La riduzione della detrazione al 60% apre altre strade per chi vuole effettuare dei lavori sull’edificio, combinandoli con maggiori prestazioni energetiche.
La legge di Bilancio 2022 ha reso meno appetibile il bonus facciate, creato dal Governo Conte nel 2020 per dare una spinta alle imprese edili e per rinnovare l’aspetto delle città incentivando il recupero esterno degli edifici. Dopo che l’attuale esecutivo guidato da Mario Draghi aveva valutato addirittura l’idea di eliminarlo, è stato deciso di prorogarlo per il 2022 ma arrivano ad un compromesso: la detrazione del 90% sulle spese sostenute per rifare o tinteggiare la parte esterna degli immobili è stata abbassata al 60%. Ciò può indurre il contribuente a valutare altre soluzioni che portano ad un maggiore recupero della spesa o ad una riduzione delle pratiche burocratiche per l’esecuzione dei lavori. Vediamo le alternative più convenienti al bonus facciate.
L’ecobonus del 65%
Una delle soluzioni alternative al bonus facciate che prevede il recupero del 60% delle spese sostenute nel 2022 è l’ecobonus del 65%, che in condominio può arrivare:
- al 70% se i lavori interessano almeno il 25% della superficie della facciata;
- al 75% in presenza di determinati livelli di prestazione energetica invernale ed estiva.
In pratica, è possibile portare in detrazione con questa percentuale la spesa per effettuare il cappotto termico o per coibentare l’edificio senza le complicazioni burocratiche del superbonus 110% e con gli stessi requisiti del bonus facciate. Solo che, appunto, la percentuale di detrazione è maggiore.
Oltre a quello fiscale, ci sono altri vantaggi dell’ecobonus rispetto al bonus facciate. Innanzitutto, non c’è bisogno di avere un immobile ubicato in zona A o B, il che allarga notevolmente la platea dei beneficiari. Dopodiché, l’ecobonus è applicabile anche sulle facciate interne dell’edificio (quelle, cioè, che non si affacciano su una strada pubblica, come il cortile), sui tetti e sui lastrici solari.
L’ecobonus del 65% si presenta come valida alternativa al bonus facciate del 60% per gli interventi realizzati su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari, riguardanti strutture opache verticali (cioè, sui muri) e strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti), a patto che vengano rispettati i criteri di risparmio energetico invernale ed estivo.
Il bonus ristrutturazioni al 50%
È vero che, rispetto al bonus facciate del 60%, il bonus ristrutturazioni del 50% ha una percentuale di detrazione più bassa. Ma è altrettanto vero che per effettuare questi lavori ci sono meno vincoli burocratici e che nell’agevolazione rientrano molti più interventi.
Ad esempio, in caso di pagamento con cessione del credito d’imposta o sconto in fattura, il bonus facciate necessita sempre dell’asseverazione dei prezzi e del visto di conformità, pratiche che, invece, non sono previste per la detrazione del 50%.
È possibile accedere al beneficio con un limite di spesa di 96mila euro.
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