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Bonus casa: mobili, condizionatori, facciate, zanzariere, verde. Tutti i contributi in scadenza – ilmessaggero.it

Bonus verde e bonus mobili, contributi per condizionatori, sanitari, rubinetti, zanzariere e facciate. Non c’è solo il superbonus 110% come opportunità ghiotta per fare lavori o acquistare prodotti per la casa risparmiando almeno centinaia di euro. Ma a differenza della misura cardine delle ristrutturazioni ecologiche, estesa fino al 2023 (come probabilmente il simile Sismabonus), molti sconti sono destinati ad esaurirsi a breve. La loro scadenza, infatti, è segnata per il prossimo 31 dicembre 2021, a meno di proroghe nella prossima Legge di Bilancio, che tuttavia non sono affatto scontate, vista la voglia del governo Draghi di sostenere sì la ripresa in atto, ma anche cominciare a sfoltire la giungla di sconti e detrazioni. Vediamo nel dettaglio tutti i bonus legati alla casa per usufruire dei quali potrebbero rimanere solo tre mesi scarsi di tempo.

Contributi per la casa in scadenza: il bonus mobili e condizionatori

Il bonus mobili 2021, per cui ancora non è stata stabilita una proroga oltre la fine di quest’anno, consiste in una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (di classe A+ o superiore), destinati a un immobile oggetto di ristrutturazione. Fra questi rientrano anche gli apparecchi per il condizionamento. L’agevolazione, che non è vincolata ad alcuno standard Isee ed è quindi aperta a tutti, vale per una spesa massima di 16mila euro, con lo sconto che pertanto può raggiungere gli 8mila euro.

Bonus casa e mobili, rischio sospensione a fine anno: i requisiti per ottenerli

Gli elettrodomestici sono validi solo se hanno l’etichetta con l’indicazione della classe energetica. Tra questi: congelatori, lavatrici, frigoriferi, asciugatrici, apparecchi per la cottura, apparecchi elettrici di riscaldamento/raffreddamento, forni a microonde, lavastoviglie, piastre riscaldanti elettriche. Tra i mobili acquistabili, controllabili sul sito dell’Agenzia delle entrate, vi sono invece: tavoli, materassi, lampadari, sedie, divani, letti, cassettiere, scrivanie, poltrone, comodini e lampadari

Per ottenere lo sconto ci deve essere stato un intervento di ristrutturazione associato all’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici, realizzato a partire dal 1° gennaio 2020. La data di inizio lavori deve essere anteriore a quella in cui vengono effettuate le spese per gli oggetti (ma le spese per la ristrutturazione possono anche essere successive). Il pagamento in ogni caso deve essere tracciabile e non è ammesso l’assegno, così come non si può ricevere lo sconto in fattura o la cessione del credito.

Con date di acquisto e tipologie di mobili corrette il contribuente può richiedere il bonus direttamente compilando la dichiarazione dei redditi 2021, specificando la tipologia di arredi acquistati e indicando l’importo massimo ammissibile. Nel caso del modello 730 l’importo va inserito alla riga E57 (colonna 2), con dicitura “Spesa arredo immobile”. Se invece si compila il modello Redditi la cifra va segnata alla riga RP57.

Il bonus idrico

Per usufruire del contributo bisogna avere più di 18 anni ed essere residente in Italia. Poi si deve essere «titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale su edifici esistenti, nonché di diritti personali di godimento su parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari».

Inoltre è necessario realizzare entro il 31 dicembre 2021 interventi di «sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua». Quindi si devono mettere nuovi vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico entro i 6 litri, rubinetti e miscelatori con portata d’acqua entro i 6 litri al minuto o soffioni/colonne doccia con portata al massimo di 9 litri al minuto.

Bonus doccia e rubinetti: come ottenere fino a 1.000 euro senza Isee

Si potranno ottenere così, direttamente sull’Iban, fino a mille euro, anche per i lavori eseguiti precedentemente, ma sempre nel 2021. La domanda si presenterà su una piattaforma web (realizzata da Sogei) a cui si accederà dal sito del Ministero della Transizione ecologica. Il bonus può essere richiesto una volta sola per un solo immobile. Entro fine ottobre si dovrebbero poter inviare le domande e i contributi verranno disposti secondo l’ordine di arrivo, fino a esaurimento delle risorse. In campo ci sono 20 milioni di euro. Si rischia di saturare la capacità di spesa in poco tempo, con troppe domande in arrivo in breve tempo.Tuttavia dal Mite fanno sapere che sull’incentivo non manca “la volontà politica“: il ministro Cingolani è intenzionato a puntare sul bonus qualora andasse bene tra i cittadini, chiedendo al collega Daniele Franco altri finanziamenti e magari una proroga dei tempi per fare i lavori in casa.

