È una vicenda ancora tutta in divenire quella del Programma sperimentale buono mobilità 2020, detto per gli amici bonus mobilità e utile per l’acquisto di biciclette, monopattini, hoverboard, segway e molto altro, sia a trazione muscolare sia elettrici.
Il click day previsto per lo scorso martedì 3 novembre si è svolto puntualmente, ma non è andata esattamente come da copione. Al di là di alcuni problemi tecnici di sovraccarico del sito, di tenuta della piattaforma e di autenticazione attraverso il Sistema pubblico di identità digitale Spid, il numero di persone che hanno inoltrato la propria richiesta ha superato di molto le già alte aspettative. Tanto da portare poi all’attivazione di una procedura non programmata, valida dal 9 novembre scorso fino a mercoledì 9 dicembre incluso.
Come avevamo già raccontato qui su Meteo.it, i fondi stanziati per questo bonus ammontavano a poco più di 210 milioni di euro, corrispondenti a circa 600mila richieste nel caso in cui l’ammontare medio fosse di 350 euro a testa. Il bonus in realtà può arrivare fino a un massimo possibile di 500 euro, pari sempre al 60% della spesa complessiva sostenuta.
Ebbene: solo nelle prime 24 ore dall’apertura della piattaforma sono arrivati 590mila utenti, di cui oltre 300mila hanno completato la procedura per chiedere un rimborso e altri 260mila hanno chiesto il buono spesa digitale in vista di un acquisto futuro. Insomma, numeri così alti da far immediatamente terminare i fondi e interrompere l’erogazione, che infatti è stata sospesa fino all’8 novembre incluso. In quel lasso di tempo 4-8 novembre sul sito dell’iniziativa campeggiava il banner “Fondi ministeriali esauriti!”.
Che cosa si fa dal 9 novembre al 9 dicembre
La risposta è dipende. Partiamo dal caso più semplice: per chi ha già completato la procedura per richiedere il rimborso, non serve fare alcunché. L’unica cosa è avere pazienza, perché i versamenti effettivi erano stati promessi entro 10 giorni lavorativi (ossia, calendario alla mano, prima del 17 novembre), poi il ministero ha rilanciato dicendo che saranno comunque completati “entro pochi giorni”. Il ministro dell’ambiente Sergio Costa ha comunque dichiarato che sono state ricevute e acquisite un totale di 300.776 domande.
La seconda categoria di persone è composta da chi ha già fatto l’acquisto tra il 4 maggio e il 2 novembre 2020, è in possesso della fattura o dello scontrino parlante ma non ha fatto in tempo a registrarsi sul sito prima che il servizio fosse sospeso. Si tratta, secondo le stime dall’Associazione nazionale ciclo motociclo accessori (Confindustria Ancma), di almeno 300mila ulteriori richieste. In questo caso agire è fondamentale: c’è tempo solo fino al 9 dicembre, infatti, per andare sul solito sito del bonus mobilità e completare la procedura di pre-registrazione. Si tratta solo di un primo step, ma ritenuto indispensabile per quantificare quanti ulteriori fondi dovranno essere destinati per soddisfare tutti. Chi non si pre-registra in tempo, naturalmente, non potrà poi completare la richiesta di rimborso, e avrà definitivamente perso l’opportunità.
Terzo insieme di persone, i 260mila circa che hanno ottenuto in occasione del click day il voucher per andare in negozio e acquistare un mezzo di mobilità dolce a prezzo già ridotto. Insomma, il già citato buono di spesa digitale che permette di pagare in negozio il solo 40% dell’importo che è a proprio carico, comunicando il codice corrispondente al proprio voucher. In questo caso i punti di attenzione sono un paio: anzitutto il tempo, perché ci sono solo 30 giorni di tempo (dalla data di erogazione del buono) per finalizzare l’acquisto, altrimenti il voucher sarà irrimediabilmente scaduto e perduto. E poi, è suggerito di assicurarsi che il voucher stesso venga utilizzato in modo legittimo, perché sono già stati annunciati controlli da parte della Guardia di finanza su possibili illeciti come chi ha fatto incetta di voucher per poi rivenderli e chi intende utilizzare il buono per una riparazione anziché per l’acquisto di un mezzo nuovo. Insomma, meglio muoversi, ma nel modo giusto.
Infine, con un pizzico di delusione delle aspettative, ci sono tutti coloro che hanno atteso l’inizio della ‘fase 2’ e ancora vorrebbero procurarsi il voucher in vista di un futuro acquisto. In questo caso, almeno secondo quanto è stato annunciato nella prima metà di novembre, l’opportunità pare essere già sfumata.
L’erogazione dei voucher stessi non aveva una scadenza temporale prefissata, ma era vincolata all’esaurimento dei fondi disponibili. E, come già detto, l’esaurimento è avvenuto nel giro di poche ore dall’attivazione del portale. Ulteriori finestre per i voucher, almeno per il momento, non sono contemplate, tanto che lo stesso ministro Costa ha già invitato ad attendere gennaio per poter usufruire dei vecchi e classici benefici per l’acquisto del nuovo rottamando il vecchio.
Come mai questa attesa
La scelta della pre-registrazione lunga un mese è stata dettata da una necessità pratica, effettivamente non prevista nei piani originali ma apparsa palese subito dopo il click day. Il motivo è che i fondi in questo momento bloccati per spese futuri sono una quantità enorme, certamente ben superiore ai 100 milioni di euro (sarebbero oltre 130 milioni se tutti i voucher staccati fossero da 500 euro). È ritenuto probabile, però, che buona parte di questa somma non venga effettivamente utilizzata.
I motivi di questo scetticismo sono molti. Anzitutto, statisticamente novembre è uno dei mesi in cui il mercato della mobilità sostenibile è più debole, complice anche la stagione fredda (senza considerare l’effetto-pandemia e i semi lockdown). Poi, al di là della volontà degli acquirenti, resta da capire se i rivenditori e i magazzini siano abbastanza forniti da soddisfare tutte le richieste, visto anche il boom di vendite che c’è stato negli ultimi mesi. Infine, è plausibile che qualcuno si sia accaparrato il voucher più per una reazione emotiva o per essere sicuro di non perdere un’occasione che per un reale desiderio di acquisto. Dunque potrebbe poi ripensarci quando si trova effettivamente a sborsare di tasca propria il 40% della somma.
Il piano, dunque, è da un lato di attendere sulla riva del fiume il ritorno dei voucher inutilizzati, e contemporaneamente quantificare quanti ulteriori soldi debbano essere messi a disposizione del bonus mobilità all’interno del bilancio del Ministero. Tra Legge di bilancio nazionale e portafogli ministeriale, a quanto pare, potrebbero essere messi stanziati fino a ulteriori 260 milioni di euro, portando il totale a sfiorare il mezzo miliardo. E secondo le indiscrezioni trapelate alla stampa, in Legge di bilancio dovrebbe andare proprio così, con 100 milioni destinati ad hoc.
Il 10 dicembre, insomma, si concluderà pure la ‘fase 2’, e nei giorni successivi dovrebbero arrivare le ulteriori istruzioni per chi nel frattempo si è pre-registrato per ottenere il rimborso. La chiameranno, a quel punto, ‘fase 3’.
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.