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Bonus edilizi e sicurezza nei cantieri in condominio: a Genova controlli dei carabinieri e direttive della Procura – Il Sole 24 ORE

Polizia locale e carabinieri in aiuto degli organi di vigilanza sulla sicurezza del lavoro delle Asl e dell’Ispettorato contro le morti nei cantieri edili, aperti per il bonus facciate e il superbonus. «E’ davvero un dramma quello che si sta verificando – dice Francesco Pinto, procuratore della repubblica a Genova, autore della direttiva – Ogni istituzione deve rimboccarsi le maniche non piangendo miseria con l’utilizzo intelligente di forze dell’ordine già impiegate sul territorio che normalmente fanno altro tipo di lavoro con un breviario di facile comprensione. Naturalmente ci aspettiamo che chi di dovere faccia quello che ha dichiarato e cioè che incrementi anche le risorse delle Asl e dell’ispettorato del lavoro».

I contenuti della direttiva
Nella direttiva (che potete consultare cliccando qui ) la scelta di sopperire alla carenza di addetti degli uffici tecnici ispettivi, con l’indicazione d’intervento a polizia locale e carabinieri per verificare le situazioni contraria al «minimo etico di sicurezza». Non saranno così esaminate tutte le condizioni che sono previste dalle norme di sicurezza ma quelle di scarsa o nessuna osservanza delle prescrizioni contro i rischi gravi e di infortunio e quando vi sia grave e imminente pericolo, non rimediabile con interventi immediati, che esponga al rischio di cadere e di essere seppelliti.

I casi d’intervento
Si tratta delle “gravi violazioni” di cui all’allegato I del Dlgs 81/2008 per il rischio di caduta dall’alto: la mancanza, l’errato montaggio e lo smontaggio di ponteggi e parapetti e il mancato utilizzo di cinture e imbracature di sicurezza. Negli scavi alle situazioni in cui non sono stati installati sostegni al terreno. Se gli addetti tecnici specializzati sono pochi, la direttiva prevede che polizia locale e carabinieri siano informati in modo che sia possibile eliminare le situazioni di rischio più evidenti. Dalle irregolarità rilevate verrà compilata la semplice scheda sintetica, corredata da fotografie – allegata nel file – a cui potrà seguire il controllo ordinario da parte degli organi di vigilanza tecnici.

La procedura prevede che gli operatori di Pl/Cc «prenderanno contatto con il capocantiere, con il datore di lavoro, con il coordinatore per l’esecuzione dei lavori e il committente e concorderanno verbalmente con gli stessi le modalità di interruzione delle lavorazioni rischiose fino a diversa indicazione/comunicazione da parte degli organi di vigilanza che saranno informati».

I controlli successivi
Alla segnalazione gli uffici di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro, seguirà la pianificazione dell’accesso ispettivo nel luogo segnalato. «Solo con molti occhi in più si possono monitorare i nuovi cantieri. Nel giro di tre mesi sono triplicati. La scheda di segnalazione per gravi irregolarità compilata dall’organo di polizia viene trasmessa direttamente agli uffici di Asl e Ispettorato, in cui è stato suddiviso il territorio in modo che i controlli dei tecnici, cui resta riservata la vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro, possano essere più immediati ed efficaci » dice Gabriele Mercurio Direttore Psal Asl 3 genovese. È previsto un periodo di sperimentazione di tre mesi. Per non sovraccaricare gli uffici già oberati, la direttiva prevede che non a tutte le segnalazioni segua la visita ispettiva con le modalità ordinarie ma che costituiscano un flag per determinare successivi controlli.

Niente bonus, senza sicurezza
La domanda di nuovi lavori è del resto altissima. C’è l’emergenza ponteggi. I prezzi sono, dal periodo ante Covid, triplicati. Più si va veloci, maggiore è il risultato economico. Sono diventati irreperibili sul mercato nazionale e quelli acquistabili sul mercato estero non sono omologati. La carenza determina spesso l’impossibilità di aprire il cantiere. Di qui la fretta, l’utilizzo di materiali non idonei, e la sottovalutazione del rischio. Proprio il numero di cantieri costruisce la percezione che controlli e sanzioni siano improbabili.

Si può arrivare fino al sequestro del cantiere
Il provvedimento della Procura genovese con l’incarico alle forze di polizia territorialmente più presenti, punta a stimolare maggiore cura circa la prevenzione. Anche il proprietario potrebbe contribuirvi attivamente e nel suo interesse segnalando quanto può notare di irregolare. Se i lavori si eseguono anche per usufruire dei bonus fiscali, il mancato rispetto delle regole di sicurezza può pregiudicarli completamente. Nel caso del superbonus è poi prevedibile che l’incidente grave comporti il sequestro del cantiere. Se i lavori non sono eseguiti nel termine di legge, si decade dalla possibilità del pagamento con la cessione del credito o lo sconto in fattura e il proprietario deve pagarli direttamente.

I dubbi
C’è da considerare che, in base alla direttiva, in caso di irregolarità, il responsabile del cantiere «concorda verbalmente» con carabinieri/vigili la sospensione dell’attività, quindi la procedura non è obbligatoria, tant’è che la segnalazione viene inviata alle Asl o all’ispettorato che devono valutare e poi eventualmente effettuare un accesso in cantiere. Considerato che i controlli non si fanno perché non c’è personale, dovranno essere in numero sufficiente anche vigili e carabinieri per intervenire, altrimenti anche l’arrivo di segnalazioni, purtroppo, potrebbe cadere nel vuoto.

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