La Nadef approvata dal Consiglio dei Ministri chiude definitivamente la faccenda sulla proroga del Bonus Facciate 90%. Nella Nota di accompagnamento al Documento di Economia e Finanza 2021 non c’è traccia di un nuovo stanziamento di risorse da destinare al rinnovo dell’agevolazione.
Il bonus ristrutturazione casa, quindi, arresterà la sua corsa a fine dicembre 2021. Che la proroga al 2022 sarebbe saltata lo si era intuito in poche righe della Nadef abbastanza esplicative.
Gli ultimi aggiornamenti di agosto dell’Agenzia delle Entrate sul Bonus Facciate li trovate nel video YouTube del Geometra Danilo Torresi.
Per gli anni dal 2022 al 2024 si continuerà a garantire il supporto alle politiche di rilevanza sociale, economica e sanitaria e a tutte quelle misure in grado di realizzare l’efficientamento energetico degli immobili presenti sul territorio nazionale.
Il tale ottica, si è deciso di allungare la vita del Superbonus 110% almeno fino al 2024, mentre il Bonus Facciate al 90% si estinguerà per decorrenza dei termini il 31 dicembre 2021.
In verità, la decisione di prorogare il Superbonus 110% non è una sorpresa.
L’Italia deve onorare gli impegni presi nel PNRR: entro il 2025 almeno il 50% degli immobili, sia pubblici che privati, dislocati in lungo e in largo per la penisola dovranno essere migliorati in termini di efficienza energetica.
Parliamo di interventi molto costosi, possibili solo grazie al Superbonus 110% capace di coprire l’intera spesa per la realizzazione dei lavori.
Una finalità completamente estranea al Bonus Facciate da utilizzare esclusivamente per i lavori di importanza estetica riguardanti le parti esterne degli edifici, lontano quindi dagli obiettivi di miglioramento energetico elencati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Tanto basta a capire come mai si sia optato per il rinnovo del Superbonus 110% e non del Bonus Facciate lasciato al suo destino.
La situazione, però, non è così grave come la si vuole intendere. Si potranno ancora realizzare lavori di ristrutturazione, facendo non più ricorso al Bonus Facciate ma al Bonus ristrutturazione.
Bonus facciate 90%: perché salta la proroga al 2022
Nonostante il silenzio praticato fino a pochi giorni fa dalla cabina di regia del Governo Draghi sul futuro dei bonus ristrutturazione casa, ci ha pensato la Nadef a mettere nero su bianco le intenzioni dell’Esecutivo.
Il destino del Bonus Facciate non è più appeso ad un filo: l’agevolazione cesserà di esistere al 1°gennaio 2022 senza possibilità di proroga per l’intero anno.
Dopo quasi due anni dalla sua entrata in vigore, il Bonus Facciate si estinguerà definitivamente per dare spazio alle misure in grado di perseguire di obiettivi di efficientamento degli edifici in termini energetici e non di riqualificazione estetica degli stessi.
Insomma, un duro colpo per un contributo che era stato introdotto per incentivare chi volesse eseguire lavori di ristrutturazione su un immobile mettendo il meno possibile mano al proprio portafoglio, ma anche per spingere il comparto edilizio fuori dal baratro della crisi in cui era piombato a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Se si pensa alla generosa detrazione fiscale concessa dal Bonus Facciate si prende coscienza del diffuso rammarico sulla sue cancellazione.
Il 90% delle spese sostenute per mettere a punto i lavori di ristrutturazione possono essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi, generando un ingente risparmio sulla spesa.
Una detrazione corposa quella del Bonus Facciate al 90% che ha permesso alla misura di reggere il confronto con il Superbonus 110%, per le alte aliquote di detraibilità.
Tuttavia, gli impegni presi dall’Italia con il PNRR fatto recapitare a Bruxelles non possono essere disattesi. Poca importanza se il Bonus Facciate viene cancellato, quello che conta è realizzare il miglioramento energetico di almeno il 50% degli edifici italiani.
Bonus facciate 90%: cos’è
Il Bonus Facciate è una sorta di “sconto” da applicare sulle spese supportate da un proprietario di un immobile per realizzare interventi di riqualificazione o ristrutturazione delle pareti perimetrali esterne dell’edificio, visibili dalla strada.
Si tratta, dunque, di un’agevolazione fiscale, concessa sotto forma di detrazione IRPEF, da sfruttare per “rinnovare” le facciate degli immobili usurate o in rovina, ma anche per rendere fattibili altri interventi inseriti di volta in volta nelle “guida al Bonus Facciate” messa a disposizione dall’Ente che ne disciplina il funzionamento, l’Agenzia delle Entrate.
Nello specifico, la finalità principale del Bonus Facciate 90% è di rendere fattibili i lavori di rifacimento delle facciate degli edifici già costruiti, tralasciando quelli di efficientamento dell’involucro, come il cappotto termico ammesso invece al Superbonus 110%.
La particolarità del Bonus Facciate è di non prevedere alcun tetto massimo di spesa da portare in detrazione per la realizzazione dei lavori.
In parole più semplici, qualsiasi importo speso per ristrutturare o riqualificare le pareti esterne di un edificio è ammesso alla detrazione del 90%, alla sconto in fattura o alla cessione del credito.
Queste ultime sono le tre modalità attraverso cui si potrà richiedere il Bonus Facciate.
Pur non presentando requisiti e vincoli assai stringenti, una condizione obbligatoria va rispettata pena l’esclusione dal beneficio: i lavori collegati al rifacimento della o delle facciate esterne devono essere eseguiti su immobili già esistenti.
Qualsiasi intervento realizzato su un immobile di nuova costruzione priva il beneficiario del Bonus Facciate del godimento della detrazione.
