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Bonus Casa, Quali Sono, Come Funzionano e Chi può Richiederli – Immobiliare.it

Con la nuova Legge di Bilancio, approvata all’inizio del 2022 e sottoposta ad emendamenti politici e fiscali, il Governo ha confermato l’erogazione dei bonus casa anche per quest’anno, con novità su tempistiche e aliquote.

Bonus Facciate, bonus ristrutturazioni, eco bonus sono solo alcuni dei possibili contributi previsti per sostenere economicamente gli italiani per far fronte ai lavori di ammodernamento e riqualificazione di immobili privati e spazi condominiali comuni.

Tutti i bonus per ristrutturare casa

Ad aiutare le famiglie italiane nella ristrutturazione delle proprie abitazioni o degli edifici condominiali arriva il Governo, con una serie di bonus che, a seconda dei requisiti richiesti, vengono destinati all’erogazione di contributi economici (divisi tra sconto in fattura o credito d’imposta) per lavori che vanno dal rifacimento delle facciate alle aree verdi private o comuni, dall’acquisto di mobili alla riqualificazione energetica dell’immobile o dell’edificio.

Detrazioni fiscali, per lo più, a cui accedere in base all’obiettivo delle opere di manutenzione o rifacimento intraprese: la semplice ristrutturazione strutturale, da un lato, l’ammodernamento degli impianti energetici a favore di un consumo più ponderato di energia e riscaldamento, dall’altro.

Nella prima fascia rientrano il bonus ristrutturazione, il bonus mobili e il bonus facciate; per chi invece ha intenzione di migliorare le performance ambientali del proprio immobile, sono stati pensati l’ecobonus, il Superbonus110% e il bonus verde.


Leggi anche: BONUS CASA E AGEVOLAZIONI FISCALI PER LA RISTRUTTURAZIONE SONO CUMULABILI?


Lavori strutturali e di ammodernamento: come funzionano i Bonus ristrutturazione, bonus mobili e bonus facciate

Nell’elenco degli incentivi destinati ai lavori strutturali e di ammodernamento di abitazioni private ed edifici condominiali rientra, primo fra tutti, il bonus ristrutturazione, le cui caratteristiche fiscali si traducono in una detrazione Irpef al 50% (dal 2025 verrà ridotta al 36%) ripartita in 10 anni con erogazioni di pari importo.

L’abbuono, valido fino al 31 dicembre 2024, ha un limite di spesa di 96mila euro per unità immobiliare (48mila dal 1° gennaio 2025) e viene applicata solo a fronte di opere di recupero e restauro conservativo di immobili e palazzi residenziali.

Imprescindibilmente legato al bonus ristrutturazione, il bonus mobili ed elettrodomestici – recentemente proprogato fino alla fine del 2024 – è il contributo fiscale previsto per chi acquista arredi e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ per case o appartamenti oggetto di ristrutturazione.

Il contributo va a coprire il 50% della cifra spesa per l’acquisto dei mobili elencati nel relativo decreto ministeriale (max 10mila euro per il 2022 e 5mila euro per il 2023 e il 2024), ma solo nel caso in cui i pagamenti siano stati effettuati dopo l’inizio dei lavori.

Anche in questo caso, il bonus interessa sia le unità immobiliari private che i condomìni. Per questi ultimi, ogni condomino potrà usufruire, per la parte spettante, dell’incentivo fiscale, per i beni acquistati con la finalità di arredare le parti dell’edificio oggetto di ristrutturazione.

Per chi, invece, intende restaurare la parte esterna del proprio immobile il Governo ha pensato al bonus facciate. Con un’aliquota ridotta del 30% (oggi la detrazione è al 60% a differenza degli anni passati in cui si poteva godere dell’abbuono del 90% dell’importo speso), il bonus facciate è destinato al rifacimento della facciata esterna di edifici già esistenti siti in zone di particolare pregio ambientale, storico o artistico o in zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non è inferiore al 12,5% della superficie fondiaria della zona stessa e nelle quali vi sia una densità territoriale superiore a 1,5 mc/mq.

Attenzione, però, perché si parla unicamente di facciata esterna e rivolta su strada (escluse, quindi le chiostrine interne) che include anche i balconi dei singoli appartamenti visibili dal suolo pubblico.

Ecobonus, Superbonus e bonus verde: un occhio alla sostenibilità

Prorogato fino al 31 dicembre 2024, l’ecobonus è il bonus pensato per le opere destinate al miglioramento dell’efficienza energetica della propria abitazione.

Rispetto al tipo di intervento effettuato, chi sceglie di richiedere l’ecobonus può usufruire di una detrazione del 50 o del 65%: dalla sostituzione, parziale o totale, degli impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaia a compensazione, alla sostituzione del classico scaldabagno con uno a pompa di calore, dall’installazione di generatori di aria calda a condensazione alla messa in opera di pannelli solari per la produzione di acqua calda.

La riaqualificazione energetica, poi, passa anche dal Superbonus 110%, grazie al quale si può godere di una detrazione del 110% (con sconto in fattura con eventuale cessione del credito o tramite compensazione a fronte della dichiarazione dei redditi) per spese sostenute per lavori che interessano:

  • parti comuni di edifici;
  • unità immobiliari indipendenti o singole unità immobiliare, riguardanti l’ammodernamento energetico (dall’installazione di pannelli fotovoltaici alla creazione di colonnine di ricarica di veicoli elettrici, passando per la sostituzione degli impianti di climatizzazione);
  • la riduzione del rischio sismico (solo per unità immobiliare che si trovano nelle zone 1,2 e 3).

Il termine ultimo per richiede il bonus è stato prorogato a fine 2025 per i condomìni e gli immobili da due a quattro unità di unica proprietà, con una riduzione della detrazione al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.

Ancora alla sostenibilità guarda il bonus verde
che, con una detrazione fiscale al 36%, coinvolge i lavori di ristrutturazione,
ex novo o radicali, delle aree verdi scoperte private di edifici già esistenti,
pertinenze o abitazioni. Incluse nelle spese detraibili vi sono anche gli
acquisti sostenuti per l’installazione di impianti di irrigazione, la creazione
di pozzi o giardini pensili destinati all’abbellimento di balconi e terrazzi
privati.

Forti, comunque, di un contributo essenziale per la sostenibilità ambientale e paesaggistica, per tutti i bonus vige la stessa regola: tutti i pagamenti, da quelli per i materiali scelti a quelli destinati al singolo fornitore, dovranno essere effettuati con modalità digitali e tracciabili, con causali chiare e l’indicazione del codice fiscale del soggetto che beneficia della detrazione e dati identificativi (codice fiscale e/o partita iva) del destinatario del pagamento.

La novità nella Legge di Bilancio 2022

Per il 2022 il Governo ha deciso di introdurre un nuovo bonus finalizzato “al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti”.

Erogabile fino al 31 dicembre 2024 e ripartito in 5 quote annuali, funzionalità e caratteristiche di questo incentivo verranno illustrate dall’Agenzia delle Entrate sul loro sito web nel prossimo futuro.

di Ludovica Russotti

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