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Bonus facciate: limiti, procedure e documenti per ottenere la detrazione al 90% – Corriere della Sera

Abbiamo intenzione di fare dei lavori sulla facciata e beneficiare della detrazione del 90%. Si tratta del rifacimento integrale del balcone con demolizione e ricostruzione. Quali documenti sono indispensabili oltre all’effettuazione del pagamento tramite bonifico parlante?

Lettera firmata — via email

Se non si tratta, come par di capire, di un intervento rilevante dal punto di vista termico e/o che comporti un rifacimento di oltre il 10% dell’intonaco della facciata, bisogna essere in regola con le autorizzazioni comunali e con le disposizioni sulla sicurezza dei cantieri, ma per il resto basta pagare con il bonifico parlante indicando: causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione; numero di partita Iva o codice fiscale di chi ha effettuato i lavorio. Autorizzazioni edilizie e fatture vanno ovviamente conservate. In sede di dichiarazione dei redditi bisogna indicare gli estremi catastali dell’immobile. La procedura si complica quando l’intervento riguarda oltre il 10% dell’intonaco o ha rilevanza termica. In questa ipotesi le opere devono rispettare i requisiti tecnici previsti dai decreto del Mise del 26 gennaio 2010 e del 26 giugno 2015, inoltre si richiede l’asseverazione di un tecnico abilitato che certifichi la rispondenza degi interventi e un attestato di prestazione energetica. Entro 90 giorni dalla fine dei lavori bisogna inviare all’Enea esclusivamente via web una scheda descrittiva dell’intervento, in cui tra l’altro dare conto del risparmio energetico conseguito. L’invio della scheda però esime dall’obbligo di indicare gli estremi catastali nella dichiarazione dei redditi. Ricordiamo infine che il bonus facciate si può ottenere solo per le porzioni di edificio che danno su strada pubblica e solo per gli immobili ubicati nelle zone classificate dal comune come A e B dal piano di governo del territorio.

Con la consulenza di Gino Pagliuca

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