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Bonus edilizi, Franco: individuati finora crediti imposta inesistenti per 4,4 miliardi – Il Sole 24 ORE

I punti chiave

2′ di lettura

«Fino ad oggi l’attività di analisi e controllo ha consentito all’Agenzia delle entrate ed alla Guardia di finanza di individuare un ammontare complessivo di crediti di imposta inesistenti pari a circa 4,4 miliardi. Di cui, quasi la metà, circa 2 miliardi, già ceduti e incassati. A questi 4,4 miliardi deve essere aggiunto un altro miliardo la cui sospensione è in corso di perfezionamento». Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, in Aula alla Camera, nel corso dell’informativa urgente sul fenomeno delle frodi generate dai bonus edilizi.

«I 4,4 miliardi di frodi, riguardano prevalentemente – ha precisato Franco – i crediti relativi al bonus facciate, 46% del totale, e l’ecobonus, 34%. Le frodi legate al Superbonus sono relativamente meno diffuse, grazie anche al meccanismo del visto di conformità e dell’asseverazione. Contrariamente agli altri bonus edilizi, per il bonus facciate la norma non ha previsto un limite massimo di spesa oltre il quale l’intervento non gode più del beneficio fiscale».

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Franco: cessione crediti edilizi ha consentito illeciti

«Il potenziamento delle agevolazioni edilizie, e la facilitazione delle cessioni creditizie, miravano ad accrescere la qualità e l’efficienza energetica del patrimonio abitativo e a sostenere il settore delle costruzioni quale attore fondamentale per la ripresa del Paese», ma l’intervento per la cessione dei crediti «ha tuttavia consentito l’emergere di condizioni particolarmente permeabili a comportamenti illeciti», e frodi a danno potenziale per l’erario «derivante dalle false cessioni ha assunto proporzioni estremamente rilevanti» ha detto il ministro dell’Economia, ricordando che «la rilevanza delle frodi» ha spinto il Governo ad attivare «contromisure per prevenire comportamenti illeciti».

Non in discussione bonus ma illeciti da mercato cessioni

«La rilevanza e la diffusione delle frodi – ha osservato ancora il ministro – non mette in discussione l’utilità dello strumento dei bonus fiscali e della loro cessione, ma ha imposto, a tutela dei conti dello Stato e dei contribuenti, contromisure volte a contrastare e prevenire comportamenti illeciti e a consentire ai cittadini onesti di fruire della misura agevolativa».Il ministro ha evidenziato la nascita di un «mercato dei crediti non regolamentati», a causa dell’assenza, prima degli interventi correttivi del Governo, di «specifici presidi di garanzia, come i visti di conformità per l’esistenza dei presupposti al diritto alla detrazione d’imposta». E questo, ha fatto rilevare, «ha trasformato i crediti di imposta in una sorta di titolo circolante, dando vista a un mercato di crediti non regolamentato nel quale il collegamento con i lavori che li hanno originati poteva diventare labile se non del tutto assente».

«Le cessioni hanno registrato un forte aumento dal settembre del 2021 – ha segnalato – in media circa 2,5 miliardi al mese in giugno, luglio, agosto, in settembre le cessioni salivano a 4,4 miliardi, e raggiungevano un valore di 7 miliardi in dicembre. Nel complesso tra settembre e dicembre sono stati ceduti 23,6 miliardi a fronte di 11,4 nel periodo gennaio-agosto».

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