Sono bastate 24 ore per erogare tutti i 215 milioni di euro stanziati per il bonus mobilità, detto anche bonus bici. Nella giornata di ieri, nonostante i problemi tecnici con la piattaforma telematica in tilt, sono state soddisfatte 560mila richieste tra voucher e richieste di rimborso. La conferma arriva dalla piattaforma online utilizzata per richiedere il bonus.
A snocciolare i numeri è Tullio Berlenghi, capo segreteria tecnica del ministero dell’Ambiente, sul day after del bonus mobilità, nel suo intervento alla sessione Mobilità “Lesscars: la nuova generazione della mobilità” degli Stati generali della Green Economy organizzati nell’ambito di Ecomondo: “Sul bonus mobilità c’era una certa attesa e forse qualcuno sarebbe stato contento di parlare di un flop ma io voglio dare qualche dato: sono stati erogati 210 milioni di euro in 24 ore, 560mila le richieste tra voucher e richieste di rimborso, praticamente sono stati erogati 7 voucher al secondo”.
“Tutto è perfettibile, su alcuni aspetti sono state fatte delle riflessioni – continua – e saranno stanziate altre risorse per i rimborsi. L’obiettivo è garantire che chi ha fatto la scelta di un cambio di passo nella mobilità sia aiutato, è un impegno preso dal ministro e stiamo facendo tutto il possibile per realizzarlo”.
E tutti quelli che non sono riusciti ad accedere al bonus? Secondo ministro dell’Ambiente Costa ci saranno altri fondi: “Sicuramente 100 milioni sono previsti in legge di bilancio, dipende dalla platea delle fatture e degli scontrini degli aventi diritto”.
In questa prima fase erano disponibili due tipologie di bonus: il primo riguardava il rimborso delle spese sostenute dal 4 maggio al 3 novembre (60% fino a un massimo di 500 euro); il secondo bonus era rivolto a coloro che non avevano ancora effettuato acquisti ma che potevano chiedere l’emissione di un buono digitale spendibile, da generare sul sito del Ministero dell’Ambiente.
Ricordiamo che per poter accedere al bonus era necessario essere maggiorenni nell’anno 2020 e avere la residenza nei capoluoghi di regione (anche sotto i 50.000 abitanti), nei capoluoghi di provincia (anche sotto i 50.000 abitanti), nei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei comuni delle città metropolitane (anche al di sotto dei 50.000 abitanti).
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