Buone (o cattive?) notizie per tutti gli appassionati delle auto d’epoca: è in arrivo un Superbonus 110% destinato al restauro e al rinnovo di tutte le auto d’epoca o vintage di almeno 30 anni d’età. Cosa c’è di vero? Sul web la notizia sta circolando rapidamente, ma a livello ministeriale si sa ancora poco o nulla.
In che cosa consiste questo nuovo bonus 110 per le auto d’epoca?
A spiegare i primi dettagli sul bonus 110 per le auto d’epoca – pubblicato effettivamente nella Gazzetta Ufficiale del primo aprile, con matricola 7829/bis – è stato il Sottosegretario ai beni mobili di interesse storico, Gianfranco Totano. Sarà una bufala?
Non si tratta affatto di uno scherzo: nelle intenzioni del Governo, secondo quanto ha riferito il Sottosegretario a Quartamarcia.it, c’è la possibilità di introdurre un bonus 110 anche per le auto, in modo da godere di uno sconto in fattura o di una cessione del credito per il restauro di un’auto d’epoca, praticamente a costo zero.
Ma come funzionerà il bonus 110 per le auto d’epoca? Ecco le ultime novità sul Superbonus 110% per le auto con più di 30 anni: a chi spetta, quali sono le spese e gli interventi che si possono effettuare, come si può richiedere l’agevolazione. Tutto quello che c’è da sapere in questa piccola e semplice guida, in attesa di conferme o smentite a livello ministeriale.
Superbonus 110% per ristrutturare casa…e non solo!
Il Superbonus 110% è stato confermato per tutto il 2022 per le villette unifamiliari, con la possibile proroga per il raggiungimento del 30% dello stato di avanzamento dei lavori (ad oggi fissato al 30 giugno 2022). Grazie a questa agevolazione i titolari di villette unifamiliari, condomini, edifici IACP, le associazioni sportive e gli enti possono effettuare interventi di riqualificazione energetica degli edifici godendo di una detrazione fiscale al 110% (praticamente a costo zero).
Ma avete mai pensato a un bonus 110 anche per le auto d’epoca? Ciò significherebbe poter effettuare lavori di restauro sul proprio veicolo per migliorare la sua estetica o le sue prestazioni.
Il Governo sembra aver già approvato la novità – come rivelano alcune fonti del web – che farà sicuramente piacere a tutti gli appassionati di auto vintage, ma al tempo stesso potrebbe creare anche dei problemi.
Grazie al bonus 110 per le auto d’epoca – sulla scia del Superbonus per la casa – si potranno effettuare interventi di restauro e riqualificazione in chiave energetica su tutte le auto immatricolate da almeno 30 anni (auto d’epoca), ovvero quelle considerate patrimonio storico.
L’obiettivo principale è sicuramente quello di ridurre l’inquinamento atmosferico, per migliorare le condizioni ambientali del pianeta. E quali auto emettono valori di CO2 più elevati? Sicuramente quelle più vecchie, quelle storiche, immatricolate da più di 30 anni.
Oltre alle agevolazioni riguardo al bollo auto, quindi, pare aprirsi la possibilità di godere del bonus 110 anche per il restauro estetico e prestante di questi veicoli. Vediamo nel dettaglio di che cosa stiamo parlando.
Bonus 110 per le auto d’epoca: cos’è?
Che cos’è il bonus 110 per le auto d’epoca? Come riporta il sito web di Quartamarcia.it, è stato proprio il Sottosegretario ai beni mobili di interesse storico, Gianfranco Totano, a fornire le prime informazioni in merito alla nuova agevolazione.
Così come il Superbonus 110% permette di effettuare interventi di ristrutturazione e qualificazione energetica su edifici già esistenti (per esempio, il cappotto termico o la sostituzione della caldaia), anche il bonus 110 per le auto d’epoca sarà volto al restauro dei mezzi più vecchi e inquinanti in chiave energetica, per poter ridurre le emissioni di CO2 di tali veicoli.
In che modo? I proprietari di queste auto d’epoca – immatricolate dal almeno 30 anni – potranno scegliere tra diverse alternative per fruire della detrazione del bonus 110, addirittura con maggiore convenienza rispetto alle agevolazioni previste per la ristrutturazione degli immobili.
C’è la possibilità di cedere il credito a banche o enti terzi, o addirittura alla stessa officina che si è occupata dei lavori. In alternativa, è possibile optare per lo sconto in fattura, applicato direttamente dall’officina che ha effettuato il restauro. L’ultima opzione prevede l’inserimento della detrazione nella dichiarazione dei redditi, probabilmente da recuperare in più mensilità di uguale importo.
Ma come funzionerà esattamente il bonus 110 per le auto d’epoca? Vediamo subito le novità, gli interventi ammessi e le spese sostenibili (a costo zero), ricordando che non è ancora stato dato il via libera ufficiale alla misura.
Bonus 110 per le auto d’epoca: come funziona?
In sostanza, il bonus 110 per le auto d’epoca avrà la stessa impostazione del Superbonus 110% per la casa, ma con interventi effettuabili sulle auto storiche con almeno 30 anni dalla prima immatricolazione.
Come anticipato dal Sottosegretario Totano, gli interventi agevolabili con il bonus 110 per le auto d’epoca dovranno favorire la riqualificazione di questi modelli in chiave energetica, al fine di ridurre le emissioni di CO2 degli stessi.
Andrà organizzato, pianificato e approvato un progetto da un meccanismo di fiducia, così come il tecnico pianifica e regola gli interventi effettuabili sugli immobili. La documentazione andrà conservata per eventuali verifiche ministeriali.
