A inizio maggio è iniziata la cosiddetta “operazione termostato” contenuta nel decreto Bollette. La Commissione Ambiente della Camera dei Deputati aveva stabilito che in ciascuna unità immobiliare pubblica la temperatura dell’aria non dovrà superare i 19 gradi in inverno e dovrà essere minore di 27 gradi in estate.
Per le abitazioni private il governo ha deciso di andare oltre la speranza di una buona condotta. Per questo è stato approvato il bonus condizionatori, anche per sostituire i modelli di impianti più inquinanti. Un incentivo che permette detrazioni fiscali fino al 65% con l’Ecobonus, del 50% con il Bonus ristrutturazione e Bonus Mobili, ma anche del 110% attraverso il Superbonus.
Primo caso
Se deciderete, dunque, di acquistare un nuovo condizionatore e ristrutturare il vostro edificio o sostituire mobili e apparecchi elettrodomestici, il tetto di spesa dal quale detrarre il 50% è fissato a 10mila euro Iva compresa (anziché 16mila come ne 2021).
Questo limite scenderà ulteriormente a 5mila nel 2023 e nel 2024. L’agevolazione va ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Quindi sono 1.000 euro all’anno. La misura della detrazione è pari al 50%, quindi dovremmo calcolare la percentuale sulla singola quota annuale (1.000 X 50% = 500 euro). Nella dichiarazione dei redditi dovranno dunque essere inserite le 500 euro all’anno.
Secondo caso
Diverso è il caso in cui decidiate di effettuare un intervento di manutenzione per migliorare l’efficienza energetica dell’edificio, senza ristrutturarlo. A questo punto arriva il salvagente dell’Ecobonus: significa che la detrazione ottenibile con il bonus condizionatori cresce al 65%, per un importo massimo detraibile pari a 46.154 euro in 10 quote annuali.
Terzo caso
Nel terzo caso, l’acquisto del nuovo condizionatore potrebbe rientrare nel pacchetto del Superbonus 110% nel caso dobbiate invece sostituire l’impianto di condizionamento.
Per ottenere uno di questi tre benefici è importante che gli interventi siano cominciati dopo il 1° gennaio 2021.
Con l’operazione termostato e gli incentivi su condizionatori meno inquinanti, il governo prevede di ridurre il consumo di metano di 4 miliardi di metri cubi all’anno, un primo passo verso la non dipendenza dalle risorse della Russia, impegnata nella guerra contro l’Ucraina.
La linea promossa dall’esecutivo è quella di non sottostare più ai ricatti politici dei grandi produttori di risorse inquinanti, avviando così la transizione energetica ed ecologica.
di Nicola Teofilo
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