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Bonus facciate 2021: conviene questa detrazione al 90%? – Trend-online.com

Per avere la casa nuova, o almeno rifare la propria casa come se fosse nuova, ci sono già diversi Bonus, come il Bonus 110%, o il Super Ecobonus. Oggi parleremo di un altro bonus, il Bonus Facciate.

Più volte ho accennato al fatto che siamo un paese ricolmo di Bonus per moltissime categorie, anzi, che anche solo per una categoria ci possono essere una varietà di indennizzi, tipo il Bonus TV e Decoder e il Bonus Rottamazione Tv solo per quel genere di elettrodomestico. 

Oggi tocca anche a questo, a questa detrazione fiscale prevista per il rinnovo delle facciate che, ovviamente, rientrano nei requisiti previsti dalle norme vigenti. Ma andiamo per gradi, perché, come il bonus 110%, chissà se alla fine ti conviene fare richiesta di questa detrazione.

Bonus facciate: cos’è e come funziona

Intanto partiamo dalla base: il Bonus Facciate è un indennizzo introdotto dalla Legge di Bilancio del 2020, sotto l’allora governo Conte II. (per la cronaca, ora siamo sotto Governo Draghi). Prevede che, chiunque faccia richiesta per eventuali interventi alla facciata della sua dimora, possa avere un recupero delle spese sostenute.

Praticamente è come quello previsto per il Bonus 110% in merito alla riqualificazione energetica del proprio stabile abitativo, solo che questo riguarda una parte dell’edificio, cioè la propria facciata.

E’ una delle tante manovre di supporto per l’efficientamento energetico e per il miglioramento delle condizioni abitative. In poche parole, rendi le case più belle, cerchi di far consumare meno le persone. Così dai una svolta green al tuo paese, e lo rendi più idoeno a essere chiamato “europeo”. Visto che, tra Recovery Plan e altri piani di supporto economico, la parte green non può essere tralasciata.

Fin qui sembra tutto ok, ma ora passiamo, poco a poco, ai punti focali. Per esempio le tipologie di lavoro ammesse.

Attento ai lavori ammessi per il Bonus facciate!

Come detto, il Bonus Facciate prevede un recupero per le spese sostenute in alcuni interventi sulle facciate esterne. Quali, però? Intanto gli interventi devono essere esclusivamente di ristrutturazione o ammodernamento. E in questo caso vanno bene anche semplici lavori di pulitura, tinteggiatura della facciata.

Ma se andiamo a vedere meglio. Secondo il sito dell’Agenzia delle Entrate, anche negli ultimi aggiornamenti, è sempre consentita la pulitura e la tinteggiatura, ma relativa a 

  • fregi, 
  • balconi, 
  • cornicioni. 

Quindi altri punti potrebbero non essere ammessi. A sua volta lavori invasivi sono consentiti in merito allafacciata esterna dell’edificio, quali:

  • il consolidamento delle caratteristiche termiche;
  • il ripristino delle caratteristiche termiche;
  • il miglioramento delle caratteristiche termiche.

Fortunatamente, questi tre lavori sono acconsentiti anche in assenza di un impianto di riscaldamento. A sua volta, se vuoi fare interventi di miglioramento del decoro urbano, quello lo puoi fare, tipo:

  • l’installazione delle grondaie, anche pluviali;
  • l’installazione dei cornicioni;
  • l’installazione di ponteggi;
  • il rifacimento delle impiantistiche, ma solo sulla parte opaca della facciata.

Addirittura lo smaltimento dei materiali e delle macerie a fine lavoro è ammesso al bonus!

Va detto però che l’indennizzo prevede anche inteventi per recupero e restauro dell’involucro esterno non solo della facciata ma anche dei lati dell’edicifio, cioè il cosiddetto perimetro esterno.

Addirittura, come accenna Francesco Santone nel suo articolo, anche dell’involucro esterno che rientra nel campo della visibilità di una strada privata. Strada privata, ma ad uso pubblico

Un po’ un controsenso, lo so, ma è quanto stabilito dalla Risposta 337/2021 del 12 maggio 2021. Non sarebbe la prima volta per la Pubblica Amministrazione giocare con le parole: lo vediamo tutti i giorni col Green Pass.

