interno di aziende multinazionali di diversi settori, quali: *IT, Luxury, GDO, Gaming, assumendo ruoli di responsabilità e gestione di team. Appassionato di temi di etica negli affari, da alcuni anni mi occupo anche di sostenibilità etica delle imprese e di finanza alternativa.
Il mio motto è? “Si può fare qualsiasi cosa quando attraverso gli occhi si vede la verità”.
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