Sono stati prorogati praticamente tutti i Bonus casa, solo il Bonus facciate ha subito una vistosa riduzione, mentre non sono state effettuate le temute restrizioni al Superbonus al 110%. Ecco le novità e le conferme di quest’anno tra gli incentivi sui lavori in casa.
Superbonus 2022
Nel 2022 viene confermato il Superbonus al 110%. In breve, ricordiamo che puoi ottenere il super Ecobonus al 110% se fai almeno uno di questi lavori principali, detti trainanti:
- i lavori di coibentazione (isolamento) dell’edificio che riguardino oltre il 25% dell’intonaco (compreso l’isolamento del tetto)
- interventi per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti a pompa di calore.
Puoi ottenere l’incentivo al 110% anche per alcuni lavori secondari, effettuati in contemporanea, che migliorino prestazioni energetiche dell’edificio, come ad esempio la sostituzione delle finestre per tetti della tua mansarda.
Il super Ecobonus sarà applicabile anche alle case unifamiliari, non sono stati attuati i ventilati tetti Isee, né le limitazioni all’abitazione principale. Nel testo approvato è rimasto solo un vincolo, cioè per ottenere il Superbonus al 110% quest’anno, dovrai effettuare il 30% dei lavori entro il 30 giugno 2022.
Per i lavori principali (isolamento e / o installazione pompa di calore) e secondari (sostituzione finestre, ecc.) effettuati su unità immobiliari, il Superbonus spetta per le spese sostenute fino alla data del 30 giugno 2022. Se entro la stessa data (30 giugno) farai lavori pari ad almeno il 30% dell’intervento complessivo, ti verrà consentito di concludere la ristrutturazione entro il 31 dicembre 2022.
Bonus facciate
Un altro tra i Bonus casa più richiesti è quello che riguarda lo sconto per i lavori di rifacimento delle facciate di case e condomini di centri storici e urbani. Quest’anno è rinnovato fino al 31 dicembre 2022 ma sarà meno generoso: l’aliquota scenderà infatti dal 90% al 60%.
Sono, invece, confermate le regole già vigenti: le spese agevolabili con il Bonus facciate sono quelle per interventi, inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura, finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti che si trovano in zona A o B.
Ecobonus, Bonus ristrutturazioni e Sismabonus
Il Bonus ristrutturazioni al 50%, l’Ecobonus e il Sismabonus sono confermati fino al 2024.
Sono state prorogate di tre anni, fino al 31 dicembre 2024, le agevolazioni fiscali rispettivamente per:
- il recupero del patrimonio edilizio, Bonus ristrutturazioni del 50% su una spesa massima di 98.000 euro per unità immobiliare
- la riqualificazione energetica degli edifici, Ecobonus ordinario del 50 o 65% e per le parti comuni del 70-75% o dell’80-85% in caso di opere finalizzate anche alla riduzione del rischio sismico
- l’adozione di misure antisismiche e l’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica degli edifici (Sismabonus 50%, 70-80%, 75-85%, incluso quello per chi acquista immobili nelle zone a rischio sismico 1, 2 e 3, realizzati mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici).
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Bonus mobili 2022
Parallelamente alla proroga al Bonus ristrutturazioni, è stato confermato anche il collegato Bonus mobili, sempre fino al 2024, ma con un tetto di spesa decrescente negli anni.
La ormai famosa detrazione fiscale per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo di immobili oggetto di lavori di ristrutturazione, il cosiddetto Bonus mobili, manterrà la percentuale di detrazione del 50% e sarà attivo fino al 2024 ma con un tetto di spesa che scende progressivamente (dal massimo storico dei 16.000 euro del 2021) a 10.000 euro nel 2022 e a 5.000 euro nel 2023 e 2024.
Bonus verde 2022
E’ stato prorogato fino al 31 dicembre 2024 anche il Bonus verde al 36%, sempre con tetto di 5.000 euro ad appartamento, per la sistemazione a verde di aree scoperte di immobili privati a uso abitativo, di pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e pozzi, e per realizzare giardini nei terrazzi e balconi, tetti verdi e giardini pensili. E’ prorogato anche per i lavori verdi sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, con tetto di 5mila euro per unità abitativa.
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