Bonus condizionatori 2021 e superbonus 110%: anche quest’anno è corsa all’acquisto dei condizionatori; arrivati nella stagione estiva ci si chiede quanto sia conveniente acquistare un nuovo condizionatore e soprattutto se sia possibile scaricare la spesa dalle tasse.
A tal proposito, è ammessa la detrazione della spesa sostenuta per l’acquisto del condizionatore. In alcuni casi addirittura la detrazione può arrivare fino al 110%. Ma questa è un’opportunità della quale si può beneficiare solo al ricorrere di precise condizioni. Infatti la detrazione base prevista per l’acquisto del condizionatore è pari al 50% o al 65% se si rientra nelle agevolazioni per risparmio energetico.
Ecco i dettagli.
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Bonus condizionatori 2021: detrazione del 50% e del 65%
Diciamo fin da subito che la detrazione che spetta nella maggior parte dei casi è pari al 50%.
Il riferimento è alla detrazione prevista per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, ex art.16-bis del DPR 600/73, tra i quali può essere fatta rientrate anche la sostituzione del condizionatore. In tale caso, per beneficiare della detrazione, non è necessario che sia effettuato a monte un intervento di manutenzione straordinaria, recupero edilizio, ristrutturazione edilizia ecc. Per la precisione, la sostituzione del condizionatore viene inquadrato già tra gli interventi di manutenzione straordinaria. Intervento che da diritto anche al bonus mobili per l’acquisto di mobili ed elettromestici di classe energetica non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e i lavasciuga).
E’ agevolato direttamente l’acquisto e l’installazione del condizionatore da parte del tecnico. Compreso il macchinario esterno.
Nello specifico, sarà possibile scaricare dalle tasse il 50% della spesa intera. In realtà, ci sarebbe un limite da rispettare che è pari a 96.000 euro. Limite generico previsto per gli intervenuti di recupero del patrimonio edilizio. Per la sostituzione del condizionatore si tratta di una forbice di spesa piuttosto capiente.
Dunque, in sintesi è agevolata al 50% la sostituzione del precedente condizionatore con altri, anche di diverso tipo. E’ agevolata anche la riparazione o installazione di singoli elementi.
Per beneficiare della detrazione, dobbiamo effettuare il bonifico indicando anche gli estremi della normativa che riconosce la detrazione. Si parla di bonifico parlante.
In alcuni casi, la detrazione per la sostituzione del condizionatore può arrivare al 65% au una spesa max di 30.000 euro.
Nello specifico; la detrazione del 65% spetta per l’installazione di condizionatori con pompa di calore ad alta efficienza. Qui dovrà essere il tecnico a consigliarvi nella scelta.
Bonus condizionatori 2021 e superbonus 110%
Al ricorrere di determinate condizioni, la sostituzione del climatizzatore può dare diritto al superbonus 110%. quale intervento trainante. Si intende per tale l’intervento che è agevolato, indipendentemente dall’effettuazione di altri lavori.
E’ il caso dell’installazione di un sistema a pompa di calore (compresi gli impianti ibridi), se permettere di beneficiare anche del raffreddamento estivo.
Attenzione, se eseguiamo solo questo tipo di intervento e lo stesso non ci permette di avere un miglioramento di due classi di livello energetico dell’immobile, possiamo beneficiare del 110% quale intervento trainato. Dunque, a patto che l’intervento venga eseguito congiuntamente ad almeno uno di quelli ‘trainanti’ quale ad esempio il cappotto termico dell’edificio.
In base a quanto detto finora il 50% o il 65% rappresentano le detrazioni più agevolmente ottenibili.
Bonus condizionatori e il ricorso al bonus mobili
In alternativa a quanto detto finora, la sostituzione del condizionatore può essere agevolata con il c.d. bonus mobili. Se a monte è stato effettuato un lavoro di recupero edilizio.
Il bonus mobili consiste in una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati ad arredare l’immobile oggetto di lavori di recupero edilizio. La detrazione è disciplinata dall’art.16 comma 2 del D.L. 63/2013.
Per il 2021, la spesa max detraibile è pari a 16.000 euro. Dunque, il beneficio fiscale max è pari a 8.000 euro. E’ scaricabile dalle tasse in 10 quote annuali di pari importo.
Nello specifico rientrano tra i lavori di recupero edilizio che danno diritto al bonus mobili (Fonte guida Agenzia delle entrate):
- manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
- ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
- ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
- manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.
Sono esempi di interventi che danno diritto al bonus: la sostituzione degli infissi, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la costruzione di muri di cinta, recinzioni, il rifacimento del tetto ecc. Anche se sostituisco la caldaia ho diritto al bonus mobili.
Anche l’installazione del condizionatore di classe energetica A+ (almeno) rientra nel bonus mobili.
Se si acquista il condizionatore tramite il c.d bonus mobili, non sarà possibile beneficiare della cessione del credito o dello sconto in fattura per la spesa sostenuta per l’acquisto.
Bon us condizionatori, sconto in fattura o cessione del credito
Sia che beneficiamo del 50% quale lavoro di manutenzione straordinaria (non come bonus mobili) o del 65%/110% quale intervento di risparmio energetico, possiamo decidere di optare per lo sconto in fattura o alla cessione del credito pari alla detrazione spettante. Tale possibilità è ammessa dall’art.121 del D.L. 34/2020.
Nello specifico, in alternativa alla detrazione in dichiarazione dei redditi, è possibile optare per:
- un contributo anticipato sotto forma di sconto praticato dai fornitori dei beni o servizi (sconto in fattura) o
- per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.
La cessione può essere disposta in favore: dei fornitori dei beni e dei servizi necessari alla realizzazione degli interventi; di altri soggetti (persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti)di istituti di credito e intermediari finanziari. I soggetti che ricevono il credito hanno, a loro volta, la facoltà di cessione.
Nel pratico, se acquistiamo il condizionatore, il venditore può accordarci direttamente uno sconto pari alla detrazione a noi spettante.
Ad esempio, ipotizzando un costo del condizionatore pari a 1.500 euro e una detrazione del 50%, il venditore potrà applicare in fattura uno sconto pari a 750 euro. Nei fatti, il condizionatore ci costerà la metà. Se non ci applica lo sconto, potremo comunque cedere a terzi la detrazione spettante. Anche a banche, alla Posta ecc.
Lo sconto e la cessione devono essere comunicate all’Agenzia delle entrate.
Source: lavoroediritti.com
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