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Bonus Facciate e detrazioni edilizie 2022 tra Decreto anti-frode e Legge di Bilancio 2022 – Lavori Pubblici – NEWS110

In ambito tecnico non c’è niente di peggio della pubblicazione
di un decreto legge. Un provvedimento d’urgenza che spesso, senza
le opportune riflessioni, crea diversi regimi applicativi che
creano confusione e confondono. È quello che è accaduto con il
Decreto Legge n. 157/2021 (Decreto anti-frode) e l’utilizzo dei
principali bonus fiscali in edilizia oltre al più conosciuto
superbonus 110%.

Il Decreto anti-frode, il superbonus e il bonus facciate

Oltretutto, il Decreto anti-frode non sarà convertito in legge
ma sarà integralmente rimesso con modifiche all’interno della
prossima legge di Bilancio sulla quale le discussioni tra Governo e
Parlamento non sono state poche.

Durante la conferenza stampa di fine anno organizzata dal
Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione
con l’Associazione della Stampa parlamentare, il Premier Mario
Draghi non ha usato giri di parole e dopo aver ricordato che
nell’ultimo anno l’Agenzia delle Entrate ha bloccato 4 miliari di
crediti, ha anche ammesso che il Governo non avrebbe mai esteso il
superbonus 110% e che la decisione è stata del Parlamento che ha
utilizzato i fondi a disposizione dell’azione parlamentare.

Il Governo – afferma il Premier – non voleva
estendere il Superbonus perché ha creato distorsioni, la prima è un
aumento straordinario dei prezzi delle componenti per le
ristrutturazioni e l’efficientamento energetico. È la logica del
110% che in un certo senso non rende e ha incentivato le
frodi
“.

Le frodi stanate dall’Agenzia delle Entrate non riguardano
certamente solo il superbonus 110%. Da maggio 2020, l’estensione
delle opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del
credito) ai principali bonus edilizi, tra i quali il bonus
facciate, ha dato la possibilità a tutti di intervenire sulle
proprie abitazioni. E proprio il bonus facciate è quello che ha
evidenziato le maggiori criticità.

Non aver previsto limiti di spesa né congruità dei costi ha
messo in piedi un gigante dai piedi di cristallo, che
inevitabilmente ha generato casi particolari e truffe. Ed è su
quest’onda che è nato il Decreto Legge n. 157/2021, corretto nei
contenuti ma non certamente nelle modalità.

Bonus facciate: il primo regime temporale previsto dal Decreto
anti-frode

Il Decreto anti-frode ha chiuso il recinto dal 12 novembre 2021.
A partire da questa data per l’utilizzo delle opzioni alternative
previste dall’art. 121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto
Rilancio) i contribuenti hanno l’obbligo:

  • del visto di conformità dei dati relativi alla documentazione
    che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla
    detrazione d’imposta;
  • dell’asseverazione di congruità delle spese sostenute.

Obblighi di per sé corretti se non considerassimo contratti già
stipulati tra committenti e imprese, interventi in corso e computi
metrici valorizzati utilizzando prezzari non previsti dal Decreto
anti-frode. Ma non solo, nella fretta si sono pure dimenticati di
far rientrare tra le spese ammissibili (come per il superbonus)
quelle sostenute per il visto di conformità e per l’asseverazione
di congruità delle spese.

Bonus facciate: il secondo regime temporale dopo la Legge di
Bilancio 2022

Problemi che dovrebbe, in parte, risolvere la prossima Legge di
Bilancio che, oltre alle varie proroghe e modifiche delle
detrazioni in edilizia, abrogherà il decreto anti-frode
rimettendone integralmente i contenuti al suo interno. E tra le
altre cose, è stato previsto:

  • l’estensione dei prezzari DEI per l’asseverazione della
    congruità delle spese sostenute;
  • un limite di 40.000 euro (non valido per il bonus facciate) per
    interventi eseguiti sulle singole unità immobiliari o sulle parti
    comuni dell’edificio, sotto il quale non sono vigenti gli obblighi
    previsti dal Decreto anti-frode;
  • estensione tra le spese ammissibili di quelle sostenute per
    visto e asseverazione.

Contemporaneamente il bonus facciate passerà dal 90% al 60%.
Tutte modifiche che entreranno in vigore solo per le spese
sostenute a partire dall’1 gennaio 2022.

La cessione del credito

In tutto questo, benché Agenzia delle Entrate e MEF si siano
messe d’accordo nel dire che la cessione del credito si può
effettuare, almeno per i bonus che non hanno vincoli di SAL, anche
a cantiere avviato e senza il fine lavori, sono tante le Banche che
non accettano crediti.

Il rischio di cantieri non portati a termine ha messo in guardia
i principali istituti di credito che ad oggi, unitamente
all’asseverazione di congruità delle spese, chiedono
un’attestazione sull’avanzamento o sul fine dei lavori.

Scelta comprensibile e che dovrebbe mettere in guardia anche lo
stesso professionista che redige un’asseverazione di congruità
delle spese che senza un fine lavori è solo un esercizio di stile.
Asseverare la congruità di una spesa sostenuta dovrebbe, come
accade negli appalti pubblici, prendere come unico riferimento un
giornale dei
lavori
e un libretto delle
misure
, ovvero lavorazioni effettivamente realizzate e che
considerano quantità reali, giorni di lavoro reali, un preciso
numero di operai… Una attenta e precisa fase di progettazione
difficilmente replica quello che accade durante l’esecuzione dei
lavori. E questo lo sanno tutti anche se è più comodo a tutti
pensare che non sia così.

Conclusioni

Benché le lettere a Babbo Natale di chi si occupa di edilizia
premono verso una proroga del superbonus e delle altre detrazioni
fiscali, credo che dovremmo fermarci tutti un attimo, scendere da
questa macchina e vedere dove sta andando.

È vero che i dati del Cresme e dell’UPB hanno evidenziato un
vero e proprio rilancio della spese in edilizia con evidenti
ripercussioni positive su tutto il comparto, ma è anche vero che
superbonus e bonus facciate hanno generato speculazioni senza
precedenti e lavorazioni che probabilmente non hanno alcuna utilità
se non quella di generare spesa finanziata dalle future
generazioni. Considerazioni che tutti conoscono ma nessuno vuole
evidenziare perché è sempre bello se qualcuno ti fa un grosso
regalo in denaro, un po’ meno bello è riflettere su dove provengono
questi fondi, chi li ripagherà e come sarebbe corretto
utilizzarli.

Buon Natale a tutti e #unpensieropositivo

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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