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La legge di Bilancio ha confermato fino al 2024 il bonus che prevede una detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici per interventi destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione, indipendentemente dalla spesa sostenuta per i lavori di riqualificazione. La detrazione per il 2022 va calcolata un ammontare complessivo che, dai 16.000 dello scorso anno, è tornato a 10.000 (su ciascuna abitazione su cui si facciano interventi), mentre nel 2023 e 2024 il massimale scenderà a 5000 euro. La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Il bonus mobili riguarda anche le aziende agricole.
Come funziona il bonus mobili
Gli interventi del bonus mobili (anche per le aziende agricole) che danno diritto alla detrazione sono quelli di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti (ma non semplici interventi di manutenzione ordinaria), interi fabbricati e su parti comuni di edifici residenziali (in questo caso anche interventi di manutenzione ordinaria), interventi di restauro in immobili colpiti da eventi calamitosi purché sia stato dichiarato lo stato di emergenza (si può beneficiarne anche insieme al Sismabonus come da circolare n. 30/2020 dell’Agenzia delle Entrate).
La detrazione potrà essere richiesta solo da chi realizzi un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello in cui sono stati acquistati mobili ed elettrodomestici. La data di inizio dei lavori deve essere precedente a quella in cui sono acquistati i beni, non è invece obbligatorio sostenere le spese di recupero del patrimonio edilizio prima di quelle per gli arredi.
L’Agenzia ricorda che dal 1 gennaio 2018 è necessario informare l’Enea degli acquisti di alcuni elettrodomestici per i quali si vuole usufruire del bonus, in ogni caso la mancata o ritardataria trasmissione dei dati all’Enea non causa la perdita del diritto delle detrazioni.
La realizzazione di lavori di ristrutturazione sulle parti comuni condominiali permette ai singoli condòmini di detrarre le spese sostenute per l’acquisto di arredi delle parti comuni, come guardiole oppure l’appartamento del portiere, ciascuno per la propria quota. In questo caso non è possibile chiedere il bonus per le spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici per la propria abitazione.
L’acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici è agevolabile anche se i beni sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio.
Nell’importo totale delle spese si possono considerare anche quelle di trasporto, purché anche queste siano state effettuate con le modalità di pagamento previste, quali bonifico o carte di credito/debito.
L’Agenzia ricorda che non sono agevolabili gli acquisti di complementi di arredo- quali per esempio porte, tende, pavimentazioni. Per quanto riguarda gli elettrodomestici la detrazione è riconosciuta a tutte le tipologie dotate di etichetta energetica di classe A+ (A per i forni, E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, classe F per i frigoriferi e i congelatori), tranne nel caso in cui per un certo prodotto non sia ancora obbligatoria l’etichetta energetica.
Come pagare mobili per detrazione fiscale
Conditio sine qua non per aver diritto alla detrazione è pagare tramite bonifico o carta di credito o debito.-
E’ inoltre necessario conservare dei documenti:
- l’attestazione del pagamento (ricevuta del bonifico, ricevuta di avvenuta transazione, per i pagamenti con carta di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente)
- le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.
Bonus mobili e ristrutturazione: chiariamo qualche dubbio
Nel caso di un intervento di riqualificazione energetica di un edificio finalizzato al risparmio energetico che prevede la detrazione del 65% (compreso per esempio l’installazione di pannelli solari e la sostituzione impianti di climatizzazione invernale), non è possibile beneficiare del Bonus Mobili.
La detrazione del 50% è possibile anche se i beni sono stati acquistati con un finanziamento a rate o all’estero (purché ci sia la documentazione necessaria e siano rispettati gli adempimenti) e nel caso in cui il contribuente scelga lo sconto in fattura o la cessione del credito al posto della fruizione diretta.
La sostituzione della caldaia rientra tra gli interventi di manutenzione straordinaria ammessi per poter usufruire del Bonus Mobili, purché ci sia un un risparmio energetico.