Ma ora passiamo a ciò che non è possibile per questo bonus. Non tanto per il bonus in sé, ma per certi oneri da rendere disponibili.

Conviene il Bonus facciate 2021 per questi lavori?

Ora la parte dolente del Bonus facciate. Per quanto sia addirittura possibile ammettere le spese da progettazione e da consulenze richieste per gli interventi, anche successivi, però questo bonus è abbastanza fiscale.

Ad esempio, in merito alla parte più amministrativa e fiscale, tipo:

  • l’imposta di bollo, 
  • i diritti pagati per la richiesta del titolo abitativo edilizio, 
  • l’IVA,
  • la tassa per l’occupazione del suolo pubblico.

Fortunatamente sono ammesse. Ma questo significa che tutto deve essere in regola. Cioè, non puoi fare il furbetto in stile Reddito di Cittadinanza, tasse e contributi devono essere pagati, per quanto all’inizio possa essere oneroso. Perché ovviamente devi pagare te in anticipo, essendo una detrazione, e possibilmente anche una cessione di credito.

Per la cronaca, la cessione di credito significa, nel caso del Bonus 110%, che la riscossione del credito viene ceduta al fornitore o all’istituto bancario che si accolla nel frattempo le spese per i lavori. Una detrazione significa che tu spendi, poi lo Stato ti toglierà quelle spese dalla riscossione delle tasse.

Sempre devi spendere. E in condizioni come queste c’è il rischio che qualcuno provi a fare il furbo.

Infatti, tra i lavori ufficialmente non ammessi, sono ad esempio:

  • la verniciatura o la sostituzioni di scuri e persiane (perché sono parti non opache);
  • lavori edili sui muri di cinta esterni circondanti l’edificio.

E ulteriori interventi sulle superfici che confinano con:

  • chiostrine, 
  • cavedi, 
  • cortili, 
  • spazi interni, 
  • infissi, 
  • vetrate, 
  • cancelli,
  • portoni, 
  • coperture, 
  • lastrici solari, 
  • tetti,
  • pavimenti.

La lista è bella lunga. Già sono non poche limitazioni. Ah sì, inoltre è previsto, ad essere precisi, su facciate per edifici ad uso residenziale o commerciale, ma situati in:

  • zona A (centro storico);
  • zona B (aree di completamento).

Quindi la prima domanda che ti devi porre è: dove sta la mia casa?

Se ne vuoi sapere di più, ti consiglio questo video, anzi questa guida a cura di Rinalda Borra.

Intanto andiamo al succo del bonus: cioè questa detrazione.

Quanto corrisponde la detrazione del Bonus facciate 2021

E’ una detrazione fiscale che può arrivare fino al 90% quella prevista per il Bonus facciate. Ed è rivolta a:

  • cittadini privati,
  • imprese,
  • condomini.

Ma questo bel numero, 90, è relativo all’importo sostenuto per i lavori (tutti documentati e assicuati a livello fiscale), e potrà venire recuperato solo tramite la dichiarazione dei redditi compilata e approvata dall’Agenzia delle Entrate. Inoltre questa detrazione fiscale porterà solo all’abbattimento delle spese previste per due tipologie di imposte:

l’abbattimento dell’IRPEF, in caso di richiedente come soggetto privato o impresa;

l‘abbattimento dell’IRES, in caso di richiedente come impresa.

Perché due imposte diverse? Perché l’IRPEF riguarda, come indica il suo acronimo, il reddito delle persone fisiche (quindi anche le imprese), mentre l’IRES riguarda esclusivamente i redditi delle società, cioè di un’impresa, cioè un’attività commerciale o imprenditoriale, non un soggetto privato (a meno che tu non ti consideri una s.r.l).

Conviene allora? Conviene se accetti di spendere soldi e se ti accontenti della detrazione fiscale. A patto che sia tutto in regola. 

E cosa ottieni se fai tutto in regola? Dieci rate annuali con importi in egual misura, sempre in merito alla denuncia dei redditi e sempre relativa alla detrazione IRPEF. Però va detto che non c’è solo la detrazione IRPEF come possibilità. Abbiamo parlato apposta di Bonus 110%, perché ci sono delle novità in merito.

