Bonus Mobili 2022: la legge di Bilancio 2022 ha
prorogato ancora l’agevolazione fiscale che permette di portare in
detrazione il 50% delle spese sostenute
per arredi ed elettrodomestici, a fronte della
realizzazione di alcuni interventi di ristrutturazione edilizia e
riqualificazione sismica.
Bonus Mobili: scadenze e requisiti di accesso
Ma per quanto è possibile richiedere il Bonus Mobili? E
quali sono le condizioni, soprattutto in termini di scadenze e
date? Un dubbio che ricorre spesso tra i contribuenti, come
dimostra un recente quesito posto a Fisco Oggi:
c’è un limite di tempo dalla fine dei lavori di ristrutturazione
entro è necessario acquistare i mobili?
Ricordiamo che il comma 37 dell’art. 1 della legge n. 234/2021
(Legge di Bilancio 2022), ha prorogato il Bonus
Mobili. Con un’importante novità: per la prima volta è stato
previsto un orizzonte temporale più ampio, confermando
l’agevolazione fiscale fino al 31 dicembre
2024.
In questo modo, è possibile usufruire di una detrazione del 50%
per le spese sostenute negli anni 2022, 2023 e
2024 per acquistare mobili e grandi elettrodomestici di
classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per
le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F
per i frigoriferi e i congelatori.
Attenzione però, perché l’importo varia: la detrazione va
calcolata su un importo massimo di 10.000 euro per l’anno
2022 e di 5.000 euro per gli anni 2023 e
2024.
Come accedere al Bonus Mobili 2022
Ricordiamo che ai contribuenti che fruiscono della detrazione
per gli interventi previsti dall’art. 16, comma 1 del D.L.
63/2013, che richiama l’articolo 16-bis comma 1, lettere
a) e b) del TUIR (D.P.R.n. 917/1986), è
riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda,
fino a concorrenza del suo ammontare, per le ulteriori spese
documentate sostenute negli anni 2022, 2023 e 2024 per l’acquisto
di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla
classe A per i forni, E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le
lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori, per le
apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica,
finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di
ristrutturazione.
In particolare, al comma 2 viene stabilito un credito di imposta
pari al 50%, da ripartire tra gli aventi diritto in dieci
quote annuali di pari importo, delle spese sostenute per
l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, per un importo fino a
10.000 fino al 31 dicembre 2022 e per un importo fino a 5.000 euro
per gli anni 2023 e 2024.
Bonus mobili: quali prodotti rientrano in detrazione
Come specificato dall’Agenzia delle Entrate,
rientrano in detrazione: letti, armadi, cassettiere, librerie,
scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze,
materassi, apparecchi di illuminazione come lampadari, lampade da
terra e da tavolo etc. Non accedono al Bonus Mobili: porte,
pavimentazioni, tende, tendaggi, soprammobili e complementi di
arredo.
Tra gli elettrodomestici per cui è possibile richiedere il Bonus
Mobili:
- frigoriferi, congelatori e altri grandi elettrodomestici
utilizzati per la refrigerazione, la conservazione e il deposito di
alimenti; - lavatrici;
- asciugatrici e lavatrici;
- lavastoviglie;
- apparecchi di cottura e forni a microonde
- stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi
elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici; - ventilatori elettrici, estrattori d’aria e apparecchi per il
condizionamento, etc.
Bonus Mobili: a chi spetta
Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti
assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche
(Irpef), residenti o meno nel territorio dello
Stato.
L’agevolazione spetta non soltanto ai proprietari degli immobili
ma anche ai titolari di diritti reali/personali di
godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne
sostengono le relative spese:
- proprietari o nudi proprietari;
- titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso,
abitazione o superficie); - locatari (affittuari) o comodatari;
- soci di cooperative divise e indivise;
- imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i
beni strumentali (investimenti che l’azienda utilizza per il suo
funzionamento) o merce; - soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono
redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo,
in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese
familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori
individuali.
Le spese vanno effettuate da chi ha sostenuto quelle di
ristrutturazione; inoltre, la detrazione rimane in capo al
contribuente che ha effettuato l’acquisto, quindi non si
trasferisce né in caso di decesso del contribuente né in caso di
compravendita dell’immobile.
Bonus Mobili: occhio alla data di inizio lavori
Anche se non è necessaria la consequenzialità tra l’esecuzione
dei lavori e l’acquisto dei mobili, bisogna prestare attenzione
alla data di inizio lavori: la detrazione spetta a condizione che
gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati
a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello
dell’acquisto dei beni.
Questo significa che:
- per gli acquisti effettuati nel 2021, è
necessario che i lavori siano iniziati a partire dal 1°
gennaio 2020, mentre se i lavori sono iniziati nel 2019 la
detrazione non spetta; - per gli acquisti effettuati nel 2022, è
necessario che i lavori siano iniziati a partire dal 1°
gennaio 2021, mentre se i lavori sono iniziati nel 2020 la
detrazione non spetta.
Ricordiamo che nel 2021 il tetto massimo di spesa era pari a
16.000 euro, per cui questo importo va preso come riferimento per
gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2021.
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