ITALIA – Con la nuova Legge di Bilancio, il Governo ha prorogato il bonus mobili ed elettrodomestici 2022, anche se con delle importanti modifiche.
Per quest’anno, infatti, il tetto massimo su cui va calcolata la detrazione è di 10mila euro, mentre nel 2023 e nel 2024 sarà effettuato un taglio netto assestandosi sui 5mila euro. Il tetto in questione comprende anche le spese di trasporto e montaggio.
Tale limite di spesa riguarda la singola unità immobiliare o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione.
Come spiega l’Agenzia delle Entrate, l’incentivo sarà una detrazione Irpef del 50% della spesa totale: quest’anno quindi il suo valore massimo sarà di 5mila euro, mentre nel 2023 e nel 2024 si abbasserà a 2.500 euro.
A chi spetta
Il bonus spetta al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio.
Si avrà diritto al beneficio anche quando il contribuente ha scelto, in alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, di cedere il credito o di esercitare l’opzione per lo sconto in fattura.
Requisiti e anno dei lavori da considerare
Il meccanismo su cui si basa il bonus mobili è a scalare, ovvero:
- se i lavori sono iniziati dal 2020, sono agevolati gli acquisti eseguiti fino a fine 2019;
- se sono iniziati dal 2019, rientrano gli acquisti effettuati fino a fine 2020;
- se sono iniziati dal 2018, gli acquisti fino a fine 2019.
In soldoni, i contribuenti che hanno avviato un intervento edilizio entro il 31 dicembre 2020 a oggi sono tagliati fuori dal bonus mobili, ma potranno comunque usufruire dell’agevolazione per gli interventi nuovi avviati da ora alla fine dell’anno.
La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) ed è indispensabile realizzare un intervento di recupero del patrimonio edilizio sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali. Questo intervento, inoltre, deve essere iniziato a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici.
I pagamenti vanno effettuati con bonifico o carta di debito o credito. Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. Se il pagamento è disposto con bonifico, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste per le spese di ristrutturazione edilizia.
È ammessa la detrazione anche nel caso in cui i beni sono acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente sia in possesso di una copia della ricevuta del pagamento.
Bonus, interventi edilizi e come può essere usato
L’Agenzia delle Entrate ha inoltre indicato gli interventi che permettono di usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici.
Sono compresi nella lista la manutenzione straordinaria, il restauro, il risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti e la ricostruzione (o ripristino) di un immobile danneggiato da eventi calamitosi (se è stato dichiarato lo stato d’emergenza).
Nello specifico, il bonus può essere utilizzato per l’acquisto di letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, così come apparecchi per l’illuminazione. Non rientrano invece nelle spese detraibili in questo contesto quelle per porte, pavimentazioni (per esempio il parquet), tende e tendaggi e altri complementi di arredo.
Fonte foto Pixabay
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