Il Bonus facciate proseguirà. La Legge di Bilancio 2022 lo ha prorogato fino al 31 dicembre. Quali sono i vantaggi?
Si tratta di uno sgravio considerevole per permettere la ristrutturazione della zona esterna dei fabbricati, non solo per motivi estetici, ma anche di sicurezza.
La legge ha stabilito che i proprietari che promuovono attività di restauro delle facciate delle costruzioni possono ricorrere sia allo sconto in fattura sia alla cessione del credito. Chi può goderne?
Tutti i benefici del Bonus facciate
Che cos’è il Bonus facciate? Consiste in una detrazione d’imposta, da suddividere in 10 quote annuali di pari importo, pari al 90% delle spese affrontate nel 2020 e 2021, e del 60% delle spese nel corso del 2022, per i lavori finalizzati al recupero o al restauro della facciata esterna degli edifici (inclusa la verniciatura).
Tutti gli immobili possono usufruire di tale beneficio? No, perché la legge prescrive caratteristiche dettagliate in merito. I fabbricati devono essere localizzati nelle zone A e B ex art. 2 del decreto n. 1444/1968 del Ministro dei lavori pubblici:
- la zona A comprende le aree in cui si trovano centri urbani con carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale;
- la zona B comprende le aree totalmente o parzialmente edificate, con un indice di superficie coperta non inferiore al 12,5% ed una densità territoriale maggiore di 1,5 mc/mq.
Non solo restauro
Col Bonus è possibile realizzare non solo lavori di pulitura (cioè di tinteggiatura esterna) ma anche interventi termici o relativi al 10% dell’intonaco della superficie globale dell’immobile. Qualora si intenda approfittare di tale vantaggio, è necessario che vengano osservati i criteri specificati:
- nel decreto Mise 26 giugno 2015: “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”;
- nella tabella 2 allegata al decreto Mise 11 marzo 2008, riguardanti i valori di trasmittanza termica.
Per garantire il corretto svolgimento delle procedure, l’ENEA (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) condurrà tutti gli opportuni controlli, secondo quanto previsto dal decreto interministeriale 11 maggio 2018 e dal decreto Mef n. 41/1998, in tema di detrazioni per le spese di ristrutturazione edilizia.
In che modo avviene il rimborso?
L’articolo 121 del Decreto cd. Rilancio (decreto-legge n. 34 del 2020) ha statuito che i soggetti che affronteranno le spese per i lavori, potranno scegliere, alternativamente, tra:
- l’intervento immediato della detrazione spettante;
- un contributo, a titolo di sconto sull’importo dovuto, fino ad una somma massima pari all’importo stesso. Tale importo verrà prima anticipato dai fornitori incaricati ed, infine, sarà loro restituito come credito d’imposta;
- la cessione di un credito d’imposta di uguale somma, con possibilità di conseguente cessione ad altri, come gli istituti di credito e i vari intermediari finanziari.
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