Dal bonus casa al superbonus fino al caro bollette: ecco gli elementi presenti nella manovra. Risorse per le famiglie, dal taglio delle tasse al fondo contro il caro-bollette fino al rinnovo degli incentivi per i giovani che vogliono comprare casa. Ma anche fondi per gli investimenti, rifinanziamenti per le imprese, per la sanità, per la riforma degli ammortizzatori e per le pensioni: prende forma con il Documento programmatico di Bilancio la manovra che il governo dovrebbe varare la prossima settimana e che mobiliterà 23,4 miliardi di nuove risorse per il 2022. La manovra guarderà prima di tutto alle famiglie, con 800 milioni in più per coprire la platea del Reddito di cittadinanza, che si è allargata durante la pandemia, ma anche con una serie di altre misure a partire dai 10 giorni di congedo obbligatorio per i papà che diventano strutturali alla proroga dello sconto per gli under 36 che acquistano la prima casa e fondi aggiuntivi per asili nido e scuole dell’infanzia (in tutto circa 400 milioni nel 2022). Più fondi andranno anche a sostegni delle disabilità (170 milioni in 3 anni).
Bonus casa per under 36 fino a fine 2022
Il bonus casa per gli under 36 (con Isee fino a 40.000 euro) potrebbe valere fino a fine 2022. La misura viene citata nella tabella del Dpb sulle politiche della famiglia a cui sono destinati 400 milioni. I fondi, si legge, servono a rendere strutturale il congedo di paternità a 10 giorni, a creare asili nido e scuole dell’infanzia ma anche per le «garanzie e le esenzioni di imposte per facilitare l’acquisto della prima casa, in particolare per i giovani». Oggi il bonus vale per gli acquisti fino a giugno 2022 e cancella imposta di registro, ipotecaria e catastale, concedendo un credito d’imposta in caso di acquisto soggetto a Iva.
Superbonus ridotto dal 2024
Prosegue la politica degli incentivi per riqualificare gli edifici, dall’ecobonus al bonus verde a quello per il rinnovo dei mobili. Non viene citato nel documento il bonus facciate, che pure Franceschini chiede di rifinanziare, e non ci sono dettagli sul Superbonus. Si parla però di un meccanismo di decalage che dovrebbe modificare il Superbonus negli anni successivi al 2023. È quanto si apprende da diverse fonti di governo, in vista della discussione sulla misura nella manovra. Una ipotesi sul tavolo ad oggi sarebbe quella di confermare la percentuale del bonus al 110% per le ristrutturazioni edilizie nel 2023, ridurla al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. La discussione sul punto però è ancora aperta e le percentuali potrebbero cambiare. «Non voglio, a proposito dell’Ecobonus, così anticipare quella che è la discussione della Legge di bilancio. Ci rivediamo tra qualche giorno e ne parleremo». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella replica alla Camera in vista del Consiglio europeo.
Ammortizzatori e pensioni
Stesso schema delle tasse anche per gli ammortizzatori: i fondi arrivano subito, le norme con un secondo step. In tutto per la nuova Cig «universale» ci saranno almeno 3 miliardi, 1,5 di nuovi stanziamenti e un altro miliardo e mezzo già a disposizione dopo la sospensione del Cashback. Per le pensioni, almeno stando alla tabella del Dpb, ci saranno solo 600 milioni nel 2022 (circa 450 nel 2023 e 500 nel 2024): la destinazione è ancora oggetto di confronto politico tra superamento di Quota 100, ape sociale, gravosi, precoci e donne.
Caro bollette: stanziati 2 miliardi
Guarda alle famiglie più in difficoltà, ma anche alle piccole imprese, il fondo ad hoc contro il caro-bollette, che sarà alimentato con 2 miliardi nel 2022. Mentre vale in tutto 8 miliardi (di cui 6 indicati nel Dpb) la dote per il taglio delle tasse che si dovrebbe concentrare sull’Irpef. In manovra però ci dovrebbero essere solo i fondi mentre le misure dovrebbero essere affidate «a successivi provvedimenti».
Più fondi a sanità e ricerca
Alla sanità, in prima linea nell’emergenza Covid, arriveranno altri 4 miliardi tra Fondo sanitario e fondi per i vaccini e farmaci anti-virus. Altri 400 milioni andranno alla ricerca – che sarà potenziata anche attraverso il Pnrr con il passaggio da 9mila a 20mila dottorati – e sarà rifinanziato anche il trasporto pubblico locale (1,3 miliardi che andranno anche ad altre voci per le regioni).
Investimenti
La manovra accompagna il Recovery anche sul fronte degli investimenti: ci saranno 2 miliardi per le infrastrutture e il Fondo di sviluppo e coesione, mentre altri 4 miliardi sosterranno gli investimenti privati (4.0, Nuova Sabatini, internazionalizzazione e Fondo di garanzia per le Pmi). Infine circa 3 miliardi andranno a finanziare le politiche invariate tra cui compaiono ad esempio le missioni di pace.
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