Nel rispetto delle condizioni previste dall’articolo 16-bis del
Tuir, dal 2016 anche il convivente di fatto del possessore (o
detentore) dell’immobile, può richiedere la detrazione per il
recupero del patrimonio edilizio (c.d. “Bonus
Casa“), qualora sostenga le relative spese, pure in
assenza di un contratto di comodato e come si prevede per un
familiare convivente.
Bonus Casa: ok alle detrazioni se il convivente sostiene le
spese di ristrutturazione
A precisarlo è Fisco Oggi in risposta a una contribuente che, in
qualità di convivente di fatto, sosterrà le spese di
ristrutturazione edilizia su un’abitazione acquistata dal compagno.
Il dubbio è sorto sull’ammissibilità alle agevolazioni dato
che al momento convivono in una casa diversa da quella oggetto
di ristrutturazione e fermo restando che sono regolarmente
registrati in Comune come “coppia di fatto”.
Ristrutturazioni edilizie: spese ammesse al Bonus Casa
Ricordiamo che ai sensi dell’art. 16-bis, comma 1, del d.P.R. n.
917/1986 (TUIR) è possibile usufruire di una detrazione
IRPEF del 36% delle spese documentate, fino a 48mila
euro per unità immobiliare, da ripartire tra gli
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