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Bonus edilizi, l’agenzia delle Entrate scopre 800 milioni di crediti inesistenti – Il Sole 24 ORE

4′ di lettura

Dopo un anno dalla piena operatività della piattaforma per la cessione dei crediti e degli sconti in fattura dei bonus edilizi, alle Entrate si è accesa la spia del rischio frodi. Tanto che l’Agenzia in poco tempo ha fatto emergere 800 milioni di crediti inesistenti. Sulla piattaforma, infatti, si sono messi in moto scambi per circa 19,3 miliardi di euro, di cui 6,5 miliardi per cessioni e sconti in fattura legati agli interventi del 110% e i restanti 12,7 miliardi per tutti gli altri sconti edilizi. Ma al di là dei numeri, come spiega al Il Sole 24 Ore il direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, il sostegno alle agevolazioni fiscali per l’edilizia si è indirizzato sempre più verso la salvaguardia dell’ambiente, in linea con Cop26. Le Entrate ormai si stanno occupando già da qualche anno di agevolazioni per efficientamento energetico e su vari fronti, dalla riqualificazione energetica degli immobili ai pannelli solari, «tutti interventi che producono valore aggiunto per il futuro dell’intero Paese». Non solo ambiente però. «In un territorio ad elevato rischio sismico come il nostro», ricorda ancora Ruffini, «sono state introdotte misure che mettono in sicurezza le nostre abitazioni e favoriscono la ricostruzione nelle zone già colpite da terremoti».

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Complessivamente qual è il vostro bilancio?
Per avere un quadro complessivo occorre attendere le dichiarazioni dei redditi relative al 2020, i cui termini scadranno il prossimo 30 novembre. Dagli ultimi dati pubblicati da Enea, riferiti solo al Superbonus 110%, emerge comunque un ampio utilizzo: quasi 11 miliardi di detrazioni previste a fine lavori. Come Agenzia abbiamo le cifre relative alla cessione di questi crediti di imposta e allo sconto in fattura.

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A quanto ammontano?
Nel complesso, al 30 settembre scorso, parliamo di circa 2 milioni e mezzo di operazioni comunicate all’Agenzia, per un controvalore di oltre 19 miliardi: un terzo, 6 miliardi e mezzo, è riferito al Superbonus 110% (ecobonus e sismabonus).

Giungono segnalazioni di prezzi sempre più gonfiati. Il 110% ha il suo tariffario gli altri bonus edilizi no. Riuscite a intercettare il fenomeno?
Per limitare fenomeni patologici il Legislatore ha previsto per i bonus 110% che sia un tecnico ad attestare anche la congruità dei costi. Per gli altri bonus, in assenza di una norma analoga, la migliore difesa è sempre la possibilità di scegliere chi offre le condizioni migliori.

Nel caso del reddito di cittadinanza, si è visto proprio in questi giorni, i furbetti scoperti sono stati molti. È stato così anche per i bonus edilizi?
Partiamo da una premessa: quando lo Stato stanzia risorse ingenti, in forma diretta o meno, c’è sempre chi cerca di approfittarne. E purtroppo neppure queste misure ne sono state immuni. Detto questo, il tema riguarda soprattutto la cedibilità di questi crediti d’imposta a terzi, anche attraverso il sistema dello sconto in fattura.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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