Il chiarimento fa seguito alla mancata proroga del bonus facciate oltre il 31 dicembre 2021, decisa in occasione dell’approvazione da parte del Governo del Documento programmatico di bilancio il 19 ottobre scorso.
È possibile usufruire della detrazione relativa al cd. “bonus facciate”, consistente in una detrazione pari al 90 per cento della spesa sostenuta per gli interventi di ristrutturazione, pagando entro il 31 dicembre 2021 la quota del corrispettivo pari al 10 per cento che residua dopo l’applicazione dello sconto in fattura, indipendentemente dallo stato di avanzamento dei lavori che potranno essere completati anche successivamente. È uno dei chiarimenti resi dal Mef, durante il question time svoltosi in commissione Finanze della Camera, con riferimento a specifici quesiti relativi all’applicazione della disciplina del cd. Superbonus e altre agevolazioni in edilizia.
Nella risposta del Mef (n. 5-06751) è stato precisato al riguardo che “è possibile optare per lo sconto in fattura anche laddove per gli interventi agevolabili con il bonus facciate non sia previsto un pagamento per stati di avanzamento lavori. Qualora non siano previsti SAL, può essere esercitata l’opzione per il cosiddetto sconto in fattura, facendo riferimento alla data dell’effettivo pagamento, ferma restando la necessità che gli interventi oggetto dell’agevolazione siano effettivamente realizzati”.
Il chiarimento fa seguito alla mancata proroga del bonus facciate oltre il 31 dicembre 2021, decisa in occasione dell’approvazione da parte del Governo del Documento programmatico di bilancio il 19 ottobre scorso.
Con riferimento alla domanda se si stia valutando la possibilità di prorogare, oltre al Superbonus al 110 per cento, anche gli ulteriori bonus legati all’abitazione in scadenza a fine anno (sismabonus, ecobonus, ristrutturazione, facciate e verde), Il Ministero ha evidenziato che il Governo sta lavorando a specifiche iniziative normative finalizzate a rimodulare la disciplina dei bonus edilizi nel disegno di legge di Bilancio per il 2022, in coerenza con le previsione della Nota di Aggiornamento al Documento di economia e finanze.
Interrogazione 20 ottobre 2021, n. 5-06751
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