Il bonus condizionatori è un’agevolazione fiscale legata all’acquisto di questo elettrodomestico a basso consumo energetico, e quindi con un minor impatto ambientale. La spesa per i condizionatori può essere detratta fiscalmente sugli acquisti effettuati per tutto l’anno 2021, e varia in base alla tipologia di lavoro effettuata.
Sostanzialmente, a seconda della tipologia del lavoro eseguito, può essere del 110%, del 65% o del 50%. Per accedere all’agevolazione prevista nel superbonus 110% ed utilizzarla anche per acquistare e installare un nuovo condizionatore bisogna che siano soddisfatti alcuni requisiti che riguardano i lavori, ed altri inerenti i limiti di spesa. Vediamo quali.
Bonus condizionatori 110%
Il bonus condizionatore dà diritto a una detrazione del 110% – con la modalità credito d’imposta o cessione del credito – solo se l’acquisto del condizionatore e i relativi lavori di installazione vengono eseguiti all’interno di quei lavori di efficientamento energetico che si qualificano come “trainanti”, e cioè che, stando a quando precisato dall’Agenzia delle entrate, danno diritto al bonus 110%.
La detrazione per il condizionatore spetta dunque al 110%, anche solo per la sostituzione dell’impianto di condizionamento, a patto che l’intervento venga eseguito congiuntamente ad almeno uno degli interventi trainanti, ovvero:
- isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali relative l’involucro dell’edificio per almeno un quarto della stessa superficie (noto come cappotto termico) con un limite di 60mila euro moltiplicato per le unità abitative presenti;
- sostituzione della caldaia con impianti centralizzati a condensazione per un massimo di 30mila euro moltiplicato per ogni singola unità abitativa;
- per le unità unifamiliari, in seguito a sostituzione della caldaia con impianti centralizzati, con un ammontare delle spese non superiore a 30mila euro, comprese le spese per lo smaltimento e la bonifica dell’impianto sostituito.
Tutti i lavori eseguiti, in ogni caso, devono garantire il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio o, in alternativa, il raggiungimento della classe più alta, da dimostrarsi tramite l’APE (Attestato di Prestazione Energetica).
Bonus condizionatori, quali sono i limiti di spesa
I limiti di spesa per gli interventi sulle parti comuni degli edifici sono:
- 20.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti fino a otto unità immobiliari;
- 15.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.
Per gli interventi sugli edifici unifamiliari (come le villette a schiera) invece il limite di spesa è 30.000 euro.
I lavori non strutturali che influenzano comunque l’efficienza energetica (come appunto i condizionatori, ma anche le finestre, gli infissi, le tende da sole) rientrano nell’ecobonus già esistente, che prevede una detrazione che va dal 50 al 65% in base ai lavori effettuati:
- agevolazione al 50% sull’acquisto di un condizionatore per ristrutturazione di tipo ordinario;
- agevolazione al 50% sull’acquisto di un climatizzatore per una ristrutturazione straordinaria con almeno classe energetica A+;
- agevolazione del 65% sull’acquisto di un nuovo condizionatore a pompa di calore ad alta efficienza energetica per sostituire un modello vecchio, con classe energetica inferiore.
Come richiedere il bonus condizionatori
Per fare domanda del bonus condizionatori 2021 occorre presentare l’intera documentazione che attesti l’acquisto o sostituzione di un nuovo impianto di raffrescamento al momento della dichiarazione dei redditi. Le voci di spesa saranno riportate nel Modello 730 e Unico e permetteranno di ottenere la detrazione spettante. La documentazione da presentare in sede di dichiarazione dei redditi prevede:
- dichiarazione di un tecnico abilitato;
- attestato di prestazione energetica (APE);
- scheda informativa sugli interventi realizzati;
- versamenti tracciabili.
Source: quifinanza.it
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