Il bonus mobili 2021 è un’agevolazione che prevede una detrazione Irpef del 50%. L’agevolazione, prorogata dalla legge di Bilancio, deve essere calcolata su un importo massimo di 16.000 euro e deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo.
Ma per poter beneficiare del bonus mobili 2021 quali sono i requisiti richiesti? La detrazione può essere sfruttata per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.
Per poter beneficiare del bonus mobili 2021 è necessario indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) e, come spiegato nella guida sul bonus mobili 2021 dell’Agenzia delle Entrate, spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio.
E’ possibile inoltre beneficiare del bonus mobili 2021 anche quando il contribuente ha
scelto, in alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni per gli interventi di recupero
del patrimonio edilizio, di cedere il credito o di esercitare l’opzione per lo sconto in
fattura.
Non è possibile usufruire del bonus mobili 2021 senza ristrutturazione. Come sottolineato dalla guida dell’Agenzia delle Entrate, per avere l’agevolazione è indispensabile realizzare una ristrutturazione edilizia, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali.
Nel caso in cui si effettui un intervento sulle parti condominiali – come guardiole,
appartamento del portiere, lavatoi -, i condòmini hanno diritto alla detrazione, ciascuno
per la propria quota, solo per i beni acquistati e destinati ad arredare queste parti. Il
bonus non è concesso se acquistano arredi per la propria abitazione.
Attenzione poi: per ottenere il bonus mobili è necessario che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni. Mentre non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.
Ma come dimostrare la data di avvio dei lavori? La data di inizio lavori può essere dimostrata da eventuali abilitazioni amministrative o dalla comunicazione preventiva all’Asl, se è obbligatoria. Per gli interventi che non necessitano di comunicazioni o titoli abilitativi, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
Nel caso in cui l’acquisto dei mobili e grandi elettrodomestici sia destinato ad un unico immobile facente parte di un edificio interamente ristrutturato da imprese di costruzione o
ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, la data di inizio lavori si riferisce alla
data di acquisto o di assegnazione dell’immobile.
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