Bonus Facciate 90%: quali sono i lavori ammessi
L’elenco dei lavori che permettono l’accesso al Bonus Facciate è abbastanza lungo. La lista è stata integrata di volta in volta grazie alle delucidazioni richieste dai contribuenti all’Agenzia delle Entrate.
In ogni caso, il Bonus Facciate nasce per raggiungere uno scopo ben preciso, riqualificare le facciate esterne di un immobile.
Il Bonus Facciale al 90% può essere fruito per tutti gli immobili non solo ad uso abitativo, ma anche ospitanti attività commerciali.
Una caratteristica che lo differenzia dal Superbonus 110%. Quest’ultimo, ad esempio, non lo si potrà sfruttare per gli edifici commerciali, come gli alberghi. Tali strutture potranno, invece, godere del Bonus Facciate al 90% se gli interventi di ristrutturazione riguardano le pareti esterne dell’edificio.
Come in precedenza anticipato, l’unico vincolo d’accesso al contributo è di ristrutturare immobili già esistenti, non di nuova costruzione, su cui il titolare vanta un diritto di reale proprietà.
Anche gli interventi di demolizione sono tagliati fuori dal Bonus Facciate, al pari dei lavori eseguiti sugli immobili da poco costruiti.
Tra i tanti lavori contemplati nel Bonus Facciate, sempre collegati agli interventi di rifacimento delle parete esterne degli edifici, trovano spazio i lavori di tinteggiatura, pulitura degli intonaci, così come qualsiasi intervento riguardante balconi, fregi e ornamenti.
Prerogativa essenziale affinché si possa beneficiare del contributo è la visibilità della o delle facciate dalla strada. I lavori aventi ad oggetto le pareti interne degli immobili, nonostante siano visibili da strada non rientrano nel computo degli interventi ammessi al Bonus Facciate.
Questi però potranno essere compresi nella schiera dei lavori ammessi al 36% di detrazione IRPEF.
Bonus Facciate 90%, addio dal 2022: al suo posto il Bonus casa?
Ormai non c’è più nulla da fare. La Nadef ha chiaramente decretato la sospensione del Bonus Facciate sul finire dell’anno in corso. In questo modo, milioni di edifici dovranno dire addio alla possibilità di rifarsi il look esterno. Il 31 dicembre la misura taglierà il traguardo, eccezione fatta per un’improvvisa proroga che potrebbe cogliere tutti di sorpresa.
Ma cosa accadrà nel 2022? Con molta probabilità tornerà alla ribalta il Bonus casa con tutti i vincoli ad asso collegati. Quali?
Verrebbe introdotto il tetto massimo di spesa di 48.000 euro, non previsto per il Bonus Facciate, è la percentuali di detrazione sarà del 36%. Queste sarebbero le nuove condizioni per il Bonus casa a partire dal 2022.
Al momento, l’agevolazione copre un ammontare massimo di spesa di 96.000 euro con una percentuale di detraibilità del 50%.
Sicuramente il vantaggio non è assolutamente paragonabile a quello offerto dal Bonus Facciate al 90%, ma rimane pur sempre l’unica via disponibile per continuare a realizzare lavori di ristrutturazione risparmiando qualche spicciolo.
Bonus facciate 2021: come sfruttare la detrazione fino alla scadenza
Fino a quando non ci sarà la fumata bianca sulla Legge di Bilancio 2022 il Bonus Facciate potrà continuare ad essere utilizzato fino al 31 dicembre 2021.
Chi desidera realizzare lavori su facciate, riguardanti non solo le pareti esterne dell’immobile, ma anche balconi e sui pavimenti degli stessi, ringhiere, fregi, ornamenti e via dicendo, deve bruciare i tempi! I lavori dovranno essere conclusi prima del 31 dicembre 2021.
Per meglio dire, le spese sostenute per la realizzazione di tutti gli interventi ammessi al Bonus Facciate devono essere pagate entro la fine dell’anno corrente, questo per poter beneficiare della detrazione fiscale già dal 2022.
Discorso diverso se si sceglie come modalità di fruizione lo sconto in fattura o, in alternativa, la cessione del credito.
Nel caso si opti per la detrazione fiscale, il 90% delle spese sostenute per realizzare gli interventi verrà “scontato” dall’importo d’imposta da versare, da spalmare su 10 anni, con quote annuali di pari importo.
Il risparmio, quindi, si ravvisa sull’IRPEF da pagare al 2021, mentre il rimborso si otterrà da luglio 2022. Qualora di scegliesse la cessione del credito o lo sconto in fattura, il beneficio economico sarà immediato.
Rimane ferma la possibilità di cedere direttamente il credito ad una banca.
Bonus facciate 2022: quale destino per i Bonus casa al nuovo anno?
La cabina di regia del Governo Draghi sembra avere occhi solo per il Superbonus 110%, per un certo verso la preferenza è giustificata: è l’unica agevolazione su cui si può puntare per realizzare il miglioramento degli edifici dal punto di vista energetico, previsti dal PNRR per il 2025.
Tuttavia, ci sono altri bonus ristrutturazione casa con percentuali di detrazioni differenti lasciati in bilico.
L’Esecutivo potrebbe battere la strada dell’accorpamento dei Bonus casa sotto un’unica aliquota, accettando la proposta presentata dal Capogruppo di FI al Senato, Anna Maria Bernini, in modo da far coesistere due grandi agevolazioni: Superbonus 110% e un unico Bonus casa.
Al momento, non risultano esserci aggiornamenti al riguardo. Si attende la Legge di Bilancio 2022 a fine dicembre 2021 per avere il quadro completo della situazione.
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.
I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.