Quasi un miliardo di euro. È questo l’ammontare del danno arrecato alle casse dello Stato dalle truffe messe a segno sui bonus edilizi. La conferma è arrivata il 14 novembre direttamente dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, che parlando a Mezz’ora in più su Rai 3 ha dovuto aggiornare al rialzo il bilancio delle frodi dagli 800 milioni di euro conteggiati dieci giorni prima. Una cifra che, per Ruffini, giustifica anche i disservizi causati ai beneficiari delle agevolazioni a partire da venerdì, quando per effetto del decreto anti-frodi la piattaforma del fisco per comunicare la cessione dei crediti e degli sconti in fattura è diventata inaccessibile. Si tratta comunque di un problema, ha spiegato il numero uno dell’agenzia, destinato a risolversi già a partire da inizio settimana.
“Il monte totale delle frodi sui bonus per la casa, compreso il Superbonus, ammonta a 950 milioni di euro, quasi tutti monetizzati”, ha dichiarato Ruffini. Che ha aggiunto: “Abbiamo ricevuto delle segnalazioni dei cittadini, abbiamo fatto una serie di controlli e verificato le cose più diverse: lavori fatturati ma rimasti solo sulla carta, fatture emesse da aziende non edilizie, addirittura macellai che rilasciavano fatture per lavori edilizi”. “Proprio per questo”, ha sottolineato, “era urgente intervenire” e così il governo ha optato per la strada praticamente obbligata del decreto. Il problema è infatti nato venerdì come effetto dell’improvvisa estensione, con il dl sui controlli preventivi, del visto di conformità a tutti i bonus edilizi: non solo il superbonus (come era stato finora) ma anche il bonus ristrutturazioni, il bonus facciate e l’ecobonus. Una manovra considerata necessaria per prevenire abusi e frodi che, dunque, ha anche avuto l’effetto collaterale di obbligare l’amministrazione finanziaria a sospendere temporaneamente il funzionamento della piattaforma attraverso la quale viene gestita la cessione degli sconti, insieme a tutte le relative opzioni. Ora Ruffini rassicura tutti gli aventi diritto che il servizio sarà ripristinato: “Sogei sta lavorando per aggiornare i sistemi informatici ai nuovi adempimenti, a partire dalla presentazione del visto di conformità per tutti i bonus, non più solo per il 110%. Poi tutto tornerà alla normalità”, ha detto.
L’esame parlamentare del decreto si preannuncia intanto già movimentato, con le forze politiche che, a partire dal Movimento 5 Stelle, reclamano correttivi per evitare un rallentamento dei lavori. I partiti saranno dunque occupati contemporaneamente su questa partita, su quella del decreto fiscale ma anche sulla manovra e in particolare sulla distribuzione degli 8 miliardi per il taglio delle tasse. Da numero uno dell’Agenzia delle Entrate, Ruffini non ha espresso un’opinione sulla destinazione del ‘tesoretto’, limitandosi a citare solo una delle opzioni sul tavolo tra le più gettonate: la riduzione degli scalini delle aliquote Irpef, che secondo il funzionario causano un salto di scaglione anche “guadagnando un solo euro in più”. Un invito da parte sua, però, c’è stato e si è rivolto a non disperdere le risorse disponibili: solo in questo modo l’intervento potrà davvero farsi sentire sui portafogli dei contribuenti. Nessun timore per le tasche dei cittadini deve invece derivare dall’annunciata riforma del catasto. Un’operazione, assicura Ruffini, che sarà portata avanti solo per fare chiarezza, utile ad esempio anche alla Protezione civile per avere una fotografia veritiera degli immobili presenti nelle zone sismiche.
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