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Bonus edilizi, sanzioni e proroghe: l’Appello degli ingegneri Siciliani – Lavori Pubblici

Tutti gli Ordini degli Ingegneri della Sicilia, insieme alla
Consulta regionale, schierati compatti per una modifica alle ultime
disposizioni previste dagli ultimi Decreti Legge che hanno
introdotto nuove strette per la fruizione del superbonus 110% e
degli altri bonus edilizi.

Superbonus 110% e Bonus edilizi: cosa è cambiato

Ricordiamo che è all’esame del Senato il disegno di legge di
conversione del Decreto Legge n. 4/2022 (Decreto Sostegni-ter) che,
tra le altre cose, interverrà sugli articoli del Decreto Legge n.
34/2020 (Decreto Rilancio) relativi al superbonus 110%, al
meccanismo di cessione del credito e all’operato dei tecnici
coinvolti nel processo di realizzazione degli interventi che
accedono ai bonus edilizi.

La legge di conversione del Sostegni-ter anticiperà i tempi
relativi alla conversione del D.L. n. 13/2022 che sarà abrogato nei
contenuti che riguardano i bonus edilizi che saranno rimessi con
modifiche all’interno della legge di conversione stessa.

L’appello degli ingegneri siciliani

Di seguito l’appello integrale ai Parlamentari firmato da:

  • Achille Furioso – Presidente Ordine degli Ingegneri della
    Provincia di Agrigento
  • Fabio S. Corvo – Presidente Ordine degli Ingegneri della
    Provincia di Caltanissetta
  • Mauro Scaccianoce – Presidente Ordine degli Ingegneri della
    Provincia di Catania
  • Salvatore Milici – Presidente Ordine degli Ingegneri della
    Provincia di Enna
  • Santi Trovato – Presidente Ordine degli Ingegneri della
    Provincia di Messina
  • Vincenzo Di Dio – Presidente Ordine degli Ingegneri della
    Provincia di Palermo
  • Vincenzo Di Martino – Presidente Ordine degli Ingegneri della
    Provincia di Ragusa
  • Sebastiano Floridia – Presidente Ordine degli Ingegneri della
    Provincia di Siracusa
  • Giovanni Indelicato – Presidente Ordine degli Ingegneri della
    Provincia di Trapani
  • Elvira Restivo – Presidente della Consulta degli Ordini degli
    Ingegneri della Sicilia

La lettera degli Ingegneri Siciliani

Pregiatissimo,

Nell’interesse di una categoria che in Sicilia conta oltre
20mila professionisti, desideriamo rappresentarti e trasferirti
criticità e preoccupazioni che vedono coinvolti gli Ingegneri a
seguito del Decreto Sostegni Ter.

La stretta, ingiustificata, che il Governo ha avanzato nei
confronti dei professionisti, rischia di mettere seriamente a
rischio il lavoro che in questi mesi ci ha visto coinvolti nella
direzione dell’efficientamento energetico e della sicurezza, in un
territorio che oggi più che mai necessita di attenzione su questi
due fronti. Inoltre, il sistema economico – finalmente incentivato
dai bonus edilizi – dopo lo slancio iniziale rischia nuovamente la
paralisi, con l’aggravante di un indebitamento dovuto alla
sovraesposizione iniziale di chi ha investito tempo e risorse per
arrivare puntuale all’appuntamento con la “ripresa” della filiera
edile.

Una situazione, ulteriormente aggravata dalla drammatica
situazione dettata dalla guerra e dalla necessità di ridurre
l’approvvigionamento di risorse energetiche esterne, attraverso
l’utilizzo di energie rinnovabili e il potenziamento dei sistemi di
isolamento degli edifici.

La Rete delle Professioni Tecniche (RPT) che, anche su impulso
degli Ordini provinciali, si è messa al servizio delle forze
politiche per fronteggiare il sistema fraudolento di cessione del
credito e per mettere a punto azioni convergenti e comuni, ha
elaborato proposte condivise di subemendamenti relativi al
provvedimento AS 2505 “Decreto Sostegni Ter”, da utilizzare nel
caso non fosse possibile la soppressione integrale del comma 2
dell’articolo 28-bis.

I nove Ordini provinciali siciliani e la Consulta degli Ordini
degli Ingegneri della Sicilia Le chiedono pertanto di farsi
portavoce delle istanze avanzate unitamente dalla categoria, con
l’obiettivo di sciogliere finalmente i “nodi” relativi ai Bonus
Edilizi, per evitare il paventato blocco dei cantieri e ottenere la
massima efficacia dagli strumenti normativi legati soprattutto al
110%, alleggerendo il peso delle preoccupazioni che coinvolgono
imprese, operatori e cittadini.

Gli emendamenti della Rete delle Professioni Tecniche

Riportiamo di seguito i due emendamenti al SOSTEGNO TER
elaborati dalla Rete delle Professioni Tecniche (RPT):

AS 2505 – Emendamento 15.0.1000 – Subemendamento

All’articolo 28-bis, comma 2, la lettera a) è sostituita dalla
seguente:

a) dopo il comma 13-bis è inserito il seguente: “13-bis.1”.
Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il tecnico
abilitato che, nelle asseverazioni di cui al comma 13, allo scopo
di conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri attesta
falsamente l’effettiva realizzazione dell’intervento è punito con
la multa da 10.000 a 50.000 euro;

Una proposta emendativa finalizzata a mitigare l’indiscriminato
inasprimento delle sanzioni a carico dei professionisti in
relazione ai bonus fiscali in edilizia. Sì ai controlli. Sì alle
pene severe per chi non rispetta la legge. Sì alla caccia ai
furbetti.

