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Bonus edilizi, banche in ordine sparso nell’accettare i crediti fiscali – La Repubblica

MILANO – L’impasse del comparto edilizio dopo la revisione in chiave anti-frodi delle norme per la cessione del credito e lo sconto in fattura collegati ai lavori edilizi si riflette anche nel mondo bancario, uno dei poli del sistema che si è messo in moto da quando è possibile monetizzare il credito fiscale presso gli istituti per farsi scontare direttamente dalle imprese il costo dell’esecuzione dei lavori.

All’indirizzo dell’esperto casa di Repubblica stanno arrivando segnalzioni di questo tipo, come quella di una lettrice-ingegnere che ha aperto una pratica di cessione del credito per un mix di interventi sulla sua abitazione (bonus facciate 90%, bonus ristrutturazione 50% ed ecobonus 65%) e che ha inviato a inizio ottobre il modulo per la cessione alle Entrate. Pur avendo già ricevuto nel cassetto fiscale i suoi crediti, si trova ora in un “limbo”: la banca alla quale si è rivolta per monetizzarli le ha bloccato il procedimento in attesa di avere informazioni dall’Agenzia quali documentazioni sia necessario integrare a seguito del nuovo decreto.

Se i tecnici del Senato e gli addetti ai lavori rimarcano come ci siano ancora aspetti da chiarire, ad esempio per quel che riguarda o meno la possibilità di detrarre dai costi anche quelli per le nuove pratiche (asseverazione e visto di conformità, ora necessari anche per gli incentivi diversi dal Superbonus 110%), come si stanno comportando i principali operazioni che hanno attivato la possibilità di cedere il credito presso i loro sportelli?

Al momento, sul portale che le Poste Italiane hanno dedicato all’operazione cessione dei crediti campeggia l’avviso che “il servizio non è attualmente disponibile”. Dalla società spiegano che il servizio si tratta di un necessario aggiornamento delle procedure, a seguito delle novità normative, e che sarà online di nuovo a breve. Anche le Entrate, d’altra parte, per qualche ora hanno dovuto spegnere e manutenere il portale per la comunicazione della cessione dei crediti. Il fatto è che le Poste fino ad ora hanno gestito la procedura in maniera molto snella: sullo stesso sito si ricorda che si può sottoscrivere la cessione del credito d’imposta attraverso la procedura di richiesta online. La necessità di passare attraverso un doppio controllo (sia il visto di conformità del Caf o del commercialista, che la precedente asseverazione da parte dei tecnici abilitati sulla conformità dei costi) determina ora l’esigenza di un supplemento di attenzione.

Da Unicredit fanno sapere che la banca “ha dato immediatamente adeguata informativa alla clientela in merito alle nuove disposizioni del cosiddetto Decreto Antifrode. E’ stata adeguata, per le nuove cessioni, la check list dei documenti richiesti per i bonus diversi da Superbonus, inserendo asseverazione e visto di conformità”. Modifiche che consentono già di tornare all’operatività: “Il modello di servizio di UniCredit è già in grado di recepire le nuove disposizioni normative e quindi non si rendono necessari ulteriori interventi”.

Da Intesa Sanpaolo, infine, si nota che non sono previste particolari necessità perché era già prevista la verifica documentale attraverso un portale attivato con Deloitte. “Le pratiche inserite nella piattaforma – spiega la banca – non subiranno sospensioni e potranno essere processate, non appena saranno disponibili le indicazioni attuative del decreto. Nulla cambia, invece, per le tipologie operative non toccate dal Decreto (es. Superbonus, pratiche con crediti già trasferiti) per le quali l’operatività non si è mai interrotta”

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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