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Bonus da 8000€ per comprare elettrodomestici e arredare casa – Trend-online.com

Un bonus senza ISEE davvero genero che regala fino ad 8.000 euro solo per arredare casa e comprare grandi elettrodomestici. Ovviamente c’è anche un lato negativo: il bonus scade tra tre mesi!

Parliamo del bonus mobili 2021 la cui fine è prevista per fine anno e che senza nessun requisito legato al reddito ISEE del richiedente permette di avere un cospicuo finanziamento per arredare casa daccapo.

Il bonus mobili ha un solo requisito cioè che i beni che si acquistano siano collocati all’interno di un immobile appena ristrutturato. Anche se sarà possibile acquistare mobili ed elettrodomestici per tutta la casa a prescindere da quale zona sia stata oggetto di intervento edilizio.

Ad ogni modo il bonus mobili è cumulabile con molti incentivi, come il bonus casa cioè l’agevolazione che permette qualsiasi intervento edilizio a metà prezzo. Mentre con il bonus facciate e il Superbonus 110% ha un rapporto un po’ complicato che ne ammette la cumulabilità solo al sussistere di alcune condizioni che esamineremo in seguito.

Vediamo quindi meglio in cosa consiste e come si ottiene il bonus mobili 2021, che ricordiamo scade tra qualche mese, salvo proroghe inserite nella futura Legge di Bilancio.

Per i dettagli sul bonus mobili 2021 vi rimandiamo anche al recente video YouTube di Fiscal Focus:

  

Tutto quello che c’è da sapere sul bonus mobili 2021

Partiamo ad illustrare nel dettaglio come funziona e come si usa il bonus mobili e scopriamone tutti i segreti.

Si è detto che questo permette l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici e che a pagare è lo Stato, attraverso un finanziamento che copre la metà dei costi, con una detrazione al 50%, e ammette una spesa massima di 16.000 euro, con un importo massimo di contributo pari ad 8.000 euro.

Soltanto per le spese sostenute nel 2021 gli importi sono così alti, poiché il medesimo bonus, applicato agli acquisti effettuati nel 2020, eroga solo un massimo di 5.000 euro, dove il massimale di spesa è pari a 10.000 euro.

Per ottenere il bonus mobili c’è una sola condizione: avere da poco ristrutturato l’immobile che si vuole arredare.

Ma i requisiti legati alla ristrutturazione differiscono se si utilizza il bonus mobili per acquisti fatti nel 2021 o nel 2020.

Per le spese del 2020 infatti si ha accesso al bonus mobili solo se gli interventi di ristrutturazione sono iniziati in data antecedente all’inizio del 2019, mentre per gli acquisti del 2021 la data deve precedere il 1 gennaio 2020.

In ogni caso per avere il bonus mobili fa fede solo la data in cui hanno inizio i lavori e non quando questi si pagano. Cioè potrete pagare i lavori dopo aver effettuato gli acquisti, ma quando comprate mobili ed elettrodomestici usando il bonus mobili la ristrutturazione deve essere già iniziata.

Inoltre altra condizione che a cui vincola il bonus mobili è che a pagare arredamento e ristrutturazione sia la stessa persona, requisito che vale anche per una coppia di coniugi.

Come può essere utilizzato il bonus mobili 2021?

Per quanto riguarda la modalità di utilizzo diciamo subito che l’esecutivo governativo avrebbe voluto con il DL Sostegni bis aprire il bonus mobili anche alle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura, in modo che i beneficiari non fossero costretti a pagare tutto anticipatamente.

Ma lo scostamento di bilancio non è stato sufficiente ad inserire questa opzione e perciò l’unico modo in cui si può usare questo incentivo è con una detrazione Irpef in dieci anni.

La detrazione consiste in uno sconto sulle tasse spalmato nell’arco di un decennio, cioè applicato in dieci quote annuali dello stesso importo. Cosa che prevede che il proprietario paghi tutto l’importo delle spese ammesse e coperte dal bonus mobili e poi chieda il rimborso come detrazione, la quale sarà pari al 50% del totale speso, fino al massimo di 8.000 euro.

Le spese devono perciò essere inserite nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o redditi PF).

La cosa importante però è non solo essere in possesso della ricevuta di pagamento delle spese da detrarre con il bonus mobili, ma è anche necessario che su fattura o scontrino sia indicato codice fiscale o Partita Iva tanto del negoziante quanto dell’acquirente.

Sono inoltre coperti gli oggetti comprati all’estero sempre se si ha la ricevuta e se questa risponde ai requisiti appena detti.

Inoltre ripetiamo che il bonus mobili vincola gli acquisti ad essere collocati all’interno dell’immobile appena ristrutturato, ma si potranno acquistare elettrodomestici ed elementi di arredo anche per le zone della casa che non sono state oggetto di intervento edilizio.

In ultimo, anche gli edifici condominiali hanno diritto al bonus mobili per i lavori effettuati sulle parti comuni e l’importo sarà pari a 8.000 euro per ogni unità immobiliare, gli importi però potranno solo essere usati per acquisti da destinarsi alle parti comuni.

Che tipo di elementi di arredo ed elettrodomestici si possono acquistare con il bonus mobili?

