La Spezia – Dalla prospettiva di ristrutturare e migliorare la performance energetica della propria abitazione quasi gratuitamente, a quella di doverla invece pagare insieme ad una pesante sanzione. Onori ed oneri dei bonus edilizi. Un fiume di denaro per un settore reduce da anni di crisi. Per i proprietari, forse l’unico modo per risanare il luogo in cui si abita. Per l’Italia, uno strumento per rivalutare il patrimonio edilizio di un Paese che ha vissuto decenni di espansione delle città. Un processo non sempre ordinato ed omogeneo, soprattutto dal punto di vista della qualità.
ANCE e Confedilizia si sono poste l’obiettivo di riuscire questa volta a garantirsi il meglio dall’occasione storica offerta dalla convivenza di Superbonus, bonus facciate e Sismabonus. Miglioramenti strutturali, estetici e funzionali per le case degli italiani, purché ad occuparsene siano ditte con i giusti requisiti. Nasce così un accordo per individuare una serie di buone pratiche che guidino i committenti nella scelta delle aziende a cui rivolgersi. “Lo scopo del decalogo è tutelare gli interessi degli associati, ma anche proseguire nella direzione dello sviluppo di una concorrenza leale, punto che portiamo avanti da anni”, spiega Alberto Bacigalupi, presidente Ance La Spezia, esprimendo il punto di vista dei costruttori.
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