Bonus facciate 2021: tutte le ultime novità

Sempre riferendomi all’articolo di Francesco Santone, per il Bonus facciate ci sono delle novità, come la proroga dell’agevolazione, che si protrarrà fino al 31 dicembre 2021, data ormai confermata anche per tanti altri Bonus (sempre se, quelli finanziati, non vadano verso l’esaurimento dei fondi).

Come proroga aiuterà chi ancora non ha potuto iniziare i lavori, o chi proprio non conosceva fino ad ora l’esistenza di questo bonus, di poter provvedere in tempo. 

A sua volta si aggiunge il fatto, che, seppur recentemente, sono disponibili anche due nuove opzioni d’uso:

  • lo sconto in fattura,
  • la cessione del credito.

Sì, le stesse disponibili per il Superbonus 110%. Sperando non abbiano lo stesso rischio per quel che concerne la cessione, come già ne parlai nel mio articolo

Bonus facciate 2021: meglio la cessione di credito o lo sconto in fattura?

In merito al Bonus Facciate, per lo sconto il problema è più nell’accettazione dell’azienda: se vuole lei essere responsabile della richiesta diretta dello sconto. Lo stesso varrebbe anche per la cessione del credito, solo che in questo caso si aggiungono anche istituti bancari e di credito.

Almeno per lo sconto hai comunque la possibilità di frazionare la detrazione: un po’ come sconto in fattura; un po’ come detrazione IRPEF. Tanto sono sempre dieci rate annuali di eguale importo, e tutte nella denuncia dei redditi, se fai la detrazione IRPEF.

Comunque riguardano sempre attività disponibili all’interno del recupero della denuncia dei redditi. Quindi siamo sempre lì: la denuncia va fatta!

E anche in tempi giusti: se vuoi cambiare modalità di fruizione devi comunicare tale modifica entro il 16 marzo dell’anno dopo la data di effettuazione dei lavori, o l’ADE lascerà tutto come prima.

Se non altro, non ha limiti di spesa. Che tu abbia lavori o detrazioni di importo alto o basso che sia, l’unica cosa certa è che sarà sempre un bel 90% come detrazione prevista.

Va inoltre ricordato che per questo bonus non ci sono limiti di spesa ne minimi ne massimi, sia per quanto riguarda l’importo relativo ai lavori sia per quanto riguarda l’importo della detrazione. 

Tanto, bisogna capire quello che bolle in pentola per la stessa natura della detrazione.

Il bonus facciate 2021: ma per il 2022?

Il futuro è una promessa, si dice. Per il Bonus Facciate 2021 può succedere che per il 2022 ci sian qualche possibilità. Si protende per un ampliamento, se non un allineamento col Bonus 110%, a livello di date: invece di farlo scadere a Capodanno 2022, si pensa di farlo scadere dopo Capodanno 2023, se non oltre. 

Se fosse così darebbe più possibilità di tempo e impedirebbe a molti, a causa della fretta, di fare errori che poi se li ritrova da pagare tra le tasse e i contributi. 

Tanto qualcosa si dovrà pagare per questo beneficio temporale. Una proroga del genere comporterebbe anche più lavori disponibili, più richieste, più soldi o da non avere essendo detratti dalle dichiarazioni, o da disporre come sconto o credito per aziende o istituti bancari. 

Pertanto, potrebbe non essere irreale la possibilità di tornare alla sola detrazione IRPEF come unica forma di rimborso. Se non abbassare il massimale dello sconto, ora al 90%.

Tipico delle semplificazioni: oltre a semplificare i bonus, semplificano i soldi da elargire. Però, almeno hai la casa più decente.

Copywriter, classe 1994.
Sono nato ad Arezzo alle prime luci dell’alba dell’ultimo giorno di Settembre.
Laureato nel 2019 in Strategie e tecniche della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Siena, non riesco a smettere di scrivere da quando avevo 19 anni.
Appassionato di scrittura e grafica, anche durante gli studi ho contributo ad alcune pubblicazioni, e progetti grafici ed editoriali, presso alcuni enti e aziende della mia provincia di residenza.
Metodico e rigoroso, per me la scrittura è sempre stata una forma di terapia, e anche di preghiera.

Il mio motto? “Trovare sempre la quadra”.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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