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Bonus auto nel 2022: guida agli ecoincentivi – FASI.biz – Finanza Agevolazioni Strategie Investimenti

Bonus auto 2022 - Foto di Lukas Kloeppel da PexelsDopo i continui rifinanziamenti approvati nel corso del 2021 gli ecoincentivi per auto green tornano anche nel 2022. La nuova iniezione di risorse dovrebbe arrivare già dalla Legge di bilancio 2022.

Manovra 2022: bonus, incentivi e investimenti per imprese e famiglie

Le anticipazioni sul futuro del bonus auto arrivano dal Documento programmatico di bilancio (Dpb), il documento che disegna l’ossatura della Manovra 2022.

Sul piatto ci sarebbero circa 113 milioni per il rifinanziamento dell’ecobonus per i veicoli meno inquinanti e le auto elettriche.

Quanti fondi ci sono per il bonus auto?

Si tratta di una delle agevolazioni più richieste dagli italiani, non a caso nel corso del 2021 è stata oggetto di continui rifinanziamenti.

Ai contributi già previsti dalla Manovra 2019 si sono aggiunti, nel 2020, quelli provenienti dai decreti Rilancio e Agosto. Rispettivamente: 

  • 100 milioni per il 2020 e 200 milioni di euro per il 2021 (decreto Rilancio),
  • 400 milioni per finanziare fino al 31 dicembre 2020 il contributo per l’acquisto dei nuovi veicoli con o senza rottamazione (decreto Agosto).

La legge di bilancio 2021 ha poi stanziato 120 milioni per il fondo automotive, ma il successo della misura e il veloce esaurirsi del salvadanaio statale hanno spinto i legislatori ad approvare nuove inieizioni di risorse nel corso dell’anno: 

  • 350 milioni sono stati stanziati nell’ambito del decreto Sostegni bis;
  • altri 100 milioni di euro sono messi a disposizione dal Decreto fiscale 2022 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 21 ottobre) per il rifinanziamento della misura per l’anno 2021. 

Nella legge di bilancio 2022 dovrebbero entrare fondi aggiuntivi rispetto ai 100 previsti dal Dl fiscale. Si parla di 113 milioni, cifra che potrebbe subire variazioni nel corso del passaggio parlamentare. 

A quali veicoli si applicano gli ecoincentivi?

Il bonus è rivolto a chi acquista e immatricola in Italia:

  • automobili (categoria M1);
  • ciclomotori e motocicli (categoria L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e e L7e);
  • veicoli commerciali e speciali (categoria N1 e M1 speciali)

Per conoscere l’entità degli incentivi fino a tutto il 2021 consultare questa pagina.

Una novità importante introdotta nel 2021 sul fronte dell’ecobonus auto è rappresentata dall’apertura alle auto usate, in presenza di alcuni requisiti fondamentali: i veicoli devono essere a basse emissioni, e per ottenere l’incentivo occorre rottamare e che l’auto usata sia acquistata presso i concessionari. Staremo a vedere se tale novità sarà riproposta anche nel 2022.

Come richiedere il bonus auto?

Per richiedere informazioni sul contributo gli acquirenti devono rivolgersi direttamente a un rivenditore, che si occuperà anche della gestione della pratica per ottenere il contributo.

Sono previste diverse fasi nella richiesta dell’incentivo ed è altamente probabile che nel 2022 le regole di ingaggio resteranno invariate.

Fase 1 – Prenotazione dei contributi

I venditori:

  • si registrano preventivamente nell’Area Rivenditori del sito predisposto dal Ministero dello Sviluppo economico;
  • prenotano i contributi relativi ad ogni singolo veicolo, ottenendo, secondo la disponibilità di risorse, una ricevuta di registrazione della prenotazione;
  • confermano l’operazione entro 180 giorni dalla prenotazione, comunicando il numero di targa del veicolo nuovo consegnato e allegando la documentazione prevista.

Fase 2 – Corresponsione dei contributi

Il contributo è corrisposto dal venditore all’acquirente mediante compensazione con il prezzo di acquisto.

Fase 3 – Rimborso al venditore dei contributi

Le imprese costruttrici o importatrici del veicolo nuovo rimborsano al venditore l’importo del contributo.

Fase 4 – Recupero dell’importo del contributo

Le imprese costruttrici o importatrici del veicolo nuovo ricevono dal venditore la documentazione necessaria e poi recuperano l’importo del contributo sotto forma di credito d’imposta.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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