Tutto giusto e condiviso in primis da noi ingegneri, che
operiamo nella legalità e non vogliamo vedere calpestati i nostri
diritti e sacrifici. Ma la battaglia alle azioni fraudolenti in
edilizia non può scagliarsi SOLO contro i professionisti, con gravi
errori di metodo e di merito che minano la compatibilità
costituzionale. Tale elevatissima sanzione penale, riservata a chi
svolge attività di progettazione e asseverazione delle opere
ricomprese nei Superbonus (i.e. la forma di agevolazione in
edilizia caratterizzata ad oggi dal più alto tasso di controllo,
dal più basso tasso di “frode” e dal più alto ritorno economico per
l’Erario) dovrebbe riguardare fattispecie più significativamente
lesive del pubblico interesse e del pubblico denaro.

AS 2505 – Emendamento 15.0.1000 – Subemendamento

All’articolo 28-bis, comma 2, la lettera b) è sostituita dalla
seguente:

b) al comma 14 viene aggiunto il seguente periodo:

Il massimale assicurativo per l’attività di asseverazione deve
essere pari almeno al 10% del totale dell’importo complessivo degli
interventi oggetto delle asseverazioni se l’ammontare degli stessi
è inferiore a 5 milioni di euro IVA esclusa e pari almeno al 20%
del totale dell’importo complessivo degli interventi oggetto delle
asseverazioni se l’ammontare degli stessi è pari o superiore a 5
milioni di euro, IVA esclusa

Una modifica necessaria perché il nuovo testo sulle
assicurazioni rischia di far saltare la copertura assicurativa dei
professionisti, dato che nessuna compagnia assicurativa coprirà il
rischio delle sanzioni penali. In subordine, qualora il mercato
assicurativo dovesse, in tesi, offrire prodotti in grado di
sostenere tale rischio, pare evidente che i relativi premi
sarebbero insostenibili. Inoltre, va osservato che le modifiche
previste sul massimale delle assicurazioni a garanzia
dell’incentivo statale è errata, come dimostrato in un apposito
documento CNI-ANIA, perché confligge con tutte le regole sui
principi di calcolo statistici e probabilistici in materia e
sicuramente aumenterà i costi. Inoltre, unita alla sanzione penale
di cui sopra, bloccherà, a breve, il plafond delle aziende
assicuratrici, creando ulteriori problemi nell’attuazione del bonus
edilizi. Si ritiene pertanto necessario che la norma prevista venga
corretta secondo le modalità proposte perché possa essere realmente
foriera di risultati positivi e non discutibili sul piano della
prevenzione delle frodi, cui il Parlamento è assolutamente
sensibile.

Vi sono inoltre due richieste di proroga, che sono oggetto di
presentazione da parte della filiera delle costruzioni, ma in altro
provvedimento in fase di definizione.

AS 2505 – Emendamento 15.0.1000 – Subemendamento

Alla lettera c), n. 2), capoverso 1-bis, prima della lettera a),
inserire la seguente:

“0a) all’articolo 119, comma 8-bis, secondo periodo, le
parole:

31 dicembre 2022” e “30 giugno 2022” sono rispettivamente
sostituite dalle seguenti “28 febbraio 2023” e “30 settembre
2022”

In considerazione del blocco dell’operatività determinato
dall’incertezza scaturita dalla normativa sulla cessione dei
crediti che, dallo scorso 27 gennaio 2022, si è, di fatto,
determinata per effetto della formulazione originaria dell’articolo
28 del decreto-legge in esame, il sub emendamento proposto prevede
la proroga al 30 settembre 2022 del termine vigente del 30 giugno
2022 entro il quale deve essere realizzato il 30% dell’intervento
per poter godere del superbonus 110% in presenza di interventi su
edifici unifamiliari. Parimenti viene prorogato di due mesi il
termine entro il quale è possibile sostenere le relative spese per
beneficiare dell’agevolazione. Considerato il blocco nella
realizzazione degli interventi che si è verificato in vigenza
dell’originario art. 28 che aveva reso praticamente impossibile la
cessione dei crediti e l’incertezza che le nuove misure in tema di
asseverazioni stanno comportando, l’allungamento di 60 giorni dei
termini indicati non determina nuovi o maggiori oneri a carico del
bilancio dello Stato.

AS 2505 – Emendamento 15.0.1000 – Subemendamento

Alla lettera c), n. 2), capoverso 1-bis, prima della lettera a),
inserire la seguente:

0a) all’articolo 119, comma 8-bis, secondo periodo, le parole
“30 giugno 2022” sono sostituite dalle seguenti: “30 settembre
2022”

In considerazione del blocco dell’operatività determinato
dall’incertezza scaturita dalla normativa sulla cessione dei
crediti che, dallo scorso 27 gennaio 2022, si è, di fatto,
determinata per effetto della formulazione originaria dell’articolo
28 del decreto-legge in esame, il sub emendamento proposto prevede
la proroga al 30 settembre 2022 del termine vigente del 30 giugno
2022 entro il quale deve essere realizzato il 30% dell’intervento
per poter godere del superbonus 110% in presenza di interventi su
edifici unifamiliari.

Considerato il blocco nella realizzazione degli interventi che
si è verificato in vigenza dell’originario art. 28 che aveva reso
praticamente impossibile la cessione dei crediti e l’incertezza che
le nuove misure in tema di asseverazioni stanno comportando,
l’allungamento di 60 giorni del termine indicato non determina
nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.

Ringraziandola per la Sua attenzione e sperando in un
accoglimento delle istanze da parte dei nove ordini provinciali e
della Consulta degli Ordini degli Ingegneri della Sicilia, ci
teniamo ancora una volta a ribadire che i temi sopra esposti hanno
importanti ricadute sul futuro della categoria, sul futuro del
nostro territorio, sul futuro dei cittadini siciliani.

Source: lavoripubblici.it

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