(Adnkronos) – Il bonus mobili ed elettrodomestici 2022 consiste in una detrazione Irpef pari al 50% che si applica in caso di acquisto di grandi elettrodomestici e di mobili destinati all’arredamento di un immobile che deve essere ristrutturato si legge su studiocataldi.it.
Cos’è il bonus mobili
In particolare, il bonus mobili spetta in caso di acquisto:
di elettrodomestici nuovi di classe non inferiore alla A per i forni, classe non inferiore alla E per le lavatrici, le lavastoviglie e le asciugatrici, di classe non inferiore alla F per congelatori e frigoriferi e ancora per apparecchi per la cottura, microonde, stufe elettriche, piastre elettriche, apparecchi per il riscaldamento elettrici, ventilatori e condizionatori elettrici;
di mobili nuovi, come letti, cassettiere, armadi, comodini, scrivanie, divani, credenze, materassi e apparecchi di illuminazione. Esclusi invece tendaggi, tende, porte, pavimentazioni e altri complementi d’arredo.
La detrazione si estende anche alle spese di trasporto e a quelle di montaggio dei beni acquistati.
Il bonus spetta anche a chi sceglie la cessione del credito o lo sconto in fattura.
Bonus mobili: quando spetta
L’acquisto dei predetti beni non è sufficiente per poter ottenere il bonus mobili, in quanto, come accennato, è necessario che il beneficiario abbia contestualmente eseguito degli interventi edilizi. In particolare, per ottenere la detrazione è necessario che venga eseguito uno dei seguenti interventi edilizi: manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia sul singolo appartamento; restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia su interi fabbricati da parte di imprese di costruzione o ristrutturazione o di cooperative edilizie che vendono o assegnano l’immobile entro 18 mesi dalla fine dei lavori; ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, quando è stato dichiarato lo stato di emergenza; manutenzione (ordinaria o straordinaria), restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.
La circolare n. 30/2020 ha chiarito che del bonus mobili beneficiano anche i contribuenti che beneficiano del sismabonus, previsto per coloro che eseguono opere di riduzione del rischio sismico.
Bonus mobili: esempi di interventi edilizi
Tra gli interventi e i lavori di manutenzione straordinaria che danno diritto al bonus si segnalano, la costruzione di scale interne, il rifacimento di rampe e scale, l’installazione di scale di sicurezza e ascensori, la sostituzione di tramezzi purché la tipologia dell’unità immobiliare non venga alterata, la realizzazione di cancellate, muri di cinta o recinzioni, la sostituzione di infissi esterni cambiando il tipo di infissi e la realizzazione di servizi igienici.
Per quel che riguarda la ristrutturazione edilizia vera e propria, invece, permettono di usufruire della detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici l’apertura di nuove finestre o porte, la modifica della facciata, la trasformazione del balcone in veranda, la trasformazione della soffitta in mansarda, la realizzazione di un balcone o di una mansarda e la costruzione di servizi igienici con ampliamento dei volumi e delle superfici esistenti.
Infine, per ciò che concerne il risanamento conservativo e il restauro, garantiscono l’accesso al bonus il ripristino dell’aspetto storico e architettonico di un edificio e l’adeguamento delle altezze dei solai, purché non vengano modificate le volumetrie esistenti.
Bonus mobili in condominio
Nel caso in cui l’intervento riguardi le parti condominiali, come per esempio un lavatoio, l’appartamento del portiere, la guardiola, e così via, la detrazione può essere richiesta dai condomini, ciascuno per la propria quota, unicamente per i beni comprati e usati per arredare tali parti. Non è prevista l’assegnazione del bonus, d’altra parte, per l’acquisto di beni che i condomini scelgono per l’arredamento del proprio immobile.
Tra i lavori di manutenzione ordinaria sulle parti comuni del condominio che danno diritto alla detrazione abbiamo ad esempio la sostituzione degli infissi esterni, la riparazione o sostituzione di cancelli e portoni, la riparazione di grondaie e muri di cinta.
Bonus mobili 2022
Il bonus mobili ed elettrodomestici è stato prorogato dalla legge di bilancio 2022 per l’anno in corso, per il 2023 e il 2024. Diversi gli importi della spesa su cui calcolare da detrazione.
Per il 2022 l’importo massimo di spesa è pari a 10.000 euro, che scende a 5000 per gli anni 2023 e 2024.
Attenzione: se nel 2021 sono stati sostenuti per intero gli acquisti di beni mobili ed elettrodomestici rientranti nella detrazione per un importo pari o superiore ai 10.000 non spetterà nel 2022 nessuna detrazione, se invece nel 2021 sono state eseguite opere di intervento sull’immobile e sono stati acquistati ad esempio mobili ed elettrodomestici per € 7.000, nel 2022 la detrazione va calcolata sull’importo residuo di € 3.000,00.
Come ottenere il bonus mobili ed elettrodomestici
Per ottenere il bonus mobili ed elettrodomestici è necessario indicare nella dichiarazione dei redditi le spese che sono state sostenute. A tale ultimo proposito, va chiarito che non è necessario che le spese per l’arredo dell’immobile vengano sostenute dopo le spese di ristrutturazione: quello che conta è essere in grado di dimostrare la data di avvio dei lavori, che – come detto – deve precedere quella di acquisto dei beni.
Per tale dimostrazione si può fare riferimento alla comunicazione preventiva fornita all’Asl, nel caso in cui essa venga rilasciata perché obbligatoria, o a una eventuale abilitazione amministrativa.
Se, invece, sono stati attuati degli interventi per i quali non c’è bisogno di alcun titolo abilitativo o di alcuna comunicazione, basta una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
Da precisare che la detrazione spetta solo se il contribuente sostiene sia le spese di intervento sull’immobile che quelle relative all’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici che danno diritto alla detrazione.
I pagamenti
Affinché la detrazione possa essere concessa occorre che i pagamenti eseguiti siano tracciabili, e quindi siano eseguiti con carta di debito, con carta di credito o con bonifico bancario, tenendo conto che, se si usa una carta, la data di pagamento considerata non è quella dell’addebito sul conto ma quella in cui la carta è stata usata.
Non sono permessi altri mezzi di pagamento: no, quindi, ai contanti o agli assegni bancari.
Documenti da conservare
Bisogna conservare non solo la ricevuta di avvenuta di transazione (per pagamenti eseguiti con carta di debito e credito) o la ricevuta del bonifico, ma anche le fatture di acquisto dei mobili o degli elettrodomestici, in cui devono essere specificate la quantità, la qualità e la natura dei beni che sono stati comprati e la documentazione da cui risulta l’addebito sul conto corrente.
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.
I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.