La Regione Puglia diventa la prima a istituire il “Reddito Energetico”. Stanziati 6.8 milioni di euro in contributi a fondi perduto per l’installazione di impianti fotovoltaici, di solare termico e di mini-eolico. Potranno accedere agli incentivi i nuclei con Isee inferiore a 20mila euro, se residenti da almeno un anno in Puglia. In questo articolo tutto quello che c’è da sapere sul Bonus Fotovoltaico.
Se sei residente da almeno un anno in Puglia, c’è una notizia che potrebbe interessarti non poco. La Regione meridionale ha infatti messo a bando 6,8 milioni di euro in incentivi all’installazione di impianti di mini-eolico o di pannelli solari. Questi ultimi potranno sia essere orientati al fotovoltaico, quindi alla produzione di elettricità, che al solare termico, e dunque alla produzione di acqua calda a uso sanitario.
Si tratta di uno stanziamento a fondo perduto, non si tratta dunque di prestiti da rimborsare. Le agevolazioni, previste all’interno del provvedimento ribattezzato “Reddito Energetico“, saranno disponibili per i nuclei familiari il cui Isee è inferiore a 20mila euro.
Tra le azioni coperte dal bonus c’è non solo l’acquisto di mini-turbine e pannelli, ma anche dei sistemi di accumulo dell’energia. Le batterie per intenderci. La somma massima che potrà essere rimborsata è di 6mila euro a nucleo familiare in caso di acquisto e installazione solo di pannelli solari o di mini-eolico. Il contributo potrà arrivare fino a 8.500 euro in caso di acquisto anche di un sistema di accumulo.
Va segnalato che i fondi non sono cumulabili con altre agevolazioni, di tipo comunitario, statale o regionale, e nemmeno con il Superbonus 110% o altri provvedimenti simili, come Bonus Ristrutturazione o l’Ecobonus 65%.
L’idea è diffondere il più possibile l’auto-produzione energetica per quanto riguarda appartamenti singoli e condomìni, sfruttando l’ampia disponibilità di sole e vento che contraddistingue la Regione. Tagliando le bollette e allo stesso tempo agendo per la tutela dell’ambiente. La soglia Isee scelta per assegnare i fondi deriva invece dalla volontà di combattere la povertà energetica, ovvero la mancanza di accesso all’energia da parte dei nuclei meno facoltosi.
La Puglia intende poi procedere progressivamente, utilizzando i risparmi effettuati tramite l’energia prodotta in maniera diffusa per riproporre ulteriormente la misura. Proprio per questo gli impianti installati dovranno avere una potenza di almeno 1,8 Kw: serviranno a produrre energia non inferiore a 1.200 kWh, ben oltre dunque i consumi di un nucleo familiare. Il surplus energetico prodotto sarà immesso e venduto sul mercato, per finanziare ulteriori bandi.
Questo provvedimento è dunque solo il primo passo. Al bando, aperto il 25 maggio, sarà possibile accedere sino al 22 agosto. Si potrà presentare domanda di iscrizione sul portale della Regione Puglia, tramite la Sezione ‘Politiche Energetiche’. Servono solamente l’account Spid o la carta d’identità elettronica (CIE), insieme a un indirizzo e-mail.
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