Non è possibile il trasferimento agli eredi per la parte rimanente delle quote di detrazione nel caso di un contribuente deceduto.
L’acquisto di un box o posto auto pertinenziale rispetto all’abitazione, che beneficia della detrazione Irpef del 50%, non dà diritto al bonus mobili.
Nel caso in cui un’abitazione venga divisa in due o più appartamenti, è necessario considerare le unità immobiliari censite in catasto prima degli interventi edilizi e non alla fine dei lavori, per individuare limite di spesa per l’acquisto dei mobili e grandi elettrodomestici.
Il Bonus spetta al contribuente che nella dichiarazione dei redditi risulti fruitore della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio.
Gli interventi ammissibili al bonus mobili 2022 (anche per le aziende agricole)
Ampio il set di lavori che permettono di ottenere il bonus mobili. Tra gli interventi edilizi che danno accesso al bonus fiscale figurano infatti:
- La manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus;
- La ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
- Il restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
- La manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.
Il bonus mobili spetta, inoltre, anche ai contribuenti che usufruiscono del Sismabonus, per gli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico, nonché, per le spese sostenute dal 1° luglio 2020, del Superbonus di cui al comma 4 dell’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020.
Tra gli interventi che danno diritto al bonus mobili ed elettrodomestici, non sono compresi invece:
- Quelli finalizzati all’adozione di misure dirette a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (a meno che, per le loro particolari caratteristiche, non siano anche inquadrabili tra gli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia);
- Oppure la realizzazione di posti auto o box pertinenziali.
Cosa si può comprare con il bonus mobili 2022?
La guida fornisce anche una serie di esempi degli acquisti che possono beneficiare del bonus mobili 2022. Tra i mobili nuovi figurano ad esempio letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione. Viene escluso invece l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo.
Quanto agli elettrodomestici nuovi, sono ammissibili alla detrazione: i forni (di classe energetica non inferiore alla classe A); le lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie (di classe non inferiore alla E); i frigoriferi e i congelatori (non inferiori alla classe F).
Visto la voluminosità degli acquisti in oggetto, è bene sottolineare che si possono portare in detrazione anche le spese per il trasporto e il montaggio.
Come calcolare la detrazione per il bonus mobili?
Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro per l’anno 2022 e di 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024 (il limite era pari a 16.000 euro per gli acquisti effettuati nel 2021) riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo.
Attenzione con i lavori e gli acquisti effettuati a cavallo tra il 2021 e il 2022. In questo caso infatti il limite di spesa deve essere considerato al netto delle spese sostenute nell’anno precedente per le quali si è usufruito della detrazione. Un esempio contenuto nella guida aiuta a fare chiarezza. Se ad esempio nel 2021 sono già stati acquistati mobili per 8.000 euro (per i quali si richiederà il 50% di detrazione), gli acquisti fatti nel 2022 potranno beneficiare di una detrazione calcolata sull’importo massimo di 2.000 euro (10.000-8.000). Questo significa che se nel 2021 sono già stati comprati mobili per un valore di 10.000 euro, nel 2022 non spetterà nessuna detrazione.
Bonus mobili 2022 anche per le aziende agricole: come ottenerlo
Il bonus mobili si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) e spetta solo al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. Pertanto, se le spese di ristrutturazione sono state sostenute da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due.
Per quanto riguarda invece il capitolo “bonus mobili sconto in fattura e cessione del credito”, la guida conferma che il bonus spetta anche quando il contribuente ha scelto queste due formule, in alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni.
Occhio infine ai pagamenti. Per ottenere il bonus mobili, infatti, i pagamenti devono essere effettuati con bonifico o carta di debito o credito. Pertanto, oltre ai contanti, sono esclusi anche gli assegni bancari o altri mezzi di pagamento.
Per quanto riguarda il bonifico, l’Agenzia specifica però che non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.
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