Successive indicazioni e dettagli potrebbero essere forniti in un secondo momento da parte dell’Agenzia delle Entrate o direttamente inseriti in un decreto attuativo.
Bonus 110 auto d’epoca: a chi spetta? I requisiti!
Quali sono i requisiti per accedere al bonus 110 per le auto storiche? Considerando che manda ancora un provvedimento attuativo, per definire la platea di beneficiari non possiamo che affidarci alle anticipazioni del sottosegretario Totano.
Dunque, sulla base di quanto previsto dal Governo, pare che il bonus 110 per le auto storiche possa essere sfruttato da tutti i cittadini italiani a prescindere dalle disponibilità reddituali (cioè senza ISEE).
Avranno accesso alle agevolazioni per il restauro delle auto d’epoca, però, solo i cittadini che sono in possesso di un veicolo con almeno 30 anni di età, cioè la cui prima immatricolazione sia avvenuta da almeno 30 anni. Per essere considerate storiche, infatti, le auto devono essere state immatricolate da almeno 20 anni, ma per definirle “d’epoca” ne occorrono 10 in più.
A differenza del Superbonus 110% per le case, il bonus 110 per le auto d’epoca non sembra prevedere limiti di intervento, se non la possibilità di ottenere le detrazioni previa effettuazione di interventi trainanti o trainati: i primi si possono effettuare singolarmente, mentre i secondi sono un accompagnamento ad almeno uno dei lavori trainanti.
Maggiori dettagli saranno forniti da fonti certe nei prossimi mesi (con tutta probabilità).
Bonus 110 auto d’epoca: quali interventi sono ammessi?
Nonostante i pochi dettagli a nostra disposizione, possiamo anticipare sin da ora quelli che saranno – o che potrebbero essere – gli interventi e i lavori ammessi per godere delle detrazioni previste dal bonus 110 per le auto d’epoca.
Così come avviene per il Superbonus casa, sono previsti lavori trainanti – da effettuare anche singolarmente – e lavori trainati – da eseguire in concomitanza con i primi.
Anzitutto si potrebbe inserire all’interno dei lavori trainati la sostituzione del vecchio motore a combustione termica con un motore nuova ad alimentazione elettrica (compatibile con la ricarica Supercharger di Tesla).
Ulteriori lavori trainanti che si potrebbero effettuare con il bonus 110 per le auto d’epoca riguardano anche la sostituzione dei tessuti interni in finta pelle (cosiddetta “sky”) con materiali in ecopelle riciclata. O ancora l’installazione di doppi vetri omologati al posto di finestrini, lunotto e parabrezza. Infine, si potrebbero includere anche i lavori di sostituzione delle lampadine ad incandescenza e la successiva installazione di lampade a led.
Tutti questi interventi darebbero la possibilità di accedere al bonus 110 anche per i cosiddetti lavori trainati. In questo secondo gruppo potrebbero rientrare, quindi, la verniciatura dell’auto, la sostituzione o il cambio gomme, e l’eventuale installazione di un pannello fotovoltaico sul tettuccio.
Bonus 110 auto d’epoca: quali sono i rischi?
Bisogna sempre tenere presente che le auto d’epoca sono considerate un patrimonio storico e proprio per il fatto di essere state immatricolate diversi anni prima e possedere tutti i componenti originali hanno un valore intrinseco molto elevato.
Andare a modificare, per esempio, il motore termico con uno elettrico, potrebbe incidere anche sul valore stesso dell’auto d’epoca e rendere il veicolo meno apprezzato da tutti gli appassionati e i collezionisti.
Se, quindi, l’obiettivo del Governo di ridurre i veicoli inquinanti in circolazione e le conseguenti emissioni di CO2 è un’intenzione nobile, al tempo stesso vanno valutate anche altre prospettive, di caratteri collezionistico e patrimoniale.
Sempre con il medesimo obiettivo di rinnovo del parco auto circolante, sono stati introdotti anche i nuovi incentivi auto 2022 che permettono di ottenere fino a 5 mila euro per l’acquisto di un nuovo veicolo elettrico, oppure fino a 14 mila euro per l’acquisto di un veicolo commerciale. Sono stati confermati anche gli Ecobonus auto e moto per risparmiare fino a 3 mila o 4 mila euro sull’acquisto di motocicli o ciclomotori.
Rimane ancora un’incognita la possibilità di introdurre un bonus 110 per le auto d’epoca: occorre domandarsi se vale la pena intaccare un veicolo che rientra nel patrimonio storico e conserva le tecniche produttive del passato.
Bonus 110 auto d’epoca: da quando si potrà richiedere?
Non è ancora chiaro che il bonus 110 per le auto d’epoca sarà effettivamente introdotto per migliorare e restaurare i veicoli immatricolati da almeno 30 anni.
Al momento il Governo ha inserito la misura in Gazzetta Ufficiale, ma non ci sono notizie certe in merito alla data dalla quale si potranno presentare le domande. Ulteriori informazioni potrebbero giungere nelle prossime settimane.
Redattore, classe 1998.
Sono veronese di nascita e milanese d’adozione. Mi sono Laureata in Comunicazione e Società presso l’Università degli Studi di Milano e sono da sempre appassionata di giornalismo e attualità. Entrata nel mondo dell’informazione grazie a uno stage curricolare, ho svolto per due anni l’attività di redattore e social media manager. Attualmente collaboro da remoto con Trend-online, la testata grazie alla quale ho lanciato il mio primo e-book, e con altre testate per la sezione di attualità. La mia ambizione principale è quella di costruire una carriera internazionale.
Il mio motto è? “Il meglio deve ancora venire”.
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