Adesso scendiamo nel dettaglio delle spese ammesse dal bonus mobili. In linea di massima sono ammessi tutti i tipi di oggetti di arredamento, ma sono esclusi complementi di arredo quali porte e pavimenti, compresi tutti i tipi di tendaggi.

Per quanto riguarda invece l’acquisto di grandi elettrodomestici questo è vincolato ai prodotti con una classe energetica A+, con l’eccezione di forni e lavasciuga ammesse anche se di classe energetica A.

In ultimo sarà possibile acquistare elettrodomestici privi di etichetta con la classe energetica di riferimento, solo se l’omissione è prevista dalla legge.

Bonus mobili, ma solo con ristrutturazioni o operazioni di manutenzione straordinaria

E veniamo alle ristrutturazioni perché a parte i massicci interventi edilizi anche i cosiddetti interventi di manutenzione straordinaria possono sbloccare il bonus mobili.

Ricordiamo che al di là della nostra spiegazione riassuntiva ogni dettaglio sulla normativa che regola il bonus mobili può essere verificato consultando la guida fornita dall’Agenzia delle Entrate, cioè l’organo che si occupa delle agevolazioni ristrutturazione, compreso il bonus mobili.

Tornando alla nostra trattazione i lavori considerati di manutenzione straordinaria che sbloccano il bonus mobili sono i seguenti:

  • installazione di ascensori o costruzione e ristrutturazione di scale, sia interne che esterne;
  • sostituzione di caldaie;
  • installazione di recinzioni e cancellate;
  • installazione di stufe a pellet o ad altro tipo di biomassa combustibile.

Ricordiamo che solo per quanto riguarda gli edifici condominiali anche il rifacimento degli intonaci esterni sblocca il bonus mobili, ma questo non vale per gli edifici unifamiliari.

Inoltre se scenderemo più tardi nel dettaglio della compatibilità del bonus mobili con altri incentivi, preannunciamo che come specifica a chiare lettere l’Agenzia delle Entrate, qualora si effettuino interventi di riqualificazione energetica coperti con l’agevolazione al 65% non è possibile accedere all’incentivo per acquistare elettrodomestici ed elementi di arredo.

Usare contemporaneamente bonus casa e bonus mobili per un maxi sconto

E veniamo alla cosiddetta cumulabilità, cioè con quali altri incentivi può essere usato il bonus mobili.

Partiamo dal bonus casa, che è sempre il contributo che crea meno problemi, per requisiti e copertura dei lavori.

Il bonus casa offre un finanziamento pari al 50% dei costi e copre qualsiasi lavoro di ristrutturazione, compresi quelli che sbloccano il bonus mobili e con cui può essere usato in contemporanea.

Ma questo incentivo ha un altro grande vantaggio cioè può essere usato, oltre che con la classica detrazione Irpef in dieci anni, anche con sconto in fattura e cessione del credito.

Cioè si ha la comodità di poter pagare solo l’importo non coperto dal bonus casa, mentre l’altra metà sarà anticipata dalla ditta, che può aspettare il credito d’imposta, cioè il rimborso dallo Stato, o cedere lo stesso ad una banca realizzando la cessione del credito e ottenendo liquidità più velocemente.

Dobbiamo però dire che bonus casa e bonus mobili hanno una sorte comune, ma che porta esiti diversi. Cioè anche il bonus casa scade a fine anno, termine dopo il quale la detrazione si abbasserà al 36% (con un massimale di spesa di 48.000 euro), a meno che il Governo non intervenga per prorogare lo sconto al 50%.

Chi chiede il bonus facciate 90% o il Superbonus 110% ha diritto anche al bonus mobili? 

E veniamo a quello che è un matrimonio complesso ma non impossibile, cioè parliamo la compatibilità del bonus mobili e del bonus facciate.

In linea generale non c’è compatibilità tra i due incentivi, a meno che i lavori ammessi dal bonus facciate non siano classificati come di recupero del patrimonio edilizio. Caso in cui anche con il bonus facciate si può avere il beneficio del bonus mobili.

Ricordiamo che il bonus facciate insieme al Superbonus 110% è una delle agevolazioni maggiori perché permette di intervenire sulle parti esterne delle strutture con uno sconto al 90% se si eseguono interventi di ristrutturazione. Inoltre è possibile avere sia la detrazione Irpef in dieci anni che scontare il bonus con la cessione del credito o lo sconto in fattura.

Inutile dire che come molte agevolazioni ristrutturazione la fine del bonus facciate è prevista per fine anno e a meno che l’esecutivo non lo rinnovi, nel 2022 cesserà di esistere.

In parole povere la situazione delle agevolazioni ristrutturazione è alquanto complessa perché richiedono grossi fondi per essere rinnovate e la priorità al momento è tutta dell’agevolazione principale, il Superbonus 110%. In ogni caso il destino di molti bonus si conoscerà con la Legge di Bilancio 2022, la cui bozza dovrebbe essere in stesura già il prossimo mese.

Per quanto riguarda il Superbonus 110% anche in questo caso la compatibilità con il bonus mobili è dettata dalle caratteristiche dell’intervento edilizio che deve essere di recupero del patrimonio edilizio. Perciò si può usare il bonus mobili quando si effettuano lavori di adeguamento sismico (sismabonus) compresi nel Superbonus 110%.

Collaboratrice di Redazione, classe 1984.
Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull’opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.
Il mio motto è? “Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life”.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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