È stato prorogato con alcune modifiche il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici con un rimborso del 50% sulle spese effettuate: per tutto l’anno in corso, infatti, si avrà una detrazione Irpef sulla metà dell’importo acquistato fino a 10mila euro, dal 2023 si scenderà a cinquemila euro. Come spiega l’Agenzia delle Entrate, il recupero della somma spesa avverrà nell’arco di 10 anni se vengono comprati arredi e elettrodomestici per le abitazioni in fase di ristrutturazione.
Cosa dice la legge
La legge di Bilancio sottolinea che “la detrazione spetta a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto”: ciò significa che i lavori di ristrutturazione edilizia della propria abitazione non dovranno essere iniziato prima del 1° gennaio 2021 e gli acquisti dovranno essere successivi a questa data. Come ricorda il Corriere, il proprietario che fa i lavori di ristrutturazione su più case avrà diritto più volte al beneficio. Per poter usufruire del bonus andranno acquistati, per esempio, mobili quali scrivanie, tavoli, divani fino ad armadi, letti e cassettiere. Rientrano nell’agevolazione anche gli apparecchi di illuminazione “che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione” ma anche i grandi elettrodomestici quali lavatrici, lavastoviglie e frigoriferi.
Chi non ha diritto al bonus
Niente bonus se si acquistano porte e pavimentazioni che riguardano tende e tendaggi e attenzione ad acquistare elettrodomestici senza etichetta di classe energetica: la nuova classificazione non prevede i classici + accanto alla A, sono rimaste soltanto le lettere e gli interventi per il risparmio energetico sui quali si usufruisce della detrazione del 65% (ecobonus), escludono dalla possibilità di avere il bonus mobili ed elettrodomestici. Come detto, la conditio sine qua non è la ristrutturazione di un appartamento che deve essere straordinaria (nuovi servizi, caldaie, ecc.) mentre, per i condomini, vanno bene anche le manutenzioni ordinarie.
Ecco cosa serve
Per avere il bonus mobili, è necessario il pagamento con strumenti tracciabili quali bancomat, carte o bonifico. Esclusa la possibilità di pagare con assegni bancari e contanti. La detrazione, poi, sarà ammessa anche se gli acquisti sono stati effettuati con un finanziamento a rate a patto che “la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento“. I documenti che servono alla verifica dei pagamenti sono le varie ricevute derivanti da bonifico, transazioni e i pagamenti elettronici con le carte oltre alle le fatture dei servizi acquistati. Uni scontrino che riporti il codice fiscale dell’acquirente, assieme all’indicazione della natura, della qualità e della quantità dei beni acquistati, equivale a una fattura. Se verranno rispettati questi requisiti, la detrazione potrà essere esercitata anche da mobili ed elettrodomestici acquistati fuori dall’Italia.
Anche se non è obbligatorio, per acquistare tutti gli elettrodomestici sopra elencati e avere l’agevolazione, bisognerà fare comunicazione all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). In ogni caso, come sottolinea il Corriere, una mancata o ritardata comunicazione non implicherà la perdita del bonus.
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