Chi ristruttura la propria abitazione fruendo del “Superbonus 110%”, può accedere anche al “bonus mobili” che prevede anche la sostituzione dei grandi elettrodomestici con il recupero del 50% della spesa diluita in 10 anni di un tetto di 16.000 euro. Un bonus che prevede che gli elettrodomestici siano almeno in classe di efficienza energetica A+.
Tutto bene, fino all’entrata in vigore delle nuove classificazioni energetiche da parte dell’Unione Europea, scattate il 1° marzo scorso. Da questa data in poi, la classificazione è cambiata, basata su una scala che varia dall’A (la migliore efficienza) alla G (peggiore efficienza). La vecchia classificazione che partiva dalla classe D alla A+++ è stata abolita.
Peccato che la norma su cui si basa l’erogazione del bonus mobili per la sostituzione grandi elettrodomestici non sia stata adeguata tempestivamente, cosicché ora non si sa quale sia la scala di equivalenza tra la vecchia classificazione e quella nuova. La vecchia classe A+ a cosa equivale nella nuova classificazione? Alla Classe G o alla F? Sarebbe bello saperlo!
In attesa che dal ministero dello Sviluppo economico guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti giunga un segnale a proposito, le vendite degli elettrodomestici sono di fatto bloccate, così come si stanno verificando ripercussioni sulla produzione, visto che i consumatori stanno ritardando gli acquisti.
Si vedrà se Giorgetti o qualche suo dirigente reagirà e in quanto tempo, ma è evidente che dall’entrata in vigore della nuova classificazione ad oggi sono passati già 4 mesi e nulla si è mosso. Nel frattempo, chi effettua acquisti di nuovi elettrodomestici sperando di fruire del bonus mobili lo fa a proprio rischio, perché rischia di perdere lo sconto se la vecchia classe A+ non corrisponderà ad almeno alla nuova classe G o F.
Sempre che qualche funzionario si svegli male e traduca la vecchia classe A+ nella nuova A: se fosse così, il caos sarebbe totale, visto che la nuova classificazione A è stata concepita con livello di efficienza energetica talmente elevato che potrà essere raggiunta solo tra qualche anno, mentre oggi nessun prodotto in commercio la rispetta.
Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.
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