La notizie si inseguono e gli annunci sono spesso contraddittori, quindi meglio fare un po’ di chiarezza sui bonus casa 2022: alcuni sono stati tagliati, altri saranno cancellati alla fine dell’anno o ridotti, diventando quindi molto meno convenienti. In generale si può dire che i vantaggi sono destinati a finire, pertanto è bene capire in fretta come funzionano e procedere con i lavori o con gli acquisti agevolati per godere degli sgravi fiscali ancora in essere.
Normative sempre più stringenti, massimali di spesa che decrescono e regole da seguire per i pagamenti e la dichiarazione dei redditi sono dettagli che non possono sfuggire se si vuole riuscire a godere delle detrazioni previste dall’attuale legge di bilancio. In generale, è stato confermato il superbonus 110% ma solo per i condomini e con percentuali che scenderanno negli anni a venire; stessa cosa per il bonus ristrutturazione al 50%, mentre il bonus facciate non sarà rinovato oltre il 2022. In evoluzione anche i bonus legati agli acquisti di beni.
SUPERBONUS 110%: COSA CAMBIA
Il superbonus 110% è quello legato ai lavori di efficientamento energetico degli immobili. Per ottenerlo, gli interventi strutturali (ad esempio cappotto in facciata o coibentazione del tetto) e quelli legati all’impianto di condizionamento/riscaldamento devono consentire il salto di almeno due classi energetiche.
Se questo non è possibile, perché il livello di partenza è molto buono, devono garantire comunque il passaggio alla classe più alta (ad esempio da A4 ad A3). Le complicate regole di accesso agli sgravi, i massimali e le procedure burocratiche legate al superbonus sono state più volte cambiate per prevenire spese gonfiate, truffe o cessioni fittizie.
Nell’ultimo mese sono state drasticamente riviste tempistiche e condizioni di accesso ai vantaggi; è stata anche paventato l’esaurimento dei fondi e l’impossibilità di usufruire della cessione del credito di imposta alle banche, ma sono poi stati aperti spiragli per cedere il proprio credito anche a partite IVA. Le informazioni, in continuo aggiornamento, sono disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Al momento, per le villette unifamiliari il superbonus 110% è valido solo fino al 31 dicembre 2022, a patto che al 30 settembre 2022 il SAL – Stato Avanzamento Lavori sia almeno al 30%. Per i condomini il bonus rimane al 110% per il 2023, per poi scendere progressivamente al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Per interventi sulle casa ex IACP (le così dette “case popolari”) e sugli immobili delle cooperative edilizie le maglie sono un po’ più larghe: se entro il 30 giugno 2023 il SAL sarà di almeno il 60% il superbonus 110% sarà applicabile fino al 31 dicembre 2023.
Per le spese effettuate a partire dal 2022, la detrazione viene ripartita in quattro rate di pari ammontare; le spese si considerano sostenute nell’anno in cui sono state pagate, a prescindere dalla data della fattura. Per i pagamenti condominiali fa fede la data del bonifico del condominio non quella di versamento delle rate dei singoli condomini. Infine, val la pena di sottolineare che per le persone fisiche il superbonus è ammesso al massimo su due unità immobiliari, ad esempio sulla prima e sulla seconda casa. Sono escluse dai benefici le abitazioni accatastate come “di lusso”.
ALTRI BONUS: QUALI SONO E COME FUNZIONANO
Per i lavori di casa rimane in vigore il così detto bonus ristrutturazioni, che fino al 31 dicembre 2024 consente una detrazione IRPEF del 50% delle spese sostenute per interventi di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria fino a un massimo di 96.000 euro.
Oltre a quelli per i lavori, rientrano in detrazione anche i costi per l’acquisto dei materiali, la progettazione e le perizie fatte da architetti e tecnici, quelli per le relazioni di conformità e per la produzione di tutte le documentazioni necessarie.
Le spese devono essere tutte documentate e pagate con bonifico parlante; è possibile accedere direttamente alla detrazione in 10 anni, cedere il credito di imposta a istituti di credito o alle banche o usufruire dello sconto in fattura. Tutti i dettagli sono disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
In vigore fino al 31 dicembre 2022 anche il bonus facciate, che però scende dal 90% al 60% e non sarà rinnovato nel 2023. In questo caso non ci sono tetti di spesa, ma il fronte deve essere visibile da strada (sono dunque escluse dalle agevolazioni le facciate interne che danno sui cortili).
BONUS MOBILI, TENDE E CONDIZIONATORI
Rimangono in vigore, attualmente fino alla fine del 2022, una serie di vantaggi per l’acquisto di beni legati a lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria di un immobile. Possono usufruirne i proprietari e nudi proprietari degli immobili, siano essi persone fisiche o giuridiche; i benefici non sono applicabili a immobili in fase di costruzione.
Per l’anno in corso il bonus mobili vale 10.000 euro e prevede una detrazione IRPEF in dieci anni pari al 50% dell’importo speso. Nel 2023 e nel 2024 la cifra detraibile scenderà a 5.000 euro e non sono al momento previste ulteriori proroghe. Attenzione: il bonus mobili non è cumulabile di anno in anno, ma utilizzabile una sola volta per un determinato immobile dal singolo contribuente.
In vigore fino al 31 dicembre 2022 anche il così detto bonus tende solari e zanzariere che prevede una detrazione IRPEF in dieci anni pari al 50% dell’importo speso, per un massimo di 60.000 euro complessivi. Rientrano nelle detrazioni le schermature solari o le chiusure tecniche mobili oscuranti; tutti i modelli devono essere stabili e non smontabili e devono proteggere una superficie vetrata. Fondamentale è l’orientamento dei fronti su cui vengono installate: sono oggetto di bonus le schermature montate da est a ovest passando per sud; sono dunque esclusi i fronti nord, nord-ovest e nord-est. Gli acquisti vanno registrati sul portale ENEA.
Sempre fino alla fine del 2022 si può approfittare del bonus condizionatori per l’acquisto di un nuovo impianto che sia almeno in classe A+ o alla sostituzione di uno vecchio, senza limiti di reddito ISEE. La detrazione varia dal 50% al 65% a seconda dei casi, e si può applicare ai climatizzatori a basso consumo, alle pompe di calore e ai deumidificatori.
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