Il bonus mobili è un’agevolazione fiscale che permette uno sconto sull’arredamento e su alcune tipologie di elettrodomestici di classe A o superiore. Non può essere concesso singolarmente solo per tali acquisti, ma deve necessariamente essere abbinato ad una ristrutturazione straordinaria della casa.
Non tutti sanno che è possibile ottenere il bonus elettrodomestici, fino a 8000 euro di sconto, anche solo con la semplice sostituzione della caldaia, utilizzando lo sconto per le ristrutturazioni. Questa infatti è la soluzione migliore quando si intende risparmiare su mobili ed elettrodomestici pur non dovendo fare grandi interventi di risanamento di un immobile.
Quindi, cambiando la caldaia e anche gli elettrodomestici di casa, il bonus raddoppia, anzi il vantaggio in realtà triplica, perchè in questo modo si va ad aumentare notevolmente l’efficientamento energetico dell’appartamento e quindi spendere molto meno per le fatture dell’energia elettrica e del gas.
Un particolare non di poco conto, considerati gli ultimi aumenti generalizzati delle bollette. Per chi aveva ancora dubbi a proposito della cumulabilità delle agevolazioni, è arrivata anche la risposta ufficiale di agenzia delle entrate che all’interno della rubrica domande e risposte del quotidiano informativo ufficiale FiscoOggi, ha risolto la questione di un lettore che appunto chiedeva se fosse possibile usufruire della detrazione al 50% del bonus mobili anche con il semplice intervento di sostituzione caldaia:
“La sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento, è riconducibile alla manutenzione straordinaria.”
Vediamo allora come fare per ottenere il primo dei due bonus: quello per la sostituzione della caldaia, detrazione e rimborso fiscale sulla dichiarazione dei redditi, cessione del credito o sconto diretto in fattura.
Bonus caldaia: come funziona
Il bonus caldaia consiste in uno sconto che può arrivare fino al 65% sul totale della spesa per la sostituzione. Può essere richiesto senza ISEE, in quanto si tratta di un beneficio fiscale applicato all’imposta irpef. Il totale dell’importo scontabile è pari a 30.000 euro.
Le percentuali di sconto però, possono variare in base ai modelli scelti di caldaia e al tipo di intervento che si deve effettuare.
Si potranno infatti ottenere sia il bonus al 65% per l’efficientamento energetico, che al 50%, scontando la metà dell’importo. La detrazione irpef, al pari degli altri bonus ristrutturazione prevede uno sconto applicato sull’imposta annuale ripartito in 10 anni. Questo significa che il contribuente può vantare un credito di imposta di 1000 euro, ad esempio avrà 100 euro in meno l’anno da pagare al fisco quando effettua la dichiarazione dei redditi annuale.
Quindi bisogna sempre valutare anche l’eventuale capienza irpef, preventivamente, per accertarsi di poter rientrare negli importi di rata che verranno rimborsati, perchè le eccedenze in alcun modo non costituiranno credito recuperabile. In alternativa, ci sono negozianti ed installatori che offrono lo sconto diretto in fattura, una opportunità per chi non abbia da pagare elevati importi irpef ogni anno. Sicuramente questa sarà la migliore opzione, per pagare meno l’intervento senza attendere.
Infine, c’è anche la possibilità di inserire l’acquisto e l’installazione usufruendo del superbonus al 110%, quando l’intervento trainante comporta l’isolamento termico dell’edificio.
Per richiedere ed usufruire dello sconto per la caldaia, che sia al 65 o al 50%, e soprattutto per sfruttarlo in combinazione con il bonus mobili, occorre che l’immobile sia già accatastato ed esistente. Quindi non in costruzione. L’impianto di riscaldamento deve essere già presente. Ed è anche importante poter certificare di essere in regola con i pagamenti delle tasse e delle imposte o tributi locali sul possesso di beni immobili, quando queste siano state dovute o ancora in essere da chi intende ottenere il bonus.
L’agenzia delle entrate infatti, potrà svolgere regolari controlli sia preventivi, che post assegnazione del rimborso. E richiedere successivamente, le ricevute di pagamento ICI o IMU, per un periodo di 10 anni.
Ma vediamo nello specifico quali modelli scegliere per la sostituzione o l’installazione di una nuova caldaia, per il riconoscimento dello sconto. E successivamente acquistare con il bonus anche mobili o elettrodomestici.
Quali modelli di caldaia scegliere per avere il bonus
A seconda del modello di caldaia da installare o sostituire, cambia l’importo dello sconto bonus. Infatti va dal 50 al 65%, fino ad essere completamente gratuito quando l’intervento viene effettuato con il superbonus 110%.
Precisiamo quindi che l’ ecobonus caldaia al 65%, è richiedibile solo quando, l’acquisto vada a incrementare l’efficientamento energetico dell’immobile.
Dunque per ottenere lo sconto al 65% è necessaria una sostituzione, non è ammessa la prima installazione di una caldaia, se nell’appartamento non era presente. In base poi ai modelli scelti possiamo avere i differenti bonus. Ed in particolare, sono validi ai fini dello sconto al 65%: i modelli di caldaie a condensazione di classe A, che prevedano anche il montaggio di valvole termostatiche. Differentemente da questa classe energetica, si perde ogni agevolazione fiscale. Infatti una caldaia di classe B non rientra nei modelli previsti.
Ma in questo caso, il bonus che dà diritto ad una successiva richiesta dello sconto anche per mobili ed elettrodomestici è quello al 50%.
Cioè per le ristrutturazioni in genere, e non l’ecobonus per il miglioramento dell’efficienza energetica. In quanto sfruttando la sostituzione della caldaia, si può certificare di aver effettuato una ristrutturazione che viene considerata “straordinaria“. E quindi con possibilità di ottenere anche altre agevolazioni casa. Sempre quando l’installazione della caldaia e dunque anche tutti i documenti che ne certificano l’intervento, sia avvenuta in data precedente all’acquisto di nuovi mobili.
Questo sarà valido per i lavori da effettuare fino al 31 dicembre 2021.
Bonus mobili elettrodomestici: cos’è e come funziona
Per quanto riguarda il bonus cosiddetto “mobili ed elettrodomestici” esistono delle linee guida specifiche pubblicate da agenzia delle entrate ed aggiornate in base anche alle varie risoluzioni dei problemi e alle domande frequenti che nel corso degli anni sono state poste dai contribuenti.
Si tratta di una agevolazione irpef, destinata al rimborso di metà della spesa effettuata per l’acquisto o la sostituzione di mobili, complementi di arredo o grandi elettrodomestici di classe A o superiore.
Questo bonus è esclusivamente ottenibile solo quando precedentemente, anche di pochi giorni, si è effettuata o iniziata una ristrutturazione di una o più parti dell’immobile. L’intervento deve essere considerato straordinario ai fini fiscali e legali. Infatti ad esempio non è ammessa la sola risanazione dell’intonaco, o la tinteggiatura.
Ci sono regole ben precise che stabiliscono quali sono considerati lavori straordinari, e quindi che singolarmente o cumulati danno diritto al bonus casa del 50%. Un classico esempio, tra i più sfruttati dai contribuenti è il rifacimento del bagno, compresi gli impianti idrici e i sanitari.
Ma l’altra grande opportunità, e che permette anche di spendere meno, è la sostituzione della caldaia con una a condensazione. Anche senza sostituzione dell’impianto termico esistente.
Consideriamo ad esempio l’opportunità di poter contemporaneamente migliorare le prestazioni del riscaldamento e del raffreddamento ad aria da sfruttare in estate. Sostituendo sia la caldaia che il condizionatore con nuovi modelli a risparmio energetico. Acquistandoli con il bonus si spenderà la metà, oltre al 30% in meno sulle bollette.
Per il bonus mobili ed elettrodomestici il governo ha stabilito un tetto massimo di spesa di 16.000 dai quali detrarre la metà dell’importo. Cioè 8000 euro. Esclusivamente recuperabili sotto forma di credito di imposta irpef e quindi scalate dalle successive dichiarazioni dei redditi annuali.
Anche in questo caso la durata delle rate di pari importo sarà 10 anni. E non è possibile avere sconto in fattura o cedere il credito agli istituti finanziari. Per approfondire sul bonus, in particolare per conoscere l’elenco degli elettrodomestici ammessi alla detrazione, consigliamo la lettura dell’articolo: “Bonus elettrodomestici: per tutti, senza ISEE. Come funziona“.
Quali documenti presentare per avere la detrazione del bonus caldaia e mobili
Abbiamo detto che il bonus mobili è richiedibile esclusivamente in associazione con una ristrutturazione o modifica straordinaria dell’immobile. Vediamo quindi quali documenti servono per averli tutti e due:
Principalmente richiedere lo sconto ristrutturazione al 50% per la sostituzione caldaia con un modello tra quelli idonei. Effettuare la pratica ENEA, l’ apposita ricevuta servirà in sede di dichiarazione 730 per il riconoscimento del credito irpef.
Successivamente per l’acquisto di mobili o elettrodomestici, occorrerà rispettare gli stessi passaggi. Per tutti e due i bonus, singoli o cumulati, bisognerà certificare che il pagamento è avvenuto tramite mezzo tracciabile, bonifico parlante che indicherà anche il decreto legislativo di riferimento.
Non potranno essere ottenute le agevolazioni fiscali se si paga in contanti. mentre è possibile averle, anche se il cliente si accorda con il rivenditore o l’installatore per pagare a rate tramite finanziamento.
Questi sono gli accorgimenti fondamentali per cumulare i due bonus ed arrivare ad ottenere in totale fino a 48.000 euro di sconto ristrutturazione e 8000 per gli elettrodomestici.
In caso di dubbi, è comunque sempre meglio chiedere ai professionisti che si occuperanno delle pratiche, che sapranno orientare il cliente sull’iter burocratico già in fase di preventivo. Anche le spese per la consulenza potranno poi successivamente essere inserite nel totale dell’importo bonus.
Scrittrice e giornalista freelance, classe 1979.
Inizio a scrivere sul primo giornalino scolastico all’età di 13 anni e dopo gli studi di linguistica e filologia presso l’Università La Sapienza di Roma ho iniziato a collaborare a vari progetti editoriali italiani ed internazionali come web editor ed articolista, occupandomi principalmente di cronaca, politica, economia ed inchieste con particolare attenzione all’analisi delle attuali problematiche sociali.
Il mio motto è? “Non preoccuparti se non sai qualcosa, preoccupati piuttosto se non vuoi imparare”.
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