Il bonus facciate e ristrutturazione

C’è poi il bonus facciate, una detrazione Irpef del 90% che spetta per chi fa spese per il rifacimento della facciata esterna (visibile) della propria casa, compresa la sola tinteggiatura o pulitura.Sono ammessi al beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi.

​Bonus facciate, c’è la proroga, ma è giallo sui tempi del 110%

Quindi il contributo per la ristrutturazione. In questo caso la detrazione è del 50%, da godere in dieci quote annuali di importo pari. La si può richiedere in caso di lavori come: rifacimento dei bagni, rifacimento degli impianti, eliminazione delle barriere architettoniche, ecc… Salvo proroga, dal 2022 il bonus tornerà al 36%, con limite di spesa a 48mila euro.

L’ecobonus e il bonus verde

 

Lo sconto può salire al 65% (e in alcuni casi specifici fino al 75%) se i lavori sono finalizzati al miglioramento energetico della casa. In questo caso parliamo di ecobonus. Le spese che rientrano nella detrazione comprendono sia i costi per i lavori relativi all’intervento di risparmio energetico, sia quelli per le prestazioni professionali necessarie per realizzare l’intervento stesso e ottenere la certificazione energetica richiesta. Possono usufruire dello sgravio i proprietari di unità immobiliari, i nudi proprietari  e chiunque abbia un diritto di godimento reale sull’immobile. Possono beneficiare del bonus anche gli affittuari, se c’è un accordo con il proprietario e se sostengono le spese.

Bonus verde, detrazioni fino a 1.800 euro per giardini e terrazzi: come funziona

Il bonus verde, infine, è una detrazione fiscale del 36% (che va ripartita in dieci quote annuali di pari importo) per tutte le spese sostenute con lavori sul verde abitativo (sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi e per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili). Lo sconto calcolata sull’importo massimo di 5mila euro per ogni unità immobiliare a uso abitativo, comprese le eventuali spese di progettazione e manutenzione. Per ottenere il contributo il pagamento deve essere tracciabile. Non è ammesso lo sconto in fattura o la cessione del credito.

Il bonus zanzariere

Anche le zanzariere possono rientrare nell’ecobonus al 50% se rispettano ogni requisito della schermatura solare, cioè hanno la capacità di schermare la luce solare e migliorare l’efficienza energetica dell’immobile, essendo conformi agli orientamenti delle superfici vetrate protette. Il contributo, però, non si può utilizzare per case in costruzione. Il rimborso è infatti previsto in caso di installazione di zanzariere su immobili di qualsiasi categoria catastale già esistenti. Il limite massimo di spesa detraibile, poi, è di 60 mila euro.

Bonus zanzariere, ecco come funziona il rimborso e chi ne ha diritto

Le zanzariere devono avere queste caratteristiche: essere regolabili; essere fissate in modo fisso su finestre e porte a vetri; rispettare le indicazioni di trasmittanza termica U; avere un Gtot (fattore totale di energia solare) superiore a 0,35, certificato da un organismo autorizzato; proteggere una superficie vetrata (finestra, porta vetrata) esposta; avere la marcatura CE, ovvero la certificazione che il prodotto è conforme agli standard comunitari di salute e sicurezza; essere applicate all’esterno della finestra, all’interno o integrate nell’infisso.

Attenzione, è cruciale avere alcune accortezze nell’iscrizione delle detrazioni. Per essere detratte, zanzariera e spese per l’installazione , vanno sempre inserite nel comma delle schermature solari e mai insieme agli infissi nella scheda infissi. La detrazione fiscale funsiona così: l’Agenzia delle Entrate riconoscerà una riduzione delle imposte (Irpef o Iref) per un importo pari al 50% della spesa sostenuta entro il 31 dicembre 2021 per l’acquisto e l’installazione di zanzariere con schermatura solare, per la rimozione di eventuali sistemi che già esistevano e per altre opere accessorie. Non solo. Tra le spese detraibili c’è anche la parcella del professionista che si occupa dell’eventuale pratica Enea (Agenzia Nazionale Efficienza